Mica tanto facile diventare giornalisti!
di Silvio Foini
Una volta uno mi ha detto: “Piuttosto che lavorare, meglio fare il giornalista”. Bella affermazione davvero, solo che il tizio non ha mai provato quanto si sudi a volte per recuperare una notizia che sia una notizia e non una fanfaluca: le notizie non s’inventano e uno deve correre a cercarserle per mandare un “pezzo” al proprio giornale. Bisogna essere certi che la fonte da cui proviene la notizia sia sicura e attendibile, poi la devi scrivere chiaramente affinché i destinatari, i lettori, la comprendano. La gavetta è dura come il pane secco e se sei senza denti… “fischi l’Aida”! Ecco, qui casca l’asino: occorre saper scrivere, e se non lo sai fare almeno discretamente quando ti presenti all’esame per diventare professionista ti “fregano”.
Ora io non intendo dare addosso alla sfortunata “santorina” che possiede un bell’eloquio, parla a raffica senza incespicare nelle parole... ma sapete quante vicine di casa conosco che nessuno sarebbe in grado di battere nello “sganassamento”? Quanto poi a vederle scrivere, stendiamo un pietoso velo! A volte non basta essere in televisione. Se non passi l’esame, qualche motivo ci sarà e certamente non è ascrivibile alla gelosia di qualcuno cui sei antipatico perché stai là, dall’altra parte del teleschermo e non appartieni alla sua scelta politica. Qui siamo avvezzi malauguratamente a lanciare accuse all’indirizzo di coloro che sono preposti a compiere delle scelte che ci toccano da vicino. Comodo ma sleale. Chissà perché la colpa sia sempre degli altri e mai la nostra.
Personalmente amo scrivere libri e quando una casa editrice me li boccia, non riverso odio su questa ma mi pongo la domanda: “Dove ho sbagliato?”. Vado a rileggere il lavoro che ho inviato e in effetti mi accorgo che “il capolavoro” non merita questo titolo perché alcune pagine sono poco chiare: non sono riuscito a dire ciò che volevo. Lo ricorreggo e lo rimando. Lo accettano e il romanzo “esce”. Un tantino di consapevolezza e modestia non guasta mai, nessuno nasce maestro. Quindi, gentile Giulia, provaci ancora. Vedrai che ce la farai e ricorda che vale sempre il detto: “Gli esami non finiscono mai!”.
di Silvio Foini
Una volta uno mi ha detto: “Piuttosto che lavorare, meglio fare il giornalista”. Bella affermazione davvero, solo che il tizio non ha mai provato quanto si sudi a volte per recuperare una notizia che sia una notizia e non una fanfaluca: le notizie non s’inventano e uno deve correre a cercarserle per mandare un “pezzo” al proprio giornale. Bisogna essere certi che la fonte da cui proviene la notizia sia sicura e attendibile, poi la devi scrivere chiaramente affinché i destinatari, i lettori, la comprendano. La gavetta è dura come il pane secco e se sei senza denti… “fischi l’Aida”! Ecco, qui casca l’asino: occorre saper scrivere, e se non lo sai fare almeno discretamente quando ti presenti all’esame per diventare professionista ti “fregano”.
Ora io non intendo dare addosso alla sfortunata “santorina” che possiede un bell’eloquio, parla a raffica senza incespicare nelle parole... ma sapete quante vicine di casa conosco che nessuno sarebbe in grado di battere nello “sganassamento”? Quanto poi a vederle scrivere, stendiamo un pietoso velo! A volte non basta essere in televisione. Se non passi l’esame, qualche motivo ci sarà e certamente non è ascrivibile alla gelosia di qualcuno cui sei antipatico perché stai là, dall’altra parte del teleschermo e non appartieni alla sua scelta politica. Qui siamo avvezzi malauguratamente a lanciare accuse all’indirizzo di coloro che sono preposti a compiere delle scelte che ci toccano da vicino. Comodo ma sleale. Chissà perché la colpa sia sempre degli altri e mai la nostra.
Personalmente amo scrivere libri e quando una casa editrice me li boccia, non riverso odio su questa ma mi pongo la domanda: “Dove ho sbagliato?”. Vado a rileggere il lavoro che ho inviato e in effetti mi accorgo che “il capolavoro” non merita questo titolo perché alcune pagine sono poco chiare: non sono riuscito a dire ciò che volevo. Lo ricorreggo e lo rimando. Lo accettano e il romanzo “esce”. Un tantino di consapevolezza e modestia non guasta mai, nessuno nasce maestro. Quindi, gentile Giulia, provaci ancora. Vedrai che ce la farai e ricorda che vale sempre il detto: “Gli esami non finiscono mai!”.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
È presente 1 commento
Mi piacerebbe sapere a che titolo é entrata nella trasmissione di Santoro. La solita raccomandazione all'italiana (Cancellieri ormai insegna) o per quali altre eccelse peculiarità?
Andrea L.
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.