Ma resta solida la condizione finanziaria delle famiglie (Rapporto Einaudi)
Il 39% degli italiani vive alla giornata, solo il 21% guarda al futuro con un orizzonte lungo e il restante 34% si accontenta di pensare a una prospettiva di qualche mese. E' quanto emerge dal diciottesimo rapporto sull'economia globale e l'Italia del centro di ricerca Luigi Einaudi. L'Italia non si discosta molto dalla media dell'Unione europea, dove il 35% dei cittadini pensa a breve termine. Ben piu' cupo, invece, il quadro della Grecia: solo il 7% guarda lontano, mentre il 68% dei greci vive alla giornata. Riprendendo l'immagine simbolo della scorsa edizione, quella della Costa Concordia adagiata sul fianco, Mario Deaglio, curatore del rapporto Einaudi, ha nuovamente paragonato l'Italia alla nave: "Come la Concordia, l'Italia e' sempre ferma, ma almeno si e' tirata su. Dire se poi tornera' a navigare, e' un altro discorso".
Tra chi vive alla giornata, il rapporto individua circa un 15% di effettivi disoccupati e un 25% di chi non fa piani per timore del futuro. "La vera differenza tra l'Italia e la Grecia o la Spagna, e' che in Italia resta solida la condizione finanziaria delle famiglie", ha rilevato ancora Deaglio: "In media una famiglia italiana ha dai 30 ai 50 mila euro in banca, in contanti o titoli, e questo significa che ci sarebbe la possibilita' di far ripartire i consumi. Se invece calano, mentre aumentano gli acquisti di Btp, e' per paura". Anche tra il 60% degli italiani che guardano a lungo termine, il rapporto individua almeno un 40% di persone frenate nel fare acquisti.
Il superamento della paura, anche attraverso "atti simbolici", fa parte delle ricette che il rapporto, promosso dal centro Einaudi insieme a Ubi Banca, suggerisce per l'Italia. Insieme al suggerimento di tornare a ragionare per settore: "Sarebbe interessante - spiega Deaglio - ricostruire la mappa dei settori, che sta cambiando. Nell'alimentare, nomi come Ferrero, Illy o Lavazza si stanno espandendo; nell'alta tecnologia, i settori piu' strutturati sono quello degli apparecchi medicali e quello degli articoli sportivi". Infine, dal marito dell'ex ministro Elsa Fornero arriva l'invito alla politica a "convertire risorse finanziarie dagli sprechi pubblici a iniziative produttive".
fonte articolo
Il 39% degli italiani vive alla giornata, solo il 21% guarda al futuro con un orizzonte lungo e il restante 34% si accontenta di pensare a una prospettiva di qualche mese. E' quanto emerge dal diciottesimo rapporto sull'economia globale e l'Italia del centro di ricerca Luigi Einaudi. L'Italia non si discosta molto dalla media dell'Unione europea, dove il 35% dei cittadini pensa a breve termine. Ben piu' cupo, invece, il quadro della Grecia: solo il 7% guarda lontano, mentre il 68% dei greci vive alla giornata. Riprendendo l'immagine simbolo della scorsa edizione, quella della Costa Concordia adagiata sul fianco, Mario Deaglio, curatore del rapporto Einaudi, ha nuovamente paragonato l'Italia alla nave: "Come la Concordia, l'Italia e' sempre ferma, ma almeno si e' tirata su. Dire se poi tornera' a navigare, e' un altro discorso".
Tra chi vive alla giornata, il rapporto individua circa un 15% di effettivi disoccupati e un 25% di chi non fa piani per timore del futuro. "La vera differenza tra l'Italia e la Grecia o la Spagna, e' che in Italia resta solida la condizione finanziaria delle famiglie", ha rilevato ancora Deaglio: "In media una famiglia italiana ha dai 30 ai 50 mila euro in banca, in contanti o titoli, e questo significa che ci sarebbe la possibilita' di far ripartire i consumi. Se invece calano, mentre aumentano gli acquisti di Btp, e' per paura". Anche tra il 60% degli italiani che guardano a lungo termine, il rapporto individua almeno un 40% di persone frenate nel fare acquisti.
Il superamento della paura, anche attraverso "atti simbolici", fa parte delle ricette che il rapporto, promosso dal centro Einaudi insieme a Ubi Banca, suggerisce per l'Italia. Insieme al suggerimento di tornare a ragionare per settore: "Sarebbe interessante - spiega Deaglio - ricostruire la mappa dei settori, che sta cambiando. Nell'alimentare, nomi come Ferrero, Illy o Lavazza si stanno espandendo; nell'alta tecnologia, i settori piu' strutturati sono quello degli apparecchi medicali e quello degli articoli sportivi". Infine, dal marito dell'ex ministro Elsa Fornero arriva l'invito alla politica a "convertire risorse finanziarie dagli sprechi pubblici a iniziative produttive".
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