mercoledì, gennaio 04, 2012
Un sit-in di protesta contro il governo è stato organizzato dalle organizzazioni di sopravvissuti e di assistenza alle vittime del disastro di Bhopal, in India, avvenuto 27 anni fa. Il governo è in particolare accusato di sottostimare il numero dei morti e di intossicati dal gas fuoriuscito da una fabbrica di pesticidi della società americana Union Carbide.

Agenzia Misna - Lo Stato, attraverso il governo centrale e le autorità locali del Madhya Pradesh, nel centro dell’India, sostiene una petizione presentata alla Corte suprema per ottenere un risarcimento finanziario a nome delle vittime, ma secondo le associazioni la petizione stessa fa riferimento a stime di danni e vittime ben inferiori alla realtà. Per i sopravvissuti e i familiari delle vittime si tratta dell’ultima chance di ottenere giustizia. In segno di protesta, lo scorso 3 dicembre, in occasione del 27° anniversario della catastrofe, le organizzazioni locali avevano già bloccato i treni nelle stazioni di Bhopal.

Secondo il governo le vittime sono 5295 e il 95% degli intossicati sono stati definiti malati “temporanei”; le associazioni sostengono invece che le vittime sono ormai 25.000 e gli intossicati 120.000.

Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, dallo stabilimento di produzione di pesticidi dell’azienda statunitense ‘Union Carbide’, in seguito a anni di negligenze, si sprigionò una nube tossica che causò la morte immediata di migliaia di 3500 persone, seguita poi dalla morte di altre migliaia. Bhopal viene spesso indicato come il più grave scandalo industriale della storia, anche per le conseguenze dell’intossicazione prolungate nel tempo: decine di migliaia di persone soffrono di malattie o malformazioni e numerosi bambini sono nati con handicap in seguito all’avvelenamento delle madri, diventando una nuova generazione di vittime di Bhopal.

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