lunedì, giugno 20, 2011
“Chiedere la fine delle ostilità che stanno dividendo ancora di più la penisola coreana”: questo l’obiettivo della Messa per la pace organizzata dalla Conferenza episcopale della Corea del sud e celebrata venerdì scorso nella zona demilitarizzata sul confine, cui hanno partecipato circa 20mila cattolici sudcoreani.

Radio Vaticana - “Stiamo affrontando la crisi peggiore mai verificatasi dalla divisione della Corea – ha detto il vescovo di Chunchon, Luca Kim Woom-hoe – dobbiamo tornare a rispettarci l’un l’altro”. Il vescovo, che è anche presidente della Commissione episcopale per la riconciliazione del popolo coreano, ha aggiunto all'agenzia AsiaNews: “Come ho scritto nel mio messaggio per la Giornata dell’Unità, la Corea del Nord deve impegnarsi in molti campi, se vuole rispetto, deve migliorare la situazione dei diritti umani e iniziare a comportarsi con sincerità”. “Il compito dei cattolici del Sud – ha concluso – è pensare a quei fratelli al di là del confine che vengono lasciati morire di fame. Abbiamo bisogno di un atteggiamento attivo, non dobbiamo scordarci che siamo apostoli di pace”. (R.B.)

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