giovedì, febbraio 27, 2014
Stati Uniti, Francia, Danimarca, Svezia e Olanda sono i primi paesi ad aver annunciato o a ipotizzare un taglio degli aiuti all’Uganda a seguito dell’approvazione di una legge che criminalizza l’omosessualità: lo scrive oggi il quotidiano di Kampala The Monitor, dando alla questione spazio e visibilità.  

Misna - L’articolo prende spunto da una visita in Uganda del ministro delle Finanze della Svezia, Anders Borg. Un’occasione per Stoccolma di chiarire che la legge “condizionerà” una prevista revisione dell’entità dei contributi svedesi, a oggi equivalenti a 35 milioni di dollari l’anno. Tagli agli aiuti sono già stati annunciati da Norvegia, Danimarca e Olanda, paesi che insieme valgono 26 milioni di dollari. A pesare molto di più sarebbe un cambiamento nella linea di Washington, dagli anni ‘80 alleato chiave del presidente ugandese Yoweri Museveni. Kampala riceve ogni anno dagli Stati Uniti 485 milioni di dollari. Un contributo significativo che, almeno stando alle dichiarazioni rese ieri del segretario di Stato americano John Kerry, potrebbe essere ridotto o addirittura sospeso.

La legge sull’omosessualità è stata promulgata martedì dopo un complesso e a tratti contraddittorio iter parlamentare. Le nuove norme prevedono pene fino all’ergastolo. Una minaccia immediata per i 200 presunti omosessuali che questa settimana hanno visto pubblicati i propri nomi sulle pagine del tabloid Red Pepper.


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