Il governo pubblica i dati relativi ai nuovi contagi da Hiv, che sono triplicati in 10 anni. Anche se i numeri assoluti restano per fortuna bassi, la società civile e la Chiesa lanciano la “tolleranza zero” verso i comportamenti a rischio.
Asianews - Nonostante i numeri assoluti siano bassi, i dati presentati dal governo taiwanese riguardo la diffusione dell'Aids sull'isola hanno creato allarme, soprattutto per l'aumento dei giovanissimi sempre più a rischio. Dalle statistiche, infatti, emerge che il numero più alto di contagiati è tra coloro che vanno dai 20 ai 29 anni di età. Presentando i dati, la dottoressa Lee Chia-chi (李佳琪) ha sottolineato come i nuovi contagiati da HIV comprendano anche i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni. Il dato impressionante è che nonostante le campagne di prevenzione, il numero di contagiati solo nella Nuova Taipei è triplicato negli ultimi 10 anni: infatti è passato da 49 nel 2003 a 147 nel 2012.
Anche se il maggior numero di casi di contagio riguarda la fascia compresa tra i 25 e i 29 anni di età, proporzionalmente l'incremento maggiore si è avuto nei giovani sotto i 24 anni. Secondo gli esperti, alla base di questo aumento c'è la crescita di un comportamento sessuale disordinato.
Matthew Lee (李先生), che lavora come catechista con i giovani in una parrocchia di Nuova Taipei, dice: "Con mia moglie e lo staff parrocchiale facciamo spesso incontri mirati ad una sana educazione sessuale, e molti ne comprendono l'importanza. A Taiwan c'è un forte team di giovani catechisti che vengono formati in corsi intensivi alla facoltà teologica, soprattutto da padre Louis Aldrich (艾立勤神父) e dal suo staff che lavora a stretto contatto con i docenti delle scuole medie e secondarie e con i centri di educazione alla vita (生命教育中心)".
La via, aggiunge, "è tracciata, bisogna solamente coordinare meglio gli sforzi e rendere i ragazzi consapevoli dei pericoli e soprattutto delle loro potenzialità positive: essi possono cambiare le abitudini di molti loro compagni tramite semplici messaggi a voce e sulla rete. Probabilmente la mia generazione era anche stata spaventata dalla diffusione di questa malattia che allora era sconosciuta, per cui moltissimi giovani si informavano sul pericolo. Oggi i ragazzi sono disinformati e quando si rendono conto può essere troppo tardi".
Per quanto riguarda l'AIDS a Taiwan, come dati globali, quelli che hanno manifestato i sintomi della malattia tra il 1984 e il marzo 2013, hanno raggiunto un numero complessivo di 24.792 persone. E dividendo tutti i contagiati per categorie, il 45.7% lo ha contratto da relazioni con lo stesso sesso, il 25.2 % da siringhe infette usate per droghe varie e il 18,1 % da relazioni eterosessuali.
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Matthew Lee (李先生), che lavora come catechista con i giovani in una parrocchia di Nuova Taipei, dice: "Con mia moglie e lo staff parrocchiale facciamo spesso incontri mirati ad una sana educazione sessuale, e molti ne comprendono l'importanza. A Taiwan c'è un forte team di giovani catechisti che vengono formati in corsi intensivi alla facoltà teologica, soprattutto da padre Louis Aldrich (艾立勤神父) e dal suo staff che lavora a stretto contatto con i docenti delle scuole medie e secondarie e con i centri di educazione alla vita (生命教育中心)".
La via, aggiunge, "è tracciata, bisogna solamente coordinare meglio gli sforzi e rendere i ragazzi consapevoli dei pericoli e soprattutto delle loro potenzialità positive: essi possono cambiare le abitudini di molti loro compagni tramite semplici messaggi a voce e sulla rete. Probabilmente la mia generazione era anche stata spaventata dalla diffusione di questa malattia che allora era sconosciuta, per cui moltissimi giovani si informavano sul pericolo. Oggi i ragazzi sono disinformati e quando si rendono conto può essere troppo tardi".
Per quanto riguarda l'AIDS a Taiwan, come dati globali, quelli che hanno manifestato i sintomi della malattia tra il 1984 e il marzo 2013, hanno raggiunto un numero complessivo di 24.792 persone. E dividendo tutti i contagiati per categorie, il 45.7% lo ha contratto da relazioni con lo stesso sesso, il 25.2 % da siringhe infette usate per droghe varie e il 18,1 % da relazioni eterosessuali.
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