Legambiente: «Proposta scandalosa»
Gree
nReport - Un condono è un condono. Quindi che riguardi un abuso edilizio o un impianto di fonti rinnovabili non cambia niente: va rigettato senza se e senza ma. Non ci può essere alternativa di fronte all'idea, circolata in questi giorni, che nel decreto sviluppo il ministro Romani voglia inserire un provvedimento dall'inequivocabile titolo: "Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili".
Parere condiviso anche dalle associazioni ambientaliste come Legambiente, il cui presidente Cogliati Dezza ha così commentato: «Nessun condono è ammissibile per chi specula sull'ambiente e il territorio. Questo ennesimo tentativo da parte del Governo di inserire un provvedimento scandaloso a favore di furbetti e malfattori è francamente insopportabile».
«Questo provvedimento - ha continuato Cogliati Dezza - sarebbe dannosissimo per il nostro Paese, perché oltre a favorire chi ha realizzato impianti fotovoltaici - soprattutto a terra - in modo illegale e irregolare, in aree agricole e di pregio ambientale, sanerebbe reati edilizi, paesaggistici e ambientali in cambio di una semplice oblazione. Ci appelliamo ai ministri dell'Ambiente e dei Beni culturali affinché vigilino e intervengano per scongiurare questo atto scandaloso».
Anche «Assosolare condanna con fermezza il possibile condono per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera è stato proposto dal Ministero delle Politiche Agricole. Ci chiediamo come sia possibile condonare le illegalità, soprattutto in un comparto come quello delle rinnovabili che avrebbe tanto bisogno di politiche di sviluppo a medio e lungo termine ad oggi assenti e non invece di scorciatoie che fanno male al settore e al Paese.
Un atteggiamento ancor più inspiegabile se si considerano i recenti provvedimenti a danno della parte "sana" del settore che lavora e produce a vantaggio di tutto il sistema Paese. Il doveroso supporto all'energia pulita in Italia passa da misure serie che diano impulso a veri progetti imprenditoriali e condannino senza sconti illegalità e abusi a danno del territorio. Invece di favorire i furbi, auspichiamo che si acceleri sulla strategia energetica nazionale in cui ci auguriamo che le rinnovabili avranno un ruolo di primo piano. In questo senso, Assosolare darà domani il suo contributo portando in audizione al Senato le proprie proposte concrete per la definizione della Strategia Energetica nazionale e di un piano di lungo periodo per le energie rinnovabili in Italia».
Secondo greenbiz.it si tratterebbe di 16 punti che, di fatto, premierebbero i proprietari di impianti non autorizzati, costruiti senza chiedere autorizzazioni o la cui Dia sta per essere annullata.
Naturalmente, gli impianti oggetto del condono sarebbero innanzitutto quelli realizzati in fretta e furia per accaparrarsi gli incentivi statali - quelli fotovoltaici sarebbero probabilmente in numero maggiore rispetto agli altri perché più rapidi da costruire - e che, a fronte di un pagamento di 10 euro per ogni kW, riuscirebbero a rientrare nella legalità.
Il condono prevederebbe l'annullamento totale delle sanzioni previste, anche di quelle penali, ma per rendersi conto delle conseguenze di una simile iniziativa basta pensare a quanti impianti sorgono al momento in aree protette o non ricadrebbero più nell'ambito dei reati ambientali, paesaggistici, edilizi.
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nReport - Un condono è un condono. Quindi che riguardi un abuso edilizio o un impianto di fonti rinnovabili non cambia niente: va rigettato senza se e senza ma. Non ci può essere alternativa di fronte all'idea, circolata in questi giorni, che nel decreto sviluppo il ministro Romani voglia inserire un provvedimento dall'inequivocabile titolo: "Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili".Parere condiviso anche dalle associazioni ambientaliste come Legambiente, il cui presidente Cogliati Dezza ha così commentato: «Nessun condono è ammissibile per chi specula sull'ambiente e il territorio. Questo ennesimo tentativo da parte del Governo di inserire un provvedimento scandaloso a favore di furbetti e malfattori è francamente insopportabile».
«Questo provvedimento - ha continuato Cogliati Dezza - sarebbe dannosissimo per il nostro Paese, perché oltre a favorire chi ha realizzato impianti fotovoltaici - soprattutto a terra - in modo illegale e irregolare, in aree agricole e di pregio ambientale, sanerebbe reati edilizi, paesaggistici e ambientali in cambio di una semplice oblazione. Ci appelliamo ai ministri dell'Ambiente e dei Beni culturali affinché vigilino e intervengano per scongiurare questo atto scandaloso».
Anche «Assosolare condanna con fermezza il possibile condono per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera è stato proposto dal Ministero delle Politiche Agricole. Ci chiediamo come sia possibile condonare le illegalità, soprattutto in un comparto come quello delle rinnovabili che avrebbe tanto bisogno di politiche di sviluppo a medio e lungo termine ad oggi assenti e non invece di scorciatoie che fanno male al settore e al Paese.
Un atteggiamento ancor più inspiegabile se si considerano i recenti provvedimenti a danno della parte "sana" del settore che lavora e produce a vantaggio di tutto il sistema Paese. Il doveroso supporto all'energia pulita in Italia passa da misure serie che diano impulso a veri progetti imprenditoriali e condannino senza sconti illegalità e abusi a danno del territorio. Invece di favorire i furbi, auspichiamo che si acceleri sulla strategia energetica nazionale in cui ci auguriamo che le rinnovabili avranno un ruolo di primo piano. In questo senso, Assosolare darà domani il suo contributo portando in audizione al Senato le proprie proposte concrete per la definizione della Strategia Energetica nazionale e di un piano di lungo periodo per le energie rinnovabili in Italia».
Secondo greenbiz.it si tratterebbe di 16 punti che, di fatto, premierebbero i proprietari di impianti non autorizzati, costruiti senza chiedere autorizzazioni o la cui Dia sta per essere annullata.
Naturalmente, gli impianti oggetto del condono sarebbero innanzitutto quelli realizzati in fretta e furia per accaparrarsi gli incentivi statali - quelli fotovoltaici sarebbero probabilmente in numero maggiore rispetto agli altri perché più rapidi da costruire - e che, a fronte di un pagamento di 10 euro per ogni kW, riuscirebbero a rientrare nella legalità.
Il condono prevederebbe l'annullamento totale delle sanzioni previste, anche di quelle penali, ma per rendersi conto delle conseguenze di una simile iniziativa basta pensare a quanti impianti sorgono al momento in aree protette o non ricadrebbero più nell'ambito dei reati ambientali, paesaggistici, edilizi.
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