Giovedì 26 maggio presso la Libreria Terra Santa a Milano Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica armena in Italia, dialoga con Francesco Berti e Fulvio Cortese, ricercatori universitari e curatori dell’edizione italiana di "Diario 1913-1916, Le memorie dell’ambasciatore americano a Costantinopoli negli anni dello sterminio degli armeni", opera di Henry Morgenthau
Henry Morgenthau (1856-1946), ebreo americano nato in Germania, si conquistò la stima e la fiducia del presidente Wilson, dal quale ottenne l’incarico di ambasciatore presso l’Impero Ottomano negli anni del primo conflitto mondiale e dello sterminio degli armeni da parte del regime dei Giovani Turchi. Il Diario da lui tenuto in quegli anni ci restituisce la genesi di questa tragedia e il suo progressivo, folle compimento attraverso le intense, acute appuntazioni di Morgenthau - spettatore impotente, ma mai passivo, delle terribili violenze in atto sugli armeni. Morgenthau, nel suo ruolo di diplomatico, si spese a lungo per arrestare il fiume di sangue sia attraverso incontri con i diretti responsabili dell’eccidio, Ernet e Talaat, sia attraverso ripetuti appelli alle autorità del suo Paese. Tornato in patria, fortemente amareggiato, pubblicò questo libro, un resoconto dettagliato nel quale analizzava lucidamente la strategia finalizzata a sterminare un’intera popolazione e fondò un’associazione di volontariato a sostegno dei sopravvissuti armeni.
Con l’aiuto di Francesco Berti e Fulvio Cortese, curatori dell’edizione italiana del Diario recentemente pubblicata da Guerini e Associati (Milano 2010), e di Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica armena in Italia, la Libreria Terra Santa invita a riscoprire una delle pagine più buie della storia del XX secolo.
Henry Morgenthau (1856-1946), ebreo americano nato in Germania, si conquistò la stima e la fiducia del presidente Wilson, dal quale ottenne l’incarico di ambasciatore presso l’Impero Ottomano negli anni del primo conflitto mondiale e dello sterminio degli armeni da parte del regime dei Giovani Turchi. Il Diario da lui tenuto in quegli anni ci restituisce la genesi di questa tragedia e il suo progressivo, folle compimento attraverso le intense, acute appuntazioni di Morgenthau - spettatore impotente, ma mai passivo, delle terribili violenze in atto sugli armeni. Morgenthau, nel suo ruolo di diplomatico, si spese a lungo per arrestare il fiume di sangue sia attraverso incontri con i diretti responsabili dell’eccidio, Ernet e Talaat, sia attraverso ripetuti appelli alle autorità del suo Paese. Tornato in patria, fortemente amareggiato, pubblicò questo libro, un resoconto dettagliato nel quale analizzava lucidamente la strategia finalizzata a sterminare un’intera popolazione e fondò un’associazione di volontariato a sostegno dei sopravvissuti armeni.Con l’aiuto di Francesco Berti e Fulvio Cortese, curatori dell’edizione italiana del Diario recentemente pubblicata da Guerini e Associati (Milano 2010), e di Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica armena in Italia, la Libreria Terra Santa invita a riscoprire una delle pagine più buie della storia del XX secolo.
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