Una potente esplosione ha devastato l’ingresso a una struttura logistica della coalizione Nato nell’area orientale della capitale Kabul, seguita da un combattimento durato – secondo il capo della polizia della città – un paio d’ore.
Misna - L’esplosione, alle 4 e mezza del mattino ora locale, ha interessato l’area industriale di Pul-e-Charkhi, meglio conosciuta per il suo carcere, il maggiore del paese, utilizzato da tutte le forze che si sono alternate al potere dagli anni Ottanta. Obiettivo dell’attacco un complesso di edifici sotto la responsabilità di militari britannici e turchi che ospitano uffici, magazzini e mezzi della coalizione impegnata in Afghanistan. Nessuna rivendicazione finora, anche se i sospetti ufficiali ricadono ancora una volta sui talebani.
L’attacco è stato portato da un commando suicida di quattro, forse cinque persone che hanno prima fatto esplodere un auto davanti al cancello che dà accesso a un’area affidata a un’azienda privata utilizzata per le riparazioni di veicoli dell’esercito e della polizia afgani, e hanno poi impegnato le guardie in una sparatoria, uccidendo quattro uomini delle forze di sicurezza e due civili, due autisti di camion che stavano aspettando di potere entrare a loro volta. Pochi i dettagli diffusi dalle autorità ma è accertato che gli addetti alla sicurezza che hanno perso la vita erano di nazionalità nepalese e che nessuno degli aggressori, che indossavano giubbotti esplosivi, è sopravvissuto.
Misna - L’esplosione, alle 4 e mezza del mattino ora locale, ha interessato l’area industriale di Pul-e-Charkhi, meglio conosciuta per il suo carcere, il maggiore del paese, utilizzato da tutte le forze che si sono alternate al potere dagli anni Ottanta. Obiettivo dell’attacco un complesso di edifici sotto la responsabilità di militari britannici e turchi che ospitano uffici, magazzini e mezzi della coalizione impegnata in Afghanistan. Nessuna rivendicazione finora, anche se i sospetti ufficiali ricadono ancora una volta sui talebani.
L’attacco è stato portato da un commando suicida di quattro, forse cinque persone che hanno prima fatto esplodere un auto davanti al cancello che dà accesso a un’area affidata a un’azienda privata utilizzata per le riparazioni di veicoli dell’esercito e della polizia afgani, e hanno poi impegnato le guardie in una sparatoria, uccidendo quattro uomini delle forze di sicurezza e due civili, due autisti di camion che stavano aspettando di potere entrare a loro volta. Pochi i dettagli diffusi dalle autorità ma è accertato che gli addetti alla sicurezza che hanno perso la vita erano di nazionalità nepalese e che nessuno degli aggressori, che indossavano giubbotti esplosivi, è sopravvissuto.
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