All’Aranciera (museo Carlo Bilotti) di Villa Borghese fino al 18 settembre, Forattini con la sua più bella mostra di sempre: “Viva l’Itaglia”
E’ proprio vero: un’immagine vale più di cento parole. Ma nel caso di Forattini si potrebbe dire che l’immagine ne vale più di mille. Scorrere le vignette di Giorgio è un vero spettacolo e nello stesso tempo un excursus storico degli ultimi 40 anni della nostra repubblica. E’ una chiave di lettura della nostra cara Italia che non è seconda a nessun libro di storia. Forattini, con il suo genio satirico, va al cuore delle amare verità che ci sono state nascoste dai nostri politici. Pulcinella diceva che, scherzando scherzando, si dice la verità: l’arma dell’ironia è quella più sottile per avvicinarsi ad essa. Un’ironia sempre efficace e talvolta scomoda per certi politici che l’hanno querelato, come D’Alema. Ma purtroppo la verità viene sempre a galla: ciò che vuole rimanere nascosto “viene gridato sui tetti”, come dice il Vangelo.
E poi una buona dose di pensiero malefico è propria del filosofo. Terenzio affermava: “Homo sum et alienum humanum puto” (Sono un uomo e tutto ciò che è umano non mi è estraneo). Anche gli aspetti più prosaici li riconosco dentro di me e quindi anche fuori di me. Il buon Andreotti, pluri-rappresentato nella mostra, affermava e afferma che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. La satira di Giorgio Forattini, con la sua disincantata amarezza, raggiunge la verità con due colpi di matita e strappa un sorriso, ma soprattutto un pensiero ulteriore che interpreta la realtà nella sua crudezza.
Dal sito del Museo ecco le notizie essenziali: “Con questo evento il noto vignettista celebra a suo modo il centocinquantesimo anniversario dell'Unità Nazionale e torna dopo più di vent'anni ad esporre le sue opere nella sua città natale. L'esposizione ripercorre l'intera carriera dell'artista cominciando dagli anni '70 fino ad arrivare ai giorni nostri attraverso alcune tra le numerose vignette con le quali in questi anni ha scandito la storia politica del nostro paese. È un racconto storico-politico dell'Italia e dei principali fatti internazionali, disegnati dalla matita più graffiante della storia satirica degli ultimi decenni. Oltre agli originali delle sue vignette più famose, il percorso accompagna il visitatore in un dedalo visionario nel quale i disegni satirici sono presentati attraverso stampe digitali, gigantografie, sagome ritagliate, sculture, video, dipinti e installazioni in legno, forex, metallo, carta, cartoncino, stoffa, plastica, tela, vetro, ceramica, resina, gesso. Sono presenti le immagini più poetiche, dei personaggi già scomparsi come ad esempio la bellissima immagine del guscio della tartaruga di La Malfa e di Berlinguer di spalle, con il volto rivolto verso il mare, i lunghi capelli mossi dal vento a mo' di bandiera con falce e martello e la stella in volo verso il cielo. Ci sono poi i Presidenti del Consiglio, della Repubblica e la storia delle legislature della Prima e della Seconda Repubblica, con i suoi personaggi principali tra cui Goria, De Mita, Andreotti, Bossi, Di Pietro. Inoltre sono rappresentati i governi Berlusconi e Prodi senza dimenticare gli ultimi due anni di storia del nostro paese”.
Si esce dalla mostra divertiti e assorti ringraziando il grande Giorgio Forattini per due ore di sano intrattenimento.
E’ proprio vero: un’immagine vale più di cento parole. Ma nel caso di Forattini si potrebbe dire che l’immagine ne vale più di mille. Scorrere le vignette di Giorgio è un vero spettacolo e nello stesso tempo un excursus storico degli ultimi 40 anni della nostra repubblica. E’ una chiave di lettura della nostra cara Italia che non è seconda a nessun libro di storia. Forattini, con il suo genio satirico, va al cuore delle amare verità che ci sono state nascoste dai nostri politici. Pulcinella diceva che, scherzando scherzando, si dice la verità: l’arma dell’ironia è quella più sottile per avvicinarsi ad essa. Un’ironia sempre efficace e talvolta scomoda per certi politici che l’hanno querelato, come D’Alema. Ma purtroppo la verità viene sempre a galla: ciò che vuole rimanere nascosto “viene gridato sui tetti”, come dice il Vangelo.
E poi una buona dose di pensiero malefico è propria del filosofo. Terenzio affermava: “Homo sum et alienum humanum puto” (Sono un uomo e tutto ciò che è umano non mi è estraneo). Anche gli aspetti più prosaici li riconosco dentro di me e quindi anche fuori di me. Il buon Andreotti, pluri-rappresentato nella mostra, affermava e afferma che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. La satira di Giorgio Forattini, con la sua disincantata amarezza, raggiunge la verità con due colpi di matita e strappa un sorriso, ma soprattutto un pensiero ulteriore che interpreta la realtà nella sua crudezza.
Dal sito del Museo ecco le notizie essenziali: “Con questo evento il noto vignettista celebra a suo modo il centocinquantesimo anniversario dell'Unità Nazionale e torna dopo più di vent'anni ad esporre le sue opere nella sua città natale. L'esposizione ripercorre l'intera carriera dell'artista cominciando dagli anni '70 fino ad arrivare ai giorni nostri attraverso alcune tra le numerose vignette con le quali in questi anni ha scandito la storia politica del nostro paese. È un racconto storico-politico dell'Italia e dei principali fatti internazionali, disegnati dalla matita più graffiante della storia satirica degli ultimi decenni. Oltre agli originali delle sue vignette più famose, il percorso accompagna il visitatore in un dedalo visionario nel quale i disegni satirici sono presentati attraverso stampe digitali, gigantografie, sagome ritagliate, sculture, video, dipinti e installazioni in legno, forex, metallo, carta, cartoncino, stoffa, plastica, tela, vetro, ceramica, resina, gesso. Sono presenti le immagini più poetiche, dei personaggi già scomparsi come ad esempio la bellissima immagine del guscio della tartaruga di La Malfa e di Berlinguer di spalle, con il volto rivolto verso il mare, i lunghi capelli mossi dal vento a mo' di bandiera con falce e martello e la stella in volo verso il cielo. Ci sono poi i Presidenti del Consiglio, della Repubblica e la storia delle legislature della Prima e della Seconda Repubblica, con i suoi personaggi principali tra cui Goria, De Mita, Andreotti, Bossi, Di Pietro. Inoltre sono rappresentati i governi Berlusconi e Prodi senza dimenticare gli ultimi due anni di storia del nostro paese”.
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