Centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi in strada a San Paolo per dimostrare contro la presidente Dilma Rousseff, considerata collegata al sistema di corruzione connesso all'azienda petrolifera.
WSI - Una registrazione rovente in cui compaiono l’ormai ex ministro brasiliano Romero Juca e l’ex presidente di una controllata di Petrobras, Sergio Machato, ha sollevato il forte sospetto che le forze del centro destra stiano usando l’impeachment alla Rousseff per oscurare le indagini anticorruzione Lava Jato, nelle quali sono coinvolti molti uomini dell’attuale esecutivo. Cambiare governo, dice Juca nella registrazione pubblicata dal giornale Folha de São Paulo, “è necessario per fermare il salasso” proveniente dalle indagini giudiziarie.
La posizione di Juca, ormai compromessa e contestata da migliaia di dimostranti infuriati per la notizia, ha portato il ministro della Pianificazione a rassegnare ieri le dimissioni.
Le indagini che spaventano il partito del presidente ad interim Temer gravitano intorno a un sistema di tangenti collegate ai contratti del colosso petrolifero statale Petrobras; invischiati nell’inchiesta ci sono sia lo stesso Juca sia altri sei fra i ministri dell’attuale squadra del presidente Michel Temer (subentrato a Dilma Rousseff in seguito all’avanzamento della procedura di messa in stato d’accusa).

La registrazione, nella quale viene manifestata la necessità di un impeachment, sarebbe precedente al voto che ha portato alla sospensione dell’ex presidente Rousseff. Secondo quanto riportato dai media Juca afferma letteralmente: “Deve esserci un impeachment, non c’è alternativa”, il ritorno di Lula, la mobilitazione sociale e sindacale, infatti, minacciano le prospettive economiche del Brasile, concordano i due interlocutori.
L’inchiesta giudiziaria andrebbe a toccare il partito cui appartengono sia Juca sia l’attuale presidente Temer, afferma poi Machato, al quale l’ex ministro Juca risponde: “dovrà esserci un patto”. Nonostante il clamore, Juca non ritiene che quanto emerso sia particolarmente originale: “una registrazione banale” che non contiene rivelazioni penalmente rilevanti, ha dichiarato il ministro dimissionario. Ma la Rousseff fa scintillare gli artigli:
“Se qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che ci sia un colpo di stato in corso, sulla base di poteri deviati e frodi, le dichiarazioni fortemente compromettenti del ministro per la Pianificazione di recente dimessosi Romero Juca sui veri obiettivi dell’impeachment, su chi c’è dietro di lui, tolgono ogni dubbio”.
WSI - Una registrazione rovente in cui compaiono l’ormai ex ministro brasiliano Romero Juca e l’ex presidente di una controllata di Petrobras, Sergio Machato, ha sollevato il forte sospetto che le forze del centro destra stiano usando l’impeachment alla Rousseff per oscurare le indagini anticorruzione Lava Jato, nelle quali sono coinvolti molti uomini dell’attuale esecutivo. Cambiare governo, dice Juca nella registrazione pubblicata dal giornale Folha de São Paulo, “è necessario per fermare il salasso” proveniente dalle indagini giudiziarie.
La posizione di Juca, ormai compromessa e contestata da migliaia di dimostranti infuriati per la notizia, ha portato il ministro della Pianificazione a rassegnare ieri le dimissioni.
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La registrazione, nella quale viene manifestata la necessità di un impeachment, sarebbe precedente al voto che ha portato alla sospensione dell’ex presidente Rousseff. Secondo quanto riportato dai media Juca afferma letteralmente: “Deve esserci un impeachment, non c’è alternativa”, il ritorno di Lula, la mobilitazione sociale e sindacale, infatti, minacciano le prospettive economiche del Brasile, concordano i due interlocutori.
L’inchiesta giudiziaria andrebbe a toccare il partito cui appartengono sia Juca sia l’attuale presidente Temer, afferma poi Machato, al quale l’ex ministro Juca risponde: “dovrà esserci un patto”. Nonostante il clamore, Juca non ritiene che quanto emerso sia particolarmente originale: “una registrazione banale” che non contiene rivelazioni penalmente rilevanti, ha dichiarato il ministro dimissionario. Ma la Rousseff fa scintillare gli artigli:
“Se qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che ci sia un colpo di stato in corso, sulla base di poteri deviati e frodi, le dichiarazioni fortemente compromettenti del ministro per la Pianificazione di recente dimessosi Romero Juca sui veri obiettivi dell’impeachment, su chi c’è dietro di lui, tolgono ogni dubbio”.
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