I sindacati sono sul piede di guerra contro il nuovo blocco dei contratti pubblici.
Il presidente del Consiglio Renzi, dalla Scozia dove si trova per il vertice Nato, si è tenuto in continuo contatto con il ministro dell'Interno, Alfano, riguardo alla minaccia di sciopero da parte dei sindacati di polizia e del Cocer. La protesta degli uomini in divisa è contro il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, deciso dal governo.
"Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse", afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Sul blocco degli stipendi si pronuncia anche Raffaele Bonanni, leader della Cisl, su Rainews24: "Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti" la situazione, visto che si usano i "guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. E' intollerabile". Quanto alla mobilitazione, "ci metteremo d'accordo nel sindacato per denunciare questo scandalo".
Parere negativo anche per il leader della Uil Luigi Angeletti: "Vuole perseverare nell'errore. Si comporta come se tutti gli anni che sono trascorsi dal 2009, durante i quali i dipendenti pubblici non hanno avuto alcun aumento, non ci siano".
La dichiarazione dei sindacati di polizia: "Il Governo ha tradito il personale in uniforme! Solo pochi giorni fa i ministri Alfano e Pinotti avevano rilasciato roboanti dichiarazioni alla stampa annunciando che vi erano le condizioni per sbloccare già in autunno le retribuzioni del personale delle forze armate e di polizia. Ora la doccia fredda del ministro Madia che smentisce clamorosamente i colleghi di governo: contratti degli statali bloccati sino al 2015, compresi quindi forze di polizia e vigili del fuoco".
"Un danno - sostengono i segretari - che si aggira per le qualifiche intermedie sui 400 euro netti mensili in meno per personale che quotidianamente è chiamato a garantire ordine e sicurezza pubblica e diritti dei cittadini anche a prezzo della vita".
Le organizzazioni danno dunque il via ad un "presidio permanente" a Roma in piazza Montecitorio ed hanno organizzato un camper che sta già girando tutta l'Italia per "protestare con proposte che non gravino sulla spesa pubblica e sulle tasche dei cittadini, ovvero riformare la sicurezza per avere meno spese e più sicurezza".
Il presidente del Consiglio Renzi, dalla Scozia dove si trova per il vertice Nato, si è tenuto in continuo contatto con il ministro dell'Interno, Alfano, riguardo alla minaccia di sciopero da parte dei sindacati di polizia e del Cocer. La protesta degli uomini in divisa è contro il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, deciso dal governo.
"Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse", afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Sul blocco degli stipendi si pronuncia anche Raffaele Bonanni, leader della Cisl, su Rainews24: "Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti" la situazione, visto che si usano i "guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. E' intollerabile". Quanto alla mobilitazione, "ci metteremo d'accordo nel sindacato per denunciare questo scandalo".
Parere negativo anche per il leader della Uil Luigi Angeletti: "Vuole perseverare nell'errore. Si comporta come se tutti gli anni che sono trascorsi dal 2009, durante i quali i dipendenti pubblici non hanno avuto alcun aumento, non ci siano".
La dichiarazione dei sindacati di polizia: "Il Governo ha tradito il personale in uniforme! Solo pochi giorni fa i ministri Alfano e Pinotti avevano rilasciato roboanti dichiarazioni alla stampa annunciando che vi erano le condizioni per sbloccare già in autunno le retribuzioni del personale delle forze armate e di polizia. Ora la doccia fredda del ministro Madia che smentisce clamorosamente i colleghi di governo: contratti degli statali bloccati sino al 2015, compresi quindi forze di polizia e vigili del fuoco".
"Un danno - sostengono i segretari - che si aggira per le qualifiche intermedie sui 400 euro netti mensili in meno per personale che quotidianamente è chiamato a garantire ordine e sicurezza pubblica e diritti dei cittadini anche a prezzo della vita".
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