Questo articolo è dedicato ad una ragazza dai grandi occhi curiosi, che in 26 anni di vita hanno visto orrori e sofferenze che la maggior parte della gente non vedrà mai. Quegli occhi guardavano dove altri si voltavano dall’altra parte. Per testimoniare, per raccontare quello che spesso il mondo vuol dimenticare o fa finta di non vedere. Camille lo faceva con le fotografie.
Tgcom24 - Camille Lepage era nata ad Angers, in Francia, nel 1988. Aveva studiato giornalismo in Inghilterra all’Università inglese di Southampton e appena laureata, nel 2012, si era trasferita a Juba in Sud Sudan, per raccontare con le sue fotografie il dramma di quel paese. Poi aveva deciso di spostarsi nella Repubblica Centrafricana sconvolta da una terribile guerra civile. Come quasi tutti i fotoreporter agli inizi della loro carriera, Camille era una freelance ed era molto brava: le sue immagini sono state pubblicate da Le Parisien, Le Monde, New York Times, Sunday Times, Guardian e altre testate tra le più importanti del mondo.
In un’intervista aveva detto: “non posso accettare che certe tragedie vissute da alcune persone vengano tenute sotto silenzio perché nessuno può farci dei soldi. Così ho deciso di fare da sola, di portarle alla luce, non importa a che prezzo”. Il prezzo per lei è stata la sua giovane vita. L’hanno uccisa il 13 maggio in un imboscata in un villaggio della Repubblica Centroafricana a pochi chilometri dal confine con il Camerun. Stamane nella cattedrale della sua cittadina natale l’ultimo addio degli amici e dei suoi familiari.
Qui il suo sito e l’intervista a Petapixel:
http://camille-lepage.photoshelter.com/#!/index
http://petapixel.com/2013/10/22/hidden-world-south-sudan-interview-photojournalist-camille-lepage/
Tgcom24 - Camille Lepage era nata ad Angers, in Francia, nel 1988. Aveva studiato giornalismo in Inghilterra all’Università inglese di Southampton e appena laureata, nel 2012, si era trasferita a Juba in Sud Sudan, per raccontare con le sue fotografie il dramma di quel paese. Poi aveva deciso di spostarsi nella Repubblica Centrafricana sconvolta da una terribile guerra civile. Come quasi tutti i fotoreporter agli inizi della loro carriera, Camille era una freelance ed era molto brava: le sue immagini sono state pubblicate da Le Parisien, Le Monde, New York Times, Sunday Times, Guardian e altre testate tra le più importanti del mondo.
In un’intervista aveva detto: “non posso accettare che certe tragedie vissute da alcune persone vengano tenute sotto silenzio perché nessuno può farci dei soldi. Così ho deciso di fare da sola, di portarle alla luce, non importa a che prezzo”. Il prezzo per lei è stata la sua giovane vita. L’hanno uccisa il 13 maggio in un imboscata in un villaggio della Repubblica Centroafricana a pochi chilometri dal confine con il Camerun. Stamane nella cattedrale della sua cittadina natale l’ultimo addio degli amici e dei suoi familiari.
Qui il suo sito e l’intervista a Petapixel:
http://camille-lepage.photoshelter.com/#!/index
http://petapixel.com/2013/10/22/hidden-world-south-sudan-interview-photojournalist-camille-lepage/
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