La nostra redattrice Federica Scorpo ci parla della campagna contro questo pericolo
Blogger e amministratori di siti stranieri state attenti: i vostri siti potrebbero essere cancellati senza che voi abbiate la possibilità di proferire parola! Un provvedimento dell’Agcom (Autorità per le garanzie della comunicazione) ha emanato una delibera (la 668/2010 del dicembre 2010) secondo cui potrebbero essere rimossi e/o oscurati siti e contenuti considerati sospetti. Questa delibera si basa su un meccanismo di rimozione dei contenuti internet senza accertamento da parte dell’attività giudiziaria, senza cioè che privati o aziende sappiano le motivazioni e possano replicare anche attraverso un ricorso giudiziario. Il meccanismo sarà appunto automatico: non si guarderà in faccia a nessuno. Così almeno è spiegato nella lettera al Parlamento pubblicata nel sito sitononraggiungibile.it, che promuove la campagna contro questa delibera a protezione della libertà su internet: accedendovi si può partecipare alla raccolta di firme. Secondo i promotori dell’iniziativa, internet è una delle forme più importanti di democratizzazione che ha contribuito alla diffusione della democrazia stessa: pensiamo infatti che la rivolta in Libia ha avuto origine proprio dalla richiesta di libertà attraverso internet, e non è l’unico caso. Internet quindi ha sicuramente contribuito alla diffusione e globalizzazione dei concetti di democrazia e di libertà.Nella lettera al Parlamento pubblicata sul sito, internet è paragonato ad una biblioteca. Pensiamo se improvvisamente venissero censurati i libri senza sapere quali... “Credete che questo non possa accadere in una democrazia? – dice la lettera - Se il diritto d’autore non sarà regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società, da strumento di emancipazione dei produttori di contenuti esso diverrà inevitabilmente un sistema di controllo e censura pervasivo. Le sezioni della ‘biblioteca’ Internet a cui non potrete più accedere includeranno portali informativi esteri sospettati di violare il diritto d’autore senza che ciò sia in qualche modo accertato, gran parte dei sistemi comunemente utilizzati per avere accesso alle informazioni necessarie per lo scambio di software libero e per conoscere le opere disponibili nel pubblico dominio e distribuite con licenze aperte”.
La protesta ha lo scopo di far sì che il Parlamento crei un nuovo ordinamento in materia di diritti d’autore, che sia tutelato il diritto alla conoscenza, che ci sia un dibattito pubblico riguardo a questo provvedimento e che il tutto avvenga nella massima trasparenza tra le parti coinvolte!
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