Nell'inchiesta sul Teatro Regio, indagati per abuso d'ufficio il sindaco, l'assessore alla Cultura Laura Ferraris e gli altri tre membri del CdA che, nel gennaio 2015, nominarono Anna Maria Meo alla guida del teatro e Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Pizzarotti: «Sono tranquillo, vado avanti». Fico: «Se condotta contraria alla legge, chiederemo un passo indietro».
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, risulta indagato per abuso d’ufficio nelliambito dell'inchiesta della Procura cittadina sulle nomine al Teatro Regio. Insieme al sindaco pentastellato, risulta indagata l'assessore alla Cultura, Laura Ferraris. Coinvolti anche gli altri tre membri del consiglio d’amministrazione del Regio, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti.
L’indagine che coinvolge il sindaco del Movimento 5 Stelle riguarda la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per sviluppo e progetti speciali.
Lo scorso autunno la Procura di Parma aveva aperto un fascicolo penale in seguito agli esposti del senatore Pd Giorgio Pagliari. L'ipotesi riguarda presunte interferenze nella procedura di "ricognizione esplorativa" aperta con un avviso pubblico per la scelta di un nuovo direttore generale dopo le dimissioni, nel luglio 2014, dell'amministratore Carlo Fontana e del direttore artistico Paolo Arcà.
A gennaio la Fondazione Teatro Regio comunicò ai selezionati che la procedura si era chiusa senza esito e una settimana dopo procedette alla nomina di Meo, all'epoca direttrice del Teatro del Carretto di Lucca, e di Minghetti nel nuovo ruolo di consulente.
In un clima rovente, il senatore Pagliari, denunciò pubblicamente "interferenze" dell'assessora alla Cultura, decidendo di portare il caso in procura.
Perché la rosa di nomi (tra cui alcuni con ottimi requisiti) venne totalmente scartata dal cda e la scelta ricade sulla Meo, che non figurava tra i candidati? E poi, come si spiega l'incarico contestuale alla Minghetti, che peraltro i rumors davano come la papabile nuova direttrice? Insomma, perché fare un bando e poi mettere in atto tutt'altra scelta? Queste le domande al centro dell'inchiesta,alle quali la procura sta cercando di dar risposta.
L'indagine, portata avanti dalla Finanza, è in stadio avanzato. Ora si passerà alla seconda fase, nella quale verranno sentite alcune persone informate sui fatti ma anche gli stessi indagati, che dovranno presentarsi con tanto di avvocato al seguito.
Immediate le reazioni degli interessati e del Movimento Cinque Stelle, messo nuovamente alla
prova dopo i fatti di Livorno della scorsa settimana.
"Sono tranquillo perché è un atto dovuto che rispetto pienamente", ha fatto sapere il sindaco attraverso il suo portavoce. "Era già emerso ci fossero indagini in corso - ha aggiunto - in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione".
Il Direttorio del M5S si è espresso attraverso un messaggio su Facebook di Roberto Fico: "La magistratura sta verificando se ha seguito correttamente la procedura. Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del movimento 5 stelle chiederemo un passo indietro. Come in tutti gli altri casi".
Fa quadrato intorno al sindaco, invece, il M5S locale: "Confidiamo totalmente nel lavoro della magistratura, chiamata a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile. Indagine nata - è bene ricordarlo - dopo gli esposti del Partito Democratico. Attorno alle nomine del Teatro Regio c’è chi ha pensato al bene del Teatro, e chi, purtroppo, ha pensato invece alla caciara politica".
"Noi siamo e rimaniamo garantisti, ma il problema sono i Cinque Stelle con la loro doppia morale, siamo curiosi di sentire Di Maio e compagnia". A muovere le accuse contro il sindaco di Parma ed il Movimento è il deputato Pd Andrea Romano.
A destra, ha parla Giorgia Meloni: "La stragrande maggioranza delle amministrazioni a Cinque Stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?". Duro anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci, perché stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100%".
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, risulta indagato per abuso d’ufficio nelliambito dell'inchiesta della Procura cittadina sulle nomine al Teatro Regio. Insieme al sindaco pentastellato, risulta indagata l'assessore alla Cultura, Laura Ferraris. Coinvolti anche gli altri tre membri del consiglio d’amministrazione del Regio, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti.
L’indagine che coinvolge il sindaco del Movimento 5 Stelle riguarda la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per sviluppo e progetti speciali.
Lo scorso autunno la Procura di Parma aveva aperto un fascicolo penale in seguito agli esposti del senatore Pd Giorgio Pagliari. L'ipotesi riguarda presunte interferenze nella procedura di "ricognizione esplorativa" aperta con un avviso pubblico per la scelta di un nuovo direttore generale dopo le dimissioni, nel luglio 2014, dell'amministratore Carlo Fontana e del direttore artistico Paolo Arcà.
A gennaio la Fondazione Teatro Regio comunicò ai selezionati che la procedura si era chiusa senza esito e una settimana dopo procedette alla nomina di Meo, all'epoca direttrice del Teatro del Carretto di Lucca, e di Minghetti nel nuovo ruolo di consulente.
In un clima rovente, il senatore Pagliari, denunciò pubblicamente "interferenze" dell'assessora alla Cultura, decidendo di portare il caso in procura.
Perché la rosa di nomi (tra cui alcuni con ottimi requisiti) venne totalmente scartata dal cda e la scelta ricade sulla Meo, che non figurava tra i candidati? E poi, come si spiega l'incarico contestuale alla Minghetti, che peraltro i rumors davano come la papabile nuova direttrice? Insomma, perché fare un bando e poi mettere in atto tutt'altra scelta? Queste le domande al centro dell'inchiesta,alle quali la procura sta cercando di dar risposta.
L'indagine, portata avanti dalla Finanza, è in stadio avanzato. Ora si passerà alla seconda fase, nella quale verranno sentite alcune persone informate sui fatti ma anche gli stessi indagati, che dovranno presentarsi con tanto di avvocato al seguito.
Immediate le reazioni degli interessati e del Movimento Cinque Stelle, messo nuovamente alla
prova dopo i fatti di Livorno della scorsa settimana.
"Sono tranquillo perché è un atto dovuto che rispetto pienamente", ha fatto sapere il sindaco attraverso il suo portavoce. "Era già emerso ci fossero indagini in corso - ha aggiunto - in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la Procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione".
Il Direttorio del M5S si è espresso attraverso un messaggio su Facebook di Roberto Fico: "La magistratura sta verificando se ha seguito correttamente la procedura. Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del movimento 5 stelle chiederemo un passo indietro. Come in tutti gli altri casi".
Fa quadrato intorno al sindaco, invece, il M5S locale: "Confidiamo totalmente nel lavoro della magistratura, chiamata a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile. Indagine nata - è bene ricordarlo - dopo gli esposti del Partito Democratico. Attorno alle nomine del Teatro Regio c’è chi ha pensato al bene del Teatro, e chi, purtroppo, ha pensato invece alla caciara politica"."Noi siamo e rimaniamo garantisti, ma il problema sono i Cinque Stelle con la loro doppia morale, siamo curiosi di sentire Di Maio e compagnia". A muovere le accuse contro il sindaco di Parma ed il Movimento è il deputato Pd Andrea Romano.
A destra, ha parla Giorgia Meloni: "La stragrande maggioranza delle amministrazioni a Cinque Stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?". Duro anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci, perché stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100%".
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