Si susseguono gli avvistamenti di oggetti potenzialmente riconducibili al volo Malaysian Airlines MH 370 scomparso l’8 marzo dopo avere deviato dalla rotta tra Kuala Lumpur e Pechino.
Misna - Nella conferenza stampa di questa mattina dei responsabili malesi della crisi, Hashimuddin Bin Hussein, ministro della Difesa con l’interim dei Trasporti, ha confermato l’avvistamento domenica da parte dei sistemi di rilevamento dell’Airbus Defence and Space dalla sede francese, di ben 122 oggetti da uno a 23 metri di lunghezza dispersi in un’area di 400 chilometri quadrati. Colori, riflettività e consistenza diversa, per reperti non ancora raggiunti però dai mezzi navali, a una distanza di 2.557 dalla città australiana di Perth, base delle operazioni di ricerca da oggi ufficialmente ristrette ai soli settori Centro e Sud del corridoio meridionale. Anche due oggetti cordiformi sono stati avvistati in giornata da un velivolo australiano e un altro di colore blu da un aereo Orion P3 della Marina neozelandese, ma nessuno rintracciabile durante ulteriori passaggi sull’area.
Anche per allentare le crescenti tensioni con Pechino, questa mattina il ministro Hishamuddin e il premier Najib Razak hanno incontrato una delegazione cinese guidata dall’inviato speciale e vice-ministro degli Esteri Zhang Yesui. Con i delegati di Pechino, i responsabili malesi hanno condiviso i dati più recenti forniti dalla britannica Immarsat e un rapporto completo da parte della squadra tecnica internazionale a cui partecipano anche l’Amministrazione dell’aviazione civile cinese, la Malaysian Airlines e la Rolls Royce, produttore dei motori con qui era equipaggiato il Boeing 777 scomparso.
Sul piano pratico, l’Australia ha diviso l’area di ricerca in un settore occidentale e in uno orientale, ciascuno dotato di sei aeroplani specializzati per le ricerche marine e sottomarine, con due navi pure delegate alle operazioni. Un’altra giornata è trascorsa senza alcun elemento concreto per accertare la sorte dell’aereo e dei 239 a bordo, dati per perduti dal premier malese con un drammatico annuncio lunedì. Per domani è annunciata una conferenza stampa dei responsabili della compagnia aerea di bandiera malese, che ha anche la piena responsabilità dei rapporti con le famiglie delle presunte vittime.
Misna - Nella conferenza stampa di questa mattina dei responsabili malesi della crisi, Hashimuddin Bin Hussein, ministro della Difesa con l’interim dei Trasporti, ha confermato l’avvistamento domenica da parte dei sistemi di rilevamento dell’Airbus Defence and Space dalla sede francese, di ben 122 oggetti da uno a 23 metri di lunghezza dispersi in un’area di 400 chilometri quadrati. Colori, riflettività e consistenza diversa, per reperti non ancora raggiunti però dai mezzi navali, a una distanza di 2.557 dalla città australiana di Perth, base delle operazioni di ricerca da oggi ufficialmente ristrette ai soli settori Centro e Sud del corridoio meridionale. Anche due oggetti cordiformi sono stati avvistati in giornata da un velivolo australiano e un altro di colore blu da un aereo Orion P3 della Marina neozelandese, ma nessuno rintracciabile durante ulteriori passaggi sull’area.
Anche per allentare le crescenti tensioni con Pechino, questa mattina il ministro Hishamuddin e il premier Najib Razak hanno incontrato una delegazione cinese guidata dall’inviato speciale e vice-ministro degli Esteri Zhang Yesui. Con i delegati di Pechino, i responsabili malesi hanno condiviso i dati più recenti forniti dalla britannica Immarsat e un rapporto completo da parte della squadra tecnica internazionale a cui partecipano anche l’Amministrazione dell’aviazione civile cinese, la Malaysian Airlines e la Rolls Royce, produttore dei motori con qui era equipaggiato il Boeing 777 scomparso.
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