L'intera Ue vuole de-carbonizzare il settore. Si prepara la terza Iceland Geothermal Conference
GreenReport - Mentre il settore del riscaldamento abitativo in Europa dipende ancora in larga misura dai combustibili fossili importati, in Islanda oggi circa il 95% di tutto il riscaldamento è alimentato dalla fonte geotermica contenuta (e utilizzata) nel sottosuolo. Una risorsa ad ampio raggio, che ha contribuito a rendere un piccolo Paese –circa 330mila gli abitanti, 120mila dei quali concentrati nella capitale Reykjavík– in una potenza turistica di tutto riguardo.
L’Islanda, infatti, per via della bellezza incontaminata dei suoi paesaggi, per le numerosissime cascate e per la presenza del più grande ghiacciaio europe, ha nel corso degli anni attratto un numero sempre maggiore di turisti. Forse non a caso una delle sue mete -il Blue Lagoon Resort– è stato inserito dalla prestigiosa rivista National Geographic tra le 25 meraviglie del mondo.
Eppure, la geotermia non è una prerogativa esclusiva della nazione più settentrionale d’Europa. Infatti pur non potendo vantare le stesse risorse geotermiche (sia in termini quantitativi che qualitativi), anche gran parte del continente europeo è in grado di utilizzare il calore della terra per riscaldare le abitazioni. In alcuni paesi –come l’Italia– questa è già una realtà in sviluppo. Si pensi alla Toscana, dove nel 2015 la geotermia ha fornito calore per riscaldare circa 9.700 utenti residenziali, oltre che per fornire calore per soddisfare le necessità di numerose aziende dei territori geotermici che contribuiscono a sostenere ed alimentare un’importante filiera agricola, gastronomica e turistica.
Possibilità cui anche altri Paesi guardano con sempre maggior interesse. L’Unione Europea si sta infatti concentrando sulla “de-carbonizzazione del settore del riscaldamento e raffreddamento” all’interno della propria strategia energetica al 2030.
Ecco che per un focus sul settore si appresta a iniziare la terza Iceland Geothermal Conference (IGC 2016), prevista a Reykjavík, tra il 26 e il 29 aprile 2016. A rimarcare la rilevanza dell’appuntamento, patron dell’evento sarà l’attuale presidente islandese, Ólafur Ragnar Grímsson, che accoglierà delegati e speaker non solo europei ma provenienti da tutto il mondo, dagli Usa alla Cina: l’obiettivo comune è promuovere lo sviluppo dell’energia geotermica.
L’Islanda, infatti, per via della bellezza incontaminata dei suoi paesaggi, per le numerosissime cascate e per la presenza del più grande ghiacciaio europe, ha nel corso degli anni attratto un numero sempre maggiore di turisti. Forse non a caso una delle sue mete -il Blue Lagoon Resort– è stato inserito dalla prestigiosa rivista National Geographic tra le 25 meraviglie del mondo.
Eppure, la geotermia non è una prerogativa esclusiva della nazione più settentrionale d’Europa. Infatti pur non potendo vantare le stesse risorse geotermiche (sia in termini quantitativi che qualitativi), anche gran parte del continente europeo è in grado di utilizzare il calore della terra per riscaldare le abitazioni. In alcuni paesi –come l’Italia– questa è già una realtà in sviluppo. Si pensi alla Toscana, dove nel 2015 la geotermia ha fornito calore per riscaldare circa 9.700 utenti residenziali, oltre che per fornire calore per soddisfare le necessità di numerose aziende dei territori geotermici che contribuiscono a sostenere ed alimentare un’importante filiera agricola, gastronomica e turistica.
Possibilità cui anche altri Paesi guardano con sempre maggior interesse. L’Unione Europea si sta infatti concentrando sulla “de-carbonizzazione del settore del riscaldamento e raffreddamento” all’interno della propria strategia energetica al 2030.
Ecco che per un focus sul settore si appresta a iniziare la terza Iceland Geothermal Conference (IGC 2016), prevista a Reykjavík, tra il 26 e il 29 aprile 2016. A rimarcare la rilevanza dell’appuntamento, patron dell’evento sarà l’attuale presidente islandese, Ólafur Ragnar Grímsson, che accoglierà delegati e speaker non solo europei ma provenienti da tutto il mondo, dagli Usa alla Cina: l’obiettivo comune è promuovere lo sviluppo dell’energia geotermica.
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