Jang Song-taek, sposato con la sorella del defunto Kim Jong-il, è stato arrestato dieci giorni fa. Nella notte la condanna e la sentenza di morte, eseguita subito dopo. Accusato di aver tramato per il potere, paga la sua amicizia con la Cina.
AsiaNews - Con il "plauso incontrastato" del Politb
uro del Partito dei lavoratori, questa notte un tribunale militare ha condannato a morte Jang Song-taek il già potentissimo zio dell'attuale dittatore nordcoreano Kim Jong-un epurato lo scorso 3 dicembre. La sentenza è stata eseguita subito dopo dal plotone d'esecuzione del tribunale: non è chiaro se l'uomo sia stato fucilato, pena di solito riservata ai criminali comuni, oppure impiccato.
La sentenza e la sua esecuzione sono state confermate dalla Kcna, agenzia di stampa ufficiale del regime nordcoreano: "Il tribunale ha esaminato tutti i crimini di Jang, che sono stati provati in maniera esauriente e poi ammessi dallo stesso indagato. L'accusato si è rivelato il peggior traditore della nazione di tutti i tempi: ha portato avanti azioni contrarie al Partito e contrarie alla rivoluzione, cercando di rovesciare la leadership del Partito e del sistema socialista". Secondo l'agenzia "da molto tempo Jang coltivava sporche ambizioni politiche. Non ha osato alzare la testa fino a che erano vivi Kim Il-sung e Kim Jong-il, ma quando ha ritenuto che fosse arrivato il suo momento si è mostrato per quello che è.
Ha cercato di sfruttare la storica consegna della leadership [avvenuta giusto due anni fa, il 17 dicembre 2011, dopo la morte del 'caro leader' Kim Jong-il] per realizzare le sue ambizioni". Durante il processo, l'indagato avrebbe "ammesso" di pianificare il colpo di Stato: "Ha dichiarato che voleva prendere il posto di primo ministro al momento giusto, ovvero quando la nostra economia fosse collassata portando lo Stato in serie difficoltà. Ha anche ammesso di aver ammassato fondi in maniera illegale per potersi poi comprare la sua nomina e l'approvazione dell'esercito".
Secondo alcuni analisti, in queste dichiarazioni ci sono degli spunti di verità: "Jang è stato sicuramente l'uomo dei rapporti con la Cina, e non è da escludere che abbia portato avanti un piano quanto meno con l'appoggio di Pechino per allontanare Kim dal potere e realizzare delle riforme economiche simili a quelle di Deng Xiaoping. Ma la verità non emergerà mai".
AsiaNews - Con il "plauso incontrastato" del Politb
uro del Partito dei lavoratori, questa notte un tribunale militare ha condannato a morte Jang Song-taek il già potentissimo zio dell'attuale dittatore nordcoreano Kim Jong-un epurato lo scorso 3 dicembre. La sentenza è stata eseguita subito dopo dal plotone d'esecuzione del tribunale: non è chiaro se l'uomo sia stato fucilato, pena di solito riservata ai criminali comuni, oppure impiccato.La sentenza e la sua esecuzione sono state confermate dalla Kcna, agenzia di stampa ufficiale del regime nordcoreano: "Il tribunale ha esaminato tutti i crimini di Jang, che sono stati provati in maniera esauriente e poi ammessi dallo stesso indagato. L'accusato si è rivelato il peggior traditore della nazione di tutti i tempi: ha portato avanti azioni contrarie al Partito e contrarie alla rivoluzione, cercando di rovesciare la leadership del Partito e del sistema socialista". Secondo l'agenzia "da molto tempo Jang coltivava sporche ambizioni politiche. Non ha osato alzare la testa fino a che erano vivi Kim Il-sung e Kim Jong-il, ma quando ha ritenuto che fosse arrivato il suo momento si è mostrato per quello che è.
Ha cercato di sfruttare la storica consegna della leadership [avvenuta giusto due anni fa, il 17 dicembre 2011, dopo la morte del 'caro leader' Kim Jong-il] per realizzare le sue ambizioni". Durante il processo, l'indagato avrebbe "ammesso" di pianificare il colpo di Stato: "Ha dichiarato che voleva prendere il posto di primo ministro al momento giusto, ovvero quando la nostra economia fosse collassata portando lo Stato in serie difficoltà. Ha anche ammesso di aver ammassato fondi in maniera illegale per potersi poi comprare la sua nomina e l'approvazione dell'esercito".
Secondo alcuni analisti, in queste dichiarazioni ci sono degli spunti di verità: "Jang è stato sicuramente l'uomo dei rapporti con la Cina, e non è da escludere che abbia portato avanti un piano quanto meno con l'appoggio di Pechino per allontanare Kim dal potere e realizzare delle riforme economiche simili a quelle di Deng Xiaoping. Ma la verità non emergerà mai".
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