Si analizzano campioni di tessuto su paraffina
Il brevetto è del National Institute of Health (Nih) americano, ma la tecnologia è tutta italiana e potrà permettere una diagnosi veloce, economica e accessibile di tumori e malattie degenerative tramite la validazione di biomarcatori: questo quanto consente di fare la tecnologia Tissue microarray (Tma), le cui potenzialità verranno presentate in un workshop a Philadelphia, presso lo University City Science Center, dalla Sbarro Health Research Organization, il College of Science and Technology della Temple University, Isenet (azienda italiana leader nella tecnologia Tma con particolare attenzione alla ricerca sul cancro), e Isenet-Usa.
''A Philadelphia - spiega Antonio Giordano, direttore della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia - nasce Novarem, una 'soft landing platfom', una sorta di incubatore che accoglie start-up italiane con tecnologie innovative per la diagnosi e terapia dei tumori. Qui il mercato biotech è molto importante e gli Usa sono molto interessati alle tecnologie che si stanno lanciando nell'ambito del programma Italia-Usa''. I Tma sono costituiti da centinaia di piccolissime sezioni di tessuti normali o patologici, disposti su un supporto di paraffina, che ne consente l'analisi simultanea. Si preleva il tessuto da analizzare, lo si mette sul blocchetto di paraffina, e si seziona la parte anomala della cellula o del tessuto, o anche la parte sana, per capire come è avvenuto il cambiamento e dare indicazioni sull'aggressività della patologia.
''Questa tecnica - aggiunge Pasquale De Blasio, ad di Isenet - la stiamo applicando all'attività diagnostica per il tumore al seno e i tumori rari, in collaborazione con l'università Bicocca di Milano''. Ma le applicazioni possono essere ancora più numerose. ''I Tma si possono usare anche per biomonitorare - aggiunge Giordano - le popolazioni esposte ad agenti inquinanti, come quelle che vivono nella Terra dei fuochi. Si può applicare anche a tessuti e cellule, e dunque fare screening sulle cellule staminali, o studiare gruppi a rischio, come fumatori o obesi. Al momento ci sono risultati preliminari dell'applicazione dei Tma anche su saliva e sangue, che ne allargheranno gli usi''.
fonte articolo
Il brevetto è del National Institute of Health (Nih) americano, ma la tecnologia è tutta italiana e potrà permettere una diagnosi veloce, economica e accessibile di tumori e malattie degenerative tramite la validazione di biomarcatori: questo quanto consente di fare la tecnologia Tissue microarray (Tma), le cui potenzialità verranno presentate in un workshop a Philadelphia, presso lo University City Science Center, dalla Sbarro Health Research Organization, il College of Science and Technology della Temple University, Isenet (azienda italiana leader nella tecnologia Tma con particolare attenzione alla ricerca sul cancro), e Isenet-Usa.
''A Philadelphia - spiega Antonio Giordano, direttore della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia - nasce Novarem, una 'soft landing platfom', una sorta di incubatore che accoglie start-up italiane con tecnologie innovative per la diagnosi e terapia dei tumori. Qui il mercato biotech è molto importante e gli Usa sono molto interessati alle tecnologie che si stanno lanciando nell'ambito del programma Italia-Usa''. I Tma sono costituiti da centinaia di piccolissime sezioni di tessuti normali o patologici, disposti su un supporto di paraffina, che ne consente l'analisi simultanea. Si preleva il tessuto da analizzare, lo si mette sul blocchetto di paraffina, e si seziona la parte anomala della cellula o del tessuto, o anche la parte sana, per capire come è avvenuto il cambiamento e dare indicazioni sull'aggressività della patologia.
''Questa tecnica - aggiunge Pasquale De Blasio, ad di Isenet - la stiamo applicando all'attività diagnostica per il tumore al seno e i tumori rari, in collaborazione con l'università Bicocca di Milano''. Ma le applicazioni possono essere ancora più numerose. ''I Tma si possono usare anche per biomonitorare - aggiunge Giordano - le popolazioni esposte ad agenti inquinanti, come quelle che vivono nella Terra dei fuochi. Si può applicare anche a tessuti e cellule, e dunque fare screening sulle cellule staminali, o studiare gruppi a rischio, come fumatori o obesi. Al momento ci sono risultati preliminari dell'applicazione dei Tma anche su saliva e sangue, che ne allargheranno gli usi''.
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