Passo avanti, in Italia, per il disegno di legge sul testamento biologico, cioè la Dichiarazione anticipata delle volontà del malato che, successivamente, dovesse trovarsi in stato vegetativo o terminale
Radio Vaticana - Ieri sera la Camera dei deputati ha approvato a scrutinio segreto la normativa che impedisce la sospensione dell’idratazione e dell’alimentazione tramite sondino. Ora il disegno passa al Senato per l’approvazione definitiva. Otto articoli che in pratica dicono “No all’eutanasia” e che salvaguardano la naturale conclusione dell’esistenza. Chi vorrà indicare, in maniera ufficiale, quali trattamenti sanitari avere, nel caso in cui perda la capacità di intendere e di volere, può lasciare per iscritto una Dichiarazione anticipata di trattamento, che verrà applicata, solo in caso di stato vegetativo accertato e che non permette, comunque, di sospendere la somministrazione, sia pure artificiale, di cibo e acqua. Il trattamento potrà essere interrotto solo in casi eccezionali: quando sia compromessa l’assimilazione e quando la somministrazione stessa non sia più efficace. Fondamentale quindi il giudizio del medico. La legge si rivolge anche ai malati terminali, ma le cosiddette dichiarazioni di fine vita saranno efficaci sono in caso di accertamento di assenza dell’attività cerebrale. Ai pazienti in stato vegetativo – si afferma ancora – sarà sempre garantita assistenza ospedaliera, residenziale e domiciliare.
Radio Vaticana - Ieri sera la Camera dei deputati ha approvato a scrutinio segreto la normativa che impedisce la sospensione dell’idratazione e dell’alimentazione tramite sondino. Ora il disegno passa al Senato per l’approvazione definitiva. Otto articoli che in pratica dicono “No all’eutanasia” e che salvaguardano la naturale conclusione dell’esistenza. Chi vorrà indicare, in maniera ufficiale, quali trattamenti sanitari avere, nel caso in cui perda la capacità di intendere e di volere, può lasciare per iscritto una Dichiarazione anticipata di trattamento, che verrà applicata, solo in caso di stato vegetativo accertato e che non permette, comunque, di sospendere la somministrazione, sia pure artificiale, di cibo e acqua. Il trattamento potrà essere interrotto solo in casi eccezionali: quando sia compromessa l’assimilazione e quando la somministrazione stessa non sia più efficace. Fondamentale quindi il giudizio del medico. La legge si rivolge anche ai malati terminali, ma le cosiddette dichiarazioni di fine vita saranno efficaci sono in caso di accertamento di assenza dell’attività cerebrale. Ai pazienti in stato vegetativo – si afferma ancora – sarà sempre garantita assistenza ospedaliera, residenziale e domiciliare.
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