Una storia lunga 100 anni. Scappò in Argentina; estradato iniziò vicenda giudiziaria.
Nato il 29 luglio 1913 a Hennigsdorf, non lontano da Berlino, Eric Priebke - si legge nel sito a lui dedicato - era di una famiglia di origini prussiane e rimase orfano di entrambi i genitori a 7 anni. Cresciuto da una zia materna, a 14 anni iniziò a lavorare nel settore alberghiero e a 20 anni emigrò in Italia per andare a servizio in un hotel della costiera ligure e poi a Londra. Tornato in Germania, si arruolò entrando nel corpo delle SS.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu inviato in Italia. Dopo l'armistizio e fino al maggio 1944 rimase a Roma sotto il comando di Herbert Kappler. E nel marzo 1944 partecipò alla pianificazione e all'esecuzione della strage delle Ardeatine ordinata da Kappler: alcuni partigiani del Gap attaccarono il 23 marzo in via Rasella un reparto del battaglione 'Bozen', le truppe di occupazione tedesca, facendo 32 morti e 110 feriti, oltre a due vittime civili; il giorno dopo per rappresaglia i tedeschi ordinarono l'esecuzione di 335 italiani, antifascisti e membri della resistenza, che furono fucilati alle Fosse Ardeatine, le antiche cave di pozzolana sulla via Ardeatina.
Dopo la sconfitta della Germania, Priebke fuggì in Argentina, a San Carlos de Bariloche, ai piedi delle Ande, riuscendo cosi' a evitare il Processo di Norimberga. In Argentina rimase per una trentina d'anni, senza che neppure i servizi israeliani riuscissero a scovarlo. A incastrarlo fu l'intervista a un giornalista americano dell'ABC: il 9 maggio 1994 fu arrestato dalla polizia locale. A questo punto le autorità italiane ne chiesero l'estradizione, concessa nel novembre 1995. Tornato in Italia, l'ex SS fu rinchiuso nel carcere militare 'Forte Boccea' di Roma e la Procura militare ne ottenne il rinvio a giudizio per crimini di guerra.
Al termine di una complessa e controversa vicenda giudiziaria Priebke, nel novembre 1998, fu condannato definitivamente all'ergastolo. Poi ottenne gli arresti domiciliari a causa dell'eta' avanzata, nella casa del suo avvocato.
fonte articolo
Nato il 29 luglio 1913 a Hennigsdorf, non lontano da Berlino, Eric Priebke - si legge nel sito a lui dedicato - era di una famiglia di origini prussiane e rimase orfano di entrambi i genitori a 7 anni. Cresciuto da una zia materna, a 14 anni iniziò a lavorare nel settore alberghiero e a 20 anni emigrò in Italia per andare a servizio in un hotel della costiera ligure e poi a Londra. Tornato in Germania, si arruolò entrando nel corpo delle SS.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu inviato in Italia. Dopo l'armistizio e fino al maggio 1944 rimase a Roma sotto il comando di Herbert Kappler. E nel marzo 1944 partecipò alla pianificazione e all'esecuzione della strage delle Ardeatine ordinata da Kappler: alcuni partigiani del Gap attaccarono il 23 marzo in via Rasella un reparto del battaglione 'Bozen', le truppe di occupazione tedesca, facendo 32 morti e 110 feriti, oltre a due vittime civili; il giorno dopo per rappresaglia i tedeschi ordinarono l'esecuzione di 335 italiani, antifascisti e membri della resistenza, che furono fucilati alle Fosse Ardeatine, le antiche cave di pozzolana sulla via Ardeatina.
Dopo la sconfitta della Germania, Priebke fuggì in Argentina, a San Carlos de Bariloche, ai piedi delle Ande, riuscendo cosi' a evitare il Processo di Norimberga. In Argentina rimase per una trentina d'anni, senza che neppure i servizi israeliani riuscissero a scovarlo. A incastrarlo fu l'intervista a un giornalista americano dell'ABC: il 9 maggio 1994 fu arrestato dalla polizia locale. A questo punto le autorità italiane ne chiesero l'estradizione, concessa nel novembre 1995. Tornato in Italia, l'ex SS fu rinchiuso nel carcere militare 'Forte Boccea' di Roma e la Procura militare ne ottenne il rinvio a giudizio per crimini di guerra.
Al termine di una complessa e controversa vicenda giudiziaria Priebke, nel novembre 1998, fu condannato definitivamente all'ergastolo. Poi ottenne gli arresti domiciliari a causa dell'eta' avanzata, nella casa del suo avvocato.
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