Un rapporto delle Nazioni Unite evidenzia le conseguenze "allarmanti" della politica di chiusura decretata da Israele contro Hamas. I profughi palestinesi la categoria più colpita
PeaceReporter - "Tendenze allarmanti e conseguenze disastrose di una politica elaborata a tavolino che impoverisce deliberatamente, condannando ad una vita di miseria centinaia di migliaia di persone potenzialmente produttive". Con queste parole Chris Gunness, portavoce dell'agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa), ha commentato i risultati del rapporto sulle condizioni sociali ed economiche nella Striscia di Gaza, a quattro anni dalla presa di potere di Hamas nell'area. Da allora, la chiusura decretata da Israele contro Gaza ha gettato nella miseria la popolazione, colpendo nello specifico i profughi palestinesi, la categoria più vulnerabile, "che rappresenta i due terzi del milione e mezzo di abitanti della Striscia". Nella seconda metà del 2010 il tasso di disoccupazione è schizzato al 45,2 percento, "uno dei più alti al mondo", mentre il livello degli stipendi continua a precipitare, facendo registrare un calo del 34,5 percento rispetto ai livelli del 2006.
Gunness ha poi concluso condannando la politica israeliana che "ha punito quanti possono essere annoverati trai più poveri del Medio Oriente". Una strategia governativa che "perseguendo lo scopo di indebolire l'amministrazione di Hamas" ha fallito clamorosamente. Se si pensava di far collassare l'amministrazione - osserva il portavoce Onu - i dati reali rivelano invece che con il movimento islamico al potere nella Striscia, il pubblico impiego è aumentato del 20 percento proprio a partire dal 2007.
PeaceReporter - "Tendenze allarmanti e conseguenze disastrose di una politica elaborata a tavolino che impoverisce deliberatamente, condannando ad una vita di miseria centinaia di migliaia di persone potenzialmente produttive". Con queste parole Chris Gunness, portavoce dell'agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa), ha commentato i risultati del rapporto sulle condizioni sociali ed economiche nella Striscia di Gaza, a quattro anni dalla presa di potere di Hamas nell'area. Da allora, la chiusura decretata da Israele contro Gaza ha gettato nella miseria la popolazione, colpendo nello specifico i profughi palestinesi, la categoria più vulnerabile, "che rappresenta i due terzi del milione e mezzo di abitanti della Striscia". Nella seconda metà del 2010 il tasso di disoccupazione è schizzato al 45,2 percento, "uno dei più alti al mondo", mentre il livello degli stipendi continua a precipitare, facendo registrare un calo del 34,5 percento rispetto ai livelli del 2006.Gunness ha poi concluso condannando la politica israeliana che "ha punito quanti possono essere annoverati trai più poveri del Medio Oriente". Una strategia governativa che "perseguendo lo scopo di indebolire l'amministrazione di Hamas" ha fallito clamorosamente. Se si pensava di far collassare l'amministrazione - osserva il portavoce Onu - i dati reali rivelano invece che con il movimento islamico al potere nella Striscia, il pubblico impiego è aumentato del 20 percento proprio a partire dal 2007.
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Sono presenti 3 commenti
A gaza stanno bene se il confronto lo facciamo con tanti paesi africani e del sud-est asiatico.
Anche in spagna la disoccupazione giovanile sfira il 50%.E siamo in Europa.
Per non parlare di Napoli!!!!!che tra immondizia,camorra e disoccupazione non se la passano tanto meglio.
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