Rick Santorum si fa da parte nella corsa alla Casa Bianca, favorendo, così, la nomination di Mitt Romney che quindi ha sempre più possibilità di diventare lo sfidante ufficiale di Obama. Una decisione che arriva con questa precisazione: “Continuerò a combattere” per la sconfitta dell’attuale presidente.

E-ilmensile - E che è stata accolta con grande soddisfazione da Romney, il quale si congratula con Santorum per la campagna svolta: “Ha dimostrato di essere una voce importante per il partito e per il paese”. Resta ancora in corsa, però, l’ex speaker della camera, Newt Gingrich, che, sotto pressione da parte dei repubblicani per lasciare, ribadisce: “Resterò in gara fino alla convention di Tampa”. Santorum, in svantaggio nei sondaggi anche nel suo Stato, la Pennsylvania, ha giustificato l’abbandono anticipato della corsa alla nomination elencando i problemi di salute della figlia più piccola, Bella, che soffre di una rara malattia genetica e, da quando è iniziata la campagna, è già stata ricoverata in due occasioni per complicazioni.

“Abbiamo preso la decisione nel fine settimana: la campagna per me è finita, la sospendo da oggi, ma non smetterò di combattere” afferma Santorum, a Gettysburg, sito storico e cruciale della guerra civile americana. E per Romney diventa, ora, fondamentale l’appoggio di Santorum per recuperare il voto ultraconservatore evangelico, soprattutto negli Stati del Sud, dove si è affermato con forza.

Sulla strada di Romney resta anche Ron Paul.

Per adesso, comunque, il presidente americano, Barack Obama, è in vantaggio col 51 percento dei consensi su Romney, che ha il 44 percento. Questo secondo un sondaggio condotto dal Washington Post e da Abc. Lo scontro fra i due è più acceso sui due temi che dominano la campagna elettorale: l’economia e l’occupazione. Su quest’ultimo il vantaggio di Obama si riduce drasticamente. Romney ha un vantaggio a doppia cifra su Obama in merito alla gestione del debito pubblico, tema sul quale gli americani lo ritengono più adatto.