venerdì, gennaio 14, 2011
“C’è un’esigenza di cambiamento e quella che stiamo vedendo è una vera rivoluzione per un paese più democratico. Aver eliminato la censura a internet è un passo importante, certo bisognerà aspettare i prossimi giorni per vedere se il discorso di apertura fatto dal presidente Ben Ali sarà seguito dai fatti”.

Agenzia Misna - Raggiunto dalla MISNA a Mazara del Vallo - città siciliana che ospita una storica comunità tunisina di alcune migliaia di persone - il professor Karim Hannaachi, docente di lingua araba presso l’università 'Kore' di Enna, segue dall’altra sponda del Mediterraneo le vicende del suo paese, ma non ha dubbi su cosa stia spingendo i manifestanti e sulle loro motivazioni. “Un malessere profondo sentito soprattutto dai giovani - continua - si è concretizzato in un crescendo di proteste e i risultati raggiunti sono anche merito di chi ha perso la vita. I grandi cambiamenti sociali purtroppo quasi sempre richiedono sacrificio e il popolo tunisino ha dato prova di voler cambiare”. Secondo il docente italo-tunisino, positiva è stata in ultima analisi anche la risposta di Ben Ali. “Ci sono state delle vittime e avrebbero potuto essercene di più – aggiunge Hannaachi –fortunatamente Ben Ali ha riconosciuto i fatti, ha ammesso gli errori suoi e dei suoi collaboratori e questo è positivo”. A chi chiede un allontanamento immediato dell’attuale presidente, Hannaachi risponde invitando alla cautela e alla pazienza: “Lasciare un paese senza guida in un momento di crisi sarebbe un atteggiamento irresponsabile – conclude – occorre una fase di transizione pacifica con il coinvolgimento dei partiti di opposizione e della società civile. Un lasso di tempo di uno o due anni per trasformare questo paese in una democrazia compiuta con passi precisi contro l’alto grado di corruzione. Dopo le parole i fatti, ripeto, ma penso proprio che Ben Ali non possa più tornare indietro rispetto alle dichiarazioni fatte”.

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