Questa mattina il ministro degli Interni ha visitato l’area teatro della doppia esplosione e le vittime in ospedale. Gli inquirenti ipotizzano il coinvolgimento di gruppi Mujahideen indiani, ma non vi sono conferme ufficiali. Massima allerta a Mumbai e in tutto il Maharashtra. È il primo attentato dal settembre 2011.
AsiaNews - Questa mattina il ministro indiano degli Interni Sushil Kumar Shinde ha visitato i luoghi della doppia esplosione che ha colpito ieri la città di Hyderabad, nello Stato centro-orientale dell'Andhra Pradesh, provocando 18 morti e 119 feriti. Secondo quanto ha riferito l'alto funzionario, gli ordigni erano piazzati all'interno di due biciclette distanti circa 150 da un mercato di frutta gremito di persone. Al momento non vi sono rivendicazioni ufficiali del gesto, ma i sospetti puntano su una frangia estremista islamica locale. L'attacco di ieri ha interessato il quartiere di Dilsukhnagar, un distretto nel quale si concentrano le attività commerciali e numerose scuole e istituti. "Delle 119 persone ferite" ha aggiunto il ministro Shinde dopo aver visitato le vittime in ospedale "almeno sei sono in condizioni critiche". La maggior parte dei morti sarebbero lavoratori a giornata, che si erano fermati al mercato per comprare frutta e verdura prima di fare rientro a casa. Ieri il titolare del dicastero degli Interni ha confermato gli avvertimenti giunti di recente alle autorità competenti, circa "possibili attentati" nel Paese; tuttavia, egli non ha voluto fornire ulteriori chiarimenti sul dove e quando si sarebbero verificati gli attacchi. Intanto in seguito alle esplosioni è entrato in vigore lo stato di massima allerta a Mumbai e in tutto il Maharashtra. Fonti locali raccontato che da una serie di interrogatori compiuti dalle forze dell'ordine lo scorso anno, sarebbe emerso che gruppi militanti islamici dell'Indian Mujahideen group avrebbero programmato una serie di devastanti attentati nella zona di Hyderabad, oltre che Delhi, Mumbai e Pune. Hyderabad - fra le più popolose e antiche di tutta l'India - è a larga maggioranza indù, ma vi è una nutrita presenza di musulmani, perlopiù concentrati nel quartiere vecchio della città. L'esplosione di ieri è il primo, devastante attacco che colpisce il Paese dal settembre 2011, quando una potente esplosione all'esterno del tribunale di Delhi ha provocato la morte di 13 persone.
AsiaNews - Questa mattina il ministro indiano degli Interni Sushil Kumar Shinde ha visitato i luoghi della doppia esplosione che ha colpito ieri la città di Hyderabad, nello Stato centro-orientale dell'Andhra Pradesh, provocando 18 morti e 119 feriti. Secondo quanto ha riferito l'alto funzionario, gli ordigni erano piazzati all'interno di due biciclette distanti circa 150 da un mercato di frutta gremito di persone. Al momento non vi sono rivendicazioni ufficiali del gesto, ma i sospetti puntano su una frangia estremista islamica locale. L'attacco di ieri ha interessato il quartiere di Dilsukhnagar, un distretto nel quale si concentrano le attività commerciali e numerose scuole e istituti. "Delle 119 persone ferite" ha aggiunto il ministro Shinde dopo aver visitato le vittime in ospedale "almeno sei sono in condizioni critiche". La maggior parte dei morti sarebbero lavoratori a giornata, che si erano fermati al mercato per comprare frutta e verdura prima di fare rientro a casa. Ieri il titolare del dicastero degli Interni ha confermato gli avvertimenti giunti di recente alle autorità competenti, circa "possibili attentati" nel Paese; tuttavia, egli non ha voluto fornire ulteriori chiarimenti sul dove e quando si sarebbero verificati gli attacchi. Intanto in seguito alle esplosioni è entrato in vigore lo stato di massima allerta a Mumbai e in tutto il Maharashtra. Fonti locali raccontato che da una serie di interrogatori compiuti dalle forze dell'ordine lo scorso anno, sarebbe emerso che gruppi militanti islamici dell'Indian Mujahideen group avrebbero programmato una serie di devastanti attentati nella zona di Hyderabad, oltre che Delhi, Mumbai e Pune. Hyderabad - fra le più popolose e antiche di tutta l'India - è a larga maggioranza indù, ma vi è una nutrita presenza di musulmani, perlopiù concentrati nel quartiere vecchio della città. L'esplosione di ieri è il primo, devastante attacco che colpisce il Paese dal settembre 2011, quando una potente esplosione all'esterno del tribunale di Delhi ha provocato la morte di 13 persone.
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