E’ durato un’ora e mezza il primo faccia a faccia tra i due candidati alla presidenza americana, ieri a Denver, in Colorado. Lo sfidante repubblicano Mitt Romney è apparso deciso e aggressivo nel colpire l'avversario sui temi di economia e lavoro, mentre il presidente in carica Barack Obama è risultato sulla difensiva, incapace di incalzare il suo avversario.
Radio Vaticana - E’ arrivato al primo dibattito della stagione elettorale in posizione di debolezza, e forse anche per questo Mitt Romney ha spiccato nel confronto per la sua prestazione forte. Il faccia a faccia fra i due candidati era sui temi di politica interna e si e’ consumato quasi completamente sull’economia. E’ stata un’occasione per gli americani per sentire i due avversari spiegare nei dettagli cosa intendono fare per creare nuovi lavori in America. “L’ho detto sempre - ha esordito Barack Obama - che avrei lottato ogni giorno per la classe media; quella promessa l’ho mantenuta e continuero’ a lottare per questo”. Lo sfidante repubblicano invece ha smentito di voler difendere solo gli interessi dei piu’ ricchi, e ha promesso invece di “sedersi a un tavolo con repubblicani e democratici per lavorare insieme, e affrontare le sfide del Paese”. Romney ha più volte interrotto sia il presidente che il moderatore, mostrandosi ansioso di correggere l’immagine di un miliardario che non conosce i problemi dell’americano media: “Sei tu che hai ucciso l’occupazione, che hai aumentato le tasse”, ha accusato, infatti, il repubblicano. Il prossimo appuntamento è al 16 ottobre per il secondo dei tre dibattiti prima del voto.
La crisi economica, la disoccupazione e le nuove politiche per combatterla, dunque, sono stati gli argomenti centrali del primo dibattito tra Obama e Romney. Il presidente ha puntato tutto sulla classe media, il leader repubblicano, invece, ha proposto un tavolo di confronto con i democratici per affrontare i problemi del Paese. Ma chi è stato più convincente? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Tiziano Bonazzi, docente di Storia americana presso l’Università di Bologna:ascolta.
Radio Vaticana - E’ arrivato al primo dibattito della stagione elettorale in posizione di debolezza, e forse anche per questo Mitt Romney ha spiccato nel confronto per la sua prestazione forte. Il faccia a faccia fra i due candidati era sui temi di politica interna e si e’ consumato quasi completamente sull’economia. E’ stata un’occasione per gli americani per sentire i due avversari spiegare nei dettagli cosa intendono fare per creare nuovi lavori in America. “L’ho detto sempre - ha esordito Barack Obama - che avrei lottato ogni giorno per la classe media; quella promessa l’ho mantenuta e continuero’ a lottare per questo”. Lo sfidante repubblicano invece ha smentito di voler difendere solo gli interessi dei piu’ ricchi, e ha promesso invece di “sedersi a un tavolo con repubblicani e democratici per lavorare insieme, e affrontare le sfide del Paese”. Romney ha più volte interrotto sia il presidente che il moderatore, mostrandosi ansioso di correggere l’immagine di un miliardario che non conosce i problemi dell’americano media: “Sei tu che hai ucciso l’occupazione, che hai aumentato le tasse”, ha accusato, infatti, il repubblicano. Il prossimo appuntamento è al 16 ottobre per il secondo dei tre dibattiti prima del voto.La crisi economica, la disoccupazione e le nuove politiche per combatterla, dunque, sono stati gli argomenti centrali del primo dibattito tra Obama e Romney. Il presidente ha puntato tutto sulla classe media, il leader repubblicano, invece, ha proposto un tavolo di confronto con i democratici per affrontare i problemi del Paese. Ma chi è stato più convincente? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Tiziano Bonazzi, docente di Storia americana presso l’Università di Bologna:ascolta.
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