E' stata indetta dai leader delle chiese di Gerusalemme. Annullate le manifestazioni pubbliche restano solo le funzioni religiose. Il Custode di Terra Santa, il patriarca latino e quello greco-melchita rinnovano il loro appello con un video-messaggio.
Gerusalemme (AsiaNews) - “Chiediamo a tutti di osservare una Giornata per la giustizia e la pace nella terra della pace”. A seguito dell’appello dei 13 patriarchi e capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme, diffuso il 30 dicembre, i fedeli della Terra Santa si apprestano a dedicare la giornata del 4 gennaio, la prima domenica del nuovo anno, alla preghiera per la fine del conflitto nella striscia di Gaza e per una soluzione stabile di pace.
Nessuna iniziativa particolare, ma solo un’intenzione di preghiera comune per tutte le confessioni durante la messa domenicale. Padre Pierbattista Pizzaballa, a capo della Custodia francescana di Terra Santa, spiega ad AsiaNews che “in questi giorni di apprensione ci possiamo affidare solo alla preghiera”. Nel pomeriggio di oggi, 3 gennaio, è previsto un momento di preghiera ecumenico cui sono invitati a partecipare tutti i responsabili delle diverse chiese di Terra Santa.
Nessuna iniziativa o celebrazione pubblica si svolgerà nei prossimi giorni. “Le funzioni religiose - afferma padre Pizzaballa - sono le uniche occasioni comuni in programma. Tutte le altre iniziative pubbliche sono annullate. Anche le processioni sollenni del 5 e 6 gennaio sono sospese”.
Il sito della Custodia di Terra Santa ha pubblicato oggi un video-messaggio in cui il patriarca di Gerusalemme, mons. Fouad Twal (nella foto in un momento delle celebrazioni del Natale), il patriarca greco melchita cattolico, mons. Youssef Jules Zrevy, e il Custode rinnovano il loro appello. Ai responsabili delle due parti in lotta chiedono di far tacere le armi subito ed in particolare ai palestinesi chiedono di anteporre l’interesse del popolo alle dispute interne. L’appello è rivolto poi anche alla comunità internazionale così come ai fedeli delle Chiese nel mondo: i leader religiosi di Terra Santa chiedono a tutte le comunità cristiane di ricordare i loro fratelli nelle preghiere di domenica.
Davanti al protrarsi del conflitto, Padre Pizzaballa afferma che “il fattore tempo è molto importante. Più si prolunga questa situazione, più diventa difficile risolverla anche perché gli animi diventano ancora più appesantiti dall’odio e dal desiderio di vendetta. Quindi è importante interrompere subito. È vero che la comunità internazionale ha bisogno di tempo, ma è anche vero che se si vuole si possono trovare soluzioni”.
Gerusalemme (AsiaNews) - “Chiediamo a tutti di osservare una Giornata per la giustizia e la pace nella terra della pace”. A seguito dell’appello dei 13 patriarchi e capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme, diffuso il 30 dicembre, i fedeli della Terra Santa si apprestano a dedicare la giornata del 4 gennaio, la prima domenica del nuovo anno, alla preghiera per la fine del conflitto nella striscia di Gaza e per una soluzione stabile di pace.Nessuna iniziativa particolare, ma solo un’intenzione di preghiera comune per tutte le confessioni durante la messa domenicale. Padre Pierbattista Pizzaballa, a capo della Custodia francescana di Terra Santa, spiega ad AsiaNews che “in questi giorni di apprensione ci possiamo affidare solo alla preghiera”. Nel pomeriggio di oggi, 3 gennaio, è previsto un momento di preghiera ecumenico cui sono invitati a partecipare tutti i responsabili delle diverse chiese di Terra Santa.
Nessuna iniziativa o celebrazione pubblica si svolgerà nei prossimi giorni. “Le funzioni religiose - afferma padre Pizzaballa - sono le uniche occasioni comuni in programma. Tutte le altre iniziative pubbliche sono annullate. Anche le processioni sollenni del 5 e 6 gennaio sono sospese”.
Il sito della Custodia di Terra Santa ha pubblicato oggi un video-messaggio in cui il patriarca di Gerusalemme, mons. Fouad Twal (nella foto in un momento delle celebrazioni del Natale), il patriarca greco melchita cattolico, mons. Youssef Jules Zrevy, e il Custode rinnovano il loro appello. Ai responsabili delle due parti in lotta chiedono di far tacere le armi subito ed in particolare ai palestinesi chiedono di anteporre l’interesse del popolo alle dispute interne. L’appello è rivolto poi anche alla comunità internazionale così come ai fedeli delle Chiese nel mondo: i leader religiosi di Terra Santa chiedono a tutte le comunità cristiane di ricordare i loro fratelli nelle preghiere di domenica.
Davanti al protrarsi del conflitto, Padre Pizzaballa afferma che “il fattore tempo è molto importante. Più si prolunga questa situazione, più diventa difficile risolverla anche perché gli animi diventano ancora più appesantiti dall’odio e dal desiderio di vendetta. Quindi è importante interrompere subito. È vero che la comunità internazionale ha bisogno di tempo, ma è anche vero che se si vuole si possono trovare soluzioni”.
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