I ministri del Pdl si sono dimessi. Lo annunciato il vicepremier Alfano dopo che nel pomeriggio era arrivato un invito in tal senso da Berlusconi. Il Cavaliere aveva anche ricusato i membri della giunta del Senato e chiesto di sospendere il giudizio fino a quando non si sarà espressa la Corte europea. Visitando il carcere di Poggioreale, a Napoli, il presidente Napolitano aveva detto che non c’è bisogno di campagne elettorali a getto continuo”.
Radio Vaticana - La crisi di governo è ormai di fatto aperta. I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni. L’annuncio nel pomeriggio del vicepremier Alfano, dopo l’invito in questo senso di Berlusconi, che ha dichiarato irricevibile la decisione assunta ieri sera dal premier Enrico Letta di congelare l’attività di governo e i provvedimenti economici. Il conseguente immediato aumento dell’Iva, afferma Berlusconi, è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo e contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier. Duro il commento del segretario del Pd Epifani, che parla di irresponsabilità salita a livelli impensabili. Da parte sua Enrico Letta respinge al mittente le accuse sull’Iva e conferma la necessità espressa ieri sera di un chiarimento definitivo all’inizio della prossima settimana in sede parlamentare, con voto di fiducia sul rilancio del programma di governo. Un prendere o lasciare, dopo le dimissioni in bianco dei parlamentari Pdl, condiviso dal capo dello Stato Napolitano. Che questa mattina aveva sottolineato: non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo, ma di un Parlamento che discuta e lavori. Da Napoli, in visita al carcere di Poggioreale, il capo dello Stato ha annunciato un messaggio alle Camere perché valutino un provvedimento di indulto o amnistia. Intanto in mattinata Berlusconi ha depositato la sua memoria difensiva presso la Giunta del Senato, chiedendo la ricusazione di alcuni membri che il 4 ottobre decideranno sulla sua decadenza da senatore.
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Sono presenti 2 commenti
Comunismo e di recente anche il Capitalismo sono entrambi falliti per via della stessa malattia apparentemente inguaribile: la corruzione.
In una nuova e duratura forma di governo, la Fiducia non potra' piu’ essere una dei suoi componenti. Ogni sforzo dovrebbe essere intrapreso per formare un nuovo tipo di governo, con nuovi meccanismi, che non richiedera’ piu' l’elemento della Fiducia o la promessa di un politico per garantire che la volonta’ della maggioranza sia sempre riflessa nelle leggi di quel governo. Questo sara’ un sistema che potra' migliorare nel tempo la possibilita' gia' esistente di un tale governo strutturato oggi tramite l'uso dell' Internet.
Comutalismo e' un nuovo concetto di Democrazia senza politici che e' organizzato tramite Internet e che bilancia i bisogni dell'Individuo con il Rispetto per l'Uguaglianza.
Nel Comutalismo, i cittadini voteranno direttamente le leggi della societa' e non piu' i politici.
Invece di votare il politico nella speranza che questo rispetti la fiducia del cittadino ed elegga le leggi da questo desiderate, nel Comutalismo sara' il cittadino a votare direttamente le leggi semplicemente cliccando su di una tastiera. Un sistema di governo cosi’ regolato renderebbe responsabile e coscente il cittadino delle scelte della societa' eliminando il costo pubblico dei politici ed anche soprattutto il costo della loro corruzione.
http://it.wikiversity.org/wiki/Commutalism
http://www.wavevolution.org/it/humanwaves.html#Comutalismo
Facciamo allora che ognuno si faccia le leggi che più gli fanno comodo!!!! ...e regnerà il caos , i clic usiamoli per altro e non mettiamo in campo idee eversive che scombussolano l'ordine democratico più di quanto già non sia . Il fatto accaduto ieri è già un'operazione scelleratamente eversiva .
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