È la prima volta dal 1996 che un presidente iraniano si reca in visita di Stato ad Ankara. Le due nazioni cercano di rinforzare l'assetto economico bilaterale e di trovare una posizione comune sul conflitto di Damasco. Teheran chiede "dialoghi diretti" con gli Stati Uniti sulla questione nucleare.
Asianews - Per la prima volta dal 1996, un presidente iraniano è atterrato in Turchia per dialoghi ufficiali con il governo di Ankara. Hassan Rouhani, considerato un moderato alla ricerca di un'uscita dallo stallo in cui si trova l'Iran, è arrivato questa mattina ad Ankara. Lo scopo del viaggio è raddoppiare l'interscambio economico con la Turchia, portandolo a 30 miliardi di dollari l'anno entro il 2015, e trovare una posizione comune sulla Siria. Fino ad oggi , Teheran si è posizionata a fianco del presidente Assadmentre Ankara ha sostenuto i gruppi ribelli che cercano di rovesciarlo.
Rouhani ha ricevuto un trattamento di grande rispetto: a scortare la sua limousine fino al palazzo presidenziale c'era la cavalleria cerimoniale turca, che sventolava le bandiere di entrambe le nazioni. La sua visita è vista anche come un ringraziamento al premier Recep Tayyip Erdogan, che nel gennaio 2014 ha visitato l'Iran.
I due dovranno trovare un modo per aggirare le sanzioni internazionali contro l'Iran - che il ministro turco per lo Sviluppo ha definito "ingiuste" - per migliorare i rapporti commerciali bilaterali. L'Iran cerca una quota maggiore nel mercato energetico turco, mentre Ankara vuole penetrare di più nel campo delle esportazioni iraniane. Fino al 2012 il rapporto valeva 22 miliardi di dollari l'anno: dopo l'imposizione delle restrizioni, decise dagli Stati Uniti a causa del programma nucleare iraniano, la cifra è calata a meno di 15 miliardi.
La visita ad Ankara conferma il nuovo corso "riformista" di Rouhani nell'ambito dei rapporti con il mondo. Nel quadro della ripresa di relazioni diplomatiche "dimenticate" e nell'atmosfera di dialogo diffusa dal nuovo presidente, infatti, oggi e domani l'Iran sta avendo discussioni con gli Stati Uniti a Ginevra; l'11 e il 12 li avrà con la Russia a Roma.
Questi dialoghi bilaterali servono a preparare il prossimo incontro di Teheran con i 5+1 a Vienna per un accordo globale sul programma nucleare iraniano. Tale appuntamento è fondamentale per Teheran, che spera le vengano cancellate le sanzioni economiche che stanno prostrando il Paese.
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Rouhani ha ricevuto un trattamento di grande rispetto: a scortare la sua limousine fino al palazzo presidenziale c'era la cavalleria cerimoniale turca, che sventolava le bandiere di entrambe le nazioni. La sua visita è vista anche come un ringraziamento al premier Recep Tayyip Erdogan, che nel gennaio 2014 ha visitato l'Iran.
I due dovranno trovare un modo per aggirare le sanzioni internazionali contro l'Iran - che il ministro turco per lo Sviluppo ha definito "ingiuste" - per migliorare i rapporti commerciali bilaterali. L'Iran cerca una quota maggiore nel mercato energetico turco, mentre Ankara vuole penetrare di più nel campo delle esportazioni iraniane. Fino al 2012 il rapporto valeva 22 miliardi di dollari l'anno: dopo l'imposizione delle restrizioni, decise dagli Stati Uniti a causa del programma nucleare iraniano, la cifra è calata a meno di 15 miliardi.
La visita ad Ankara conferma il nuovo corso "riformista" di Rouhani nell'ambito dei rapporti con il mondo. Nel quadro della ripresa di relazioni diplomatiche "dimenticate" e nell'atmosfera di dialogo diffusa dal nuovo presidente, infatti, oggi e domani l'Iran sta avendo discussioni con gli Stati Uniti a Ginevra; l'11 e il 12 li avrà con la Russia a Roma.
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