Secondo un quotidiano giapponese oltre 200 tecnici altamente specializzati sarebbero stati inviati dal regime dei Kim in 12 province iraniane per aiutare gli ayatollah a sviluppare la bomba. E l’Onu pubblica un rapporto sullo scambio di armi fra i due Paesi “aiutato” dalla complicità di Pechino.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord avrebbe inviato in Iran 200 tecnici altamente specializzati nel campo della tecnologia nucleare per aiutare il regime degli ayatollah a sviluppare una vera bomba atomica. Lo riporta il quotidiano giapponese Mainichi Shimbun, secondo cui i tecnici sono stati ospitati in 12 diverse province persiane: fra queste anche Natanz, dove si trova un reattore in grado di arricchire l’uranio. Secondo una fonte del giornale – organo della destra giapponese e noto per le sue posizioni aggressive nei confronti di Pyongyang – i tecnici viaggiano con passaporti falsi concessi dal governo di Kim Jong-il, che vuole evitare di rivelare le loro identità e la loro professione. In cambio, la Corea del Nord avrebbe ottenuto aiuti alimentari e missili Scud di cui l’Iran dispone in abbondanza.
Oltre alle fonti non confermate, ieri è stato rilasciato un rapporto confidenziale delle Nazioni Unite – citato oggi dalla Reuters – secondo il quale i due Paesi si starebbero da tempo scambiando regolarmente tecnologia su missili balistici in violazione alle sanzioni Onu. Secondo il rapporto la tecnologia proibita “viene trasferita attraverso un un terzo Paese confinante”, molto probabilmente la Cina.
Il rapporto è stato preparato da una Commissione di esperti dell’Onu che monitorano l’adeguamento di Pyongyang alle sanzione imposte dalle Nazioni unite dopo i due test nucleari del 2006 e 2008. “Materiale proibito relativo ai missili balistici si ritiene che sia stato trasferito fra la Repubblica democratica del popolo di Corea e la Repubblica islamica dell’Iran su voli regolari di Air Koryo e Iran Air”, si legge nel rapporto.
“Per la consegna di carichi come armi e materiale collegato – prosegue - la cui natura illecita diverrebbe evidente a qualsiasi ispezione fisica superficiale, la Corea del Nord sembra preferire l’utilizzo di aerei cargo. Gli aerei tendono a volare da o per scali merci che mancano dei sistemi di monitoraggio e sicurezza ai quali i voli e i terminal passeggeri sono oggi sottoposti”.
Diversi diplomatici del Consiglio di sicurezza hanno detto che la Cina ha accolto male il rapporto. Pechino in passato ha impedito la pubblicazione di studi di Commissioni di esperti sulla Corea del Nord e il Sudan.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord avrebbe inviato in Iran 200 tecnici altamente specializzati nel campo della tecnologia nucleare per aiutare il regime degli ayatollah a sviluppare una vera bomba atomica. Lo riporta il quotidiano giapponese Mainichi Shimbun, secondo cui i tecnici sono stati ospitati in 12 diverse province persiane: fra queste anche Natanz, dove si trova un reattore in grado di arricchire l’uranio. Secondo una fonte del giornale – organo della destra giapponese e noto per le sue posizioni aggressive nei confronti di Pyongyang – i tecnici viaggiano con passaporti falsi concessi dal governo di Kim Jong-il, che vuole evitare di rivelare le loro identità e la loro professione. In cambio, la Corea del Nord avrebbe ottenuto aiuti alimentari e missili Scud di cui l’Iran dispone in abbondanza.Oltre alle fonti non confermate, ieri è stato rilasciato un rapporto confidenziale delle Nazioni Unite – citato oggi dalla Reuters – secondo il quale i due Paesi si starebbero da tempo scambiando regolarmente tecnologia su missili balistici in violazione alle sanzioni Onu. Secondo il rapporto la tecnologia proibita “viene trasferita attraverso un un terzo Paese confinante”, molto probabilmente la Cina.
Il rapporto è stato preparato da una Commissione di esperti dell’Onu che monitorano l’adeguamento di Pyongyang alle sanzione imposte dalle Nazioni unite dopo i due test nucleari del 2006 e 2008. “Materiale proibito relativo ai missili balistici si ritiene che sia stato trasferito fra la Repubblica democratica del popolo di Corea e la Repubblica islamica dell’Iran su voli regolari di Air Koryo e Iran Air”, si legge nel rapporto.
“Per la consegna di carichi come armi e materiale collegato – prosegue - la cui natura illecita diverrebbe evidente a qualsiasi ispezione fisica superficiale, la Corea del Nord sembra preferire l’utilizzo di aerei cargo. Gli aerei tendono a volare da o per scali merci che mancano dei sistemi di monitoraggio e sicurezza ai quali i voli e i terminal passeggeri sono oggi sottoposti”.
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