Sono gli abitanti delle isole Mauritius, a est del Madagascar, a godere della miglior connessione alla rete nel continente africano: a rivelarlo sono gli indicatori di Net Index, disponibile sul sito Speedtest.net, che permette di comparare e classificare la velocità di flusso dei dati di ciascun paese. Progettato dalla ditta americana Ookla, l’indice misura la velocità di download ottenuti da prove di connessione tra computer e server situati in un raggio di 480 chilometri.
Misna - Un metodo utile anche per osservare i progressi realizzati contro il ‘digital divide’ e valutare, allo stesso modo, quanta strada resta ancora da percorrere. In generale, secondo gli indici, gli internauti africani si trovano a fronteggiare costi troppo alti e velocità di connessioni molto basse nonostante l’aumento degli Internet Point e la moltiplicazione delle società di gestione. I costi dell’Adsl, ad esempio, rimangono proibitivi per la maggior parte delle persone, e le infrastrutture sono scarse o inadeguate. Tra luglio e agosto 2013, secondo Net Index la velocità di connessione media nel mondo è stata di 13,64 Mbps
. A guidare l’elenco dei paesi più ‘veloci’ è il Lussemburgo, con i suoi 119,79 Mbps mentre bisogna arrivare alla 54° posizione per trovare il primo paese africano, Mauritius appunto, con i suoi 11,93 Mbps. Uno dei punti deboli del Net Index è elevata volatilità sul breve periodo. Il Rwanda, in cima alla lista appena cinque mesi fa, ad oggi non figura più nella top 10. La misura della velocità di connessione infatti è quotidiana, e il ranking di un paese può dipendere fortemente da problemi tecnici e incidenti – meteorologici ad esempio – che ostacolano l’accesso alla rete.
Tra le storie di successo ‘documentate’ da Net Index, figura anche quella dello Zimbabwe, dove la velocità media di download è aumentata più di dieci volte in meno di quattro anni, passando dallo 0,35 Mbps del 2010 al 4,13 Mbps del 2013. Sulle prospettive a lungo termine, invece, risulta evidente il vantaggio raggiunto – e mantenuto – nei paesi con accesso alla banda larga come Libia, Kenya, Ghana, Madagascar e Ruanda. Infine, tra gli aspetti rivelatori della classifica, la continuità tra performance economiche di un paese e velocità di connessione: di recente Mauritius è stata giudicata dall’ Economic Freedom Index 2013, una delle dieci economie più libere al mondo. Secondo le più recenti previsioni, entro i prossimi cinque anni il pil dell’Arcipelago dell’Oceano Indiano sfiorerà i 16 miliardi di dollari.
Misna - Un metodo utile anche per osservare i progressi realizzati contro il ‘digital divide’ e valutare, allo stesso modo, quanta strada resta ancora da percorrere. In generale, secondo gli indici, gli internauti africani si trovano a fronteggiare costi troppo alti e velocità di connessioni molto basse nonostante l’aumento degli Internet Point e la moltiplicazione delle società di gestione. I costi dell’Adsl, ad esempio, rimangono proibitivi per la maggior parte delle persone, e le infrastrutture sono scarse o inadeguate. Tra luglio e agosto 2013, secondo Net Index la velocità di connessione media nel mondo è stata di 13,64 Mbps
. A guidare l’elenco dei paesi più ‘veloci’ è il Lussemburgo, con i suoi 119,79 Mbps mentre bisogna arrivare alla 54° posizione per trovare il primo paese africano, Mauritius appunto, con i suoi 11,93 Mbps. Uno dei punti deboli del Net Index è elevata volatilità sul breve periodo. Il Rwanda, in cima alla lista appena cinque mesi fa, ad oggi non figura più nella top 10. La misura della velocità di connessione infatti è quotidiana, e il ranking di un paese può dipendere fortemente da problemi tecnici e incidenti – meteorologici ad esempio – che ostacolano l’accesso alla rete.
Tra le storie di successo ‘documentate’ da Net Index, figura anche quella dello Zimbabwe, dove la velocità media di download è aumentata più di dieci volte in meno di quattro anni, passando dallo 0,35 Mbps del 2010 al 4,13 Mbps del 2013. Sulle prospettive a lungo termine, invece, risulta evidente il vantaggio raggiunto – e mantenuto – nei paesi con accesso alla banda larga come Libia, Kenya, Ghana, Madagascar e Ruanda. Infine, tra gli aspetti rivelatori della classifica, la continuità tra performance economiche di un paese e velocità di connessione: di recente Mauritius è stata giudicata dall’ Economic Freedom Index 2013, una delle dieci economie più libere al mondo. Secondo le più recenti previsioni, entro i prossimi cinque anni il pil dell’Arcipelago dell’Oceano Indiano sfiorerà i 16 miliardi di dollari.
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