“Daremo alle Nazioni Unite un’ultima opportunità e se non avremo la risposta che consideriamo opportuna entro 60 giorni ricorreremo ai tribunali”: lo ha annunciato in una conferenza stampa Ira Kurzban, legale statunitense del Bureau des Avocats Internationaux (Bai), che rappresenta le vittime dell’epidemia di colera dichiarata ad Haiti nell’ottobre 2010.
Misna - Gli avvocati del Bai hanno chiesto all’Onu di risarcire le famiglie delle persone colpite dal colera, che secondo il Center for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta è stato introdotto nel paese dai ‘caschi blu’ nepalesi della base di Mirebalais, sul fiume Artibonite che ha contribuito alla massiccia e veloce propagazione. Il Palazzo di Vetro non ha mai ammesso la sua responsabilità, ritenendo impossibile determinare con precisione l’origine della malattia e il 21 febbraio ha respinto nuovamente una richiesta di risarcimento dichiarandola “irricevibile” in base alla sezione 29 della Convenzione sui privilegi e le immunità dell’Onu.
Al monito di Kurzban si è unito anche quello dell’Institute for Justice and Democracy in Haiti (Ijdh), con sede negli Stati Uniti, a nome di circa 8000 famiglie di vittime dell’epidemia che ha provocato fino a oggi 650.000 contagi e 8100 decessi: solo dall’inizio del 2013 si contano 184 morti e 18.000 nuovi casi.
Se l’Onu non arriverà ad un accordo per l’indennizzo richiesto entro due mesi – ha avvertito il direttore dell’Ijdh, Brian Concannon – verrà formalmente denunciata e in sede giudiziaria le verranno chiesti miliardi di dollari di danni. L’Ijdh reclama 100.000 dollari per ogni decesso e 50.000 per ogni contagiato: “Ci attendiamo una risposta rapida. Immunità non vuol dire impunità” ha detto Concannon.
A dicembre l’Onu aveva lanciato un appello per raccogliere 2,2 miliardi di dollari per finanziare una nuova campagna per sradicare l’epidemia. Un programma della durata decennale incentrato sul miglioramento delle condizioni sanitarie in un paese in cui sono ancora decine di migliaia gli sfollati prodotti dal devastante terremoto del gennaio 2010 costretti a vivere in accampamenti.
Misna - Gli avvocati del Bai hanno chiesto all’Onu di risarcire le famiglie delle persone colpite dal colera, che secondo il Center for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta è stato introdotto nel paese dai ‘caschi blu’ nepalesi della base di Mirebalais, sul fiume Artibonite che ha contribuito alla massiccia e veloce propagazione. Il Palazzo di Vetro non ha mai ammesso la sua responsabilità, ritenendo impossibile determinare con precisione l’origine della malattia e il 21 febbraio ha respinto nuovamente una richiesta di risarcimento dichiarandola “irricevibile” in base alla sezione 29 della Convenzione sui privilegi e le immunità dell’Onu.
Al monito di Kurzban si è unito anche quello dell’Institute for Justice and Democracy in Haiti (Ijdh), con sede negli Stati Uniti, a nome di circa 8000 famiglie di vittime dell’epidemia che ha provocato fino a oggi 650.000 contagi e 8100 decessi: solo dall’inizio del 2013 si contano 184 morti e 18.000 nuovi casi.
Se l’Onu non arriverà ad un accordo per l’indennizzo richiesto entro due mesi – ha avvertito il direttore dell’Ijdh, Brian Concannon – verrà formalmente denunciata e in sede giudiziaria le verranno chiesti miliardi di dollari di danni. L’Ijdh reclama 100.000 dollari per ogni decesso e 50.000 per ogni contagiato: “Ci attendiamo una risposta rapida. Immunità non vuol dire impunità” ha detto Concannon.
A dicembre l’Onu aveva lanciato un appello per raccogliere 2,2 miliardi di dollari per finanziare una nuova campagna per sradicare l’epidemia. Un programma della durata decennale incentrato sul miglioramento delle condizioni sanitarie in un paese in cui sono ancora decine di migliaia gli sfollati prodotti dal devastante terremoto del gennaio 2010 costretti a vivere in accampamenti.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.