Manifestazioni al Cairo e ad Alessandria per chiedere più protezione e la fine delle discriminazioni. Gli autori del massacro potrebbero essere fondamentalisti egiziani. Il Vaticano rigetta le accuse di “ingerenza” dell’imam di Al-Azhar per le parole del Papa al dopo-Angelus del 2 gennaio.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – L’attacco suicida alla chiesa copta dei Santi, (Al Kiddissine) ad Alessandria è stato compiuto da elementi locali della Jihad islamica, secondo alcune fonti specializzate in anti-terrorismo. Il presidente Hosni Mubarak subito dopo l’attentato aveva chiesto a copti e musulmani di mostrarsi uniti di fronte a “un attacco straniero”. Il kamikaze che la notte di Capodanno ha eseguito l'attentato contro la chiesa di Alessandria d'Egitto avrebbe, in un primo momento, cercato di entrare all'interno del luogo di culto cristiano per provocare il maggior numero di vittime tra i fedeli.
Una fonte della polizia egiziana, citata dal quotidiano arabo 'al-Quds al-Arabi', in base ad alcune testimonianze afferma che l'attentatore avrebbe cercato di entrare nella chiesa. Avrebbe però cambiato idea una volta visti gli agenti di guardia davanti alla porta. Il terrorista avrebbe atteso l’uscita dei fedeli. Gli inquirenti stanno analizzando uno dei cadaveri non riconosciuti trovati sul luogo dell'attentato nel tentativo di identificare l'attentatore. Nel frattempo una ventina di persone sono state fermate e interrogate, sette sono ancora in custodia della polizia.
Non si placa intanto l’ira dei copti dopo l’attentato, che ha provocato 22 morti e decine di feriti. Centinaia di dimostranti si sono scontrati con la polizia ad Alessandria e al Cairo, chiedendo più protezione. I copti accusano le autorità di discriminarli, di impedire la costruzione di chiese e di scarsa attenzione alle violenze compiute dai radicali islamici. Ieri i copti hanno attaccato l’automobile del ministro degli Interni e quella dell’imam dell’università islamica di Al-Azhar in visita di condoglianze al patriarca Shenouda III.
Poco prima di recarsi in visita da Shenouda III, l’imam di Al-Azhar, Ahmed Al Tayeb, ha criticato le parole del Papa all’Angelus di ieri e nel suo discorso al 1° gennaio. Le ha definite “Intervento inaccettabile negli affari dell'Egitto" e ha accusato il Pontefice di avere "una visione sbilanciata su musulmani e cristiani che rischiano di essere uccisi in tutto il mondo". I giornali hanno interpretato le parole del Papa come un invito ai governi occidentali a difendere i cristiani nei paesi in cui abitano. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha ribattuto: “Il Papa ha parlato naturalmente della solidarietà per la comunità copta così duramente colpita, ma poi ha manifestato preoccupazione e interesse anche per le conseguenze delle violenze su tutta la popolazione, sia cristiana che musulmana. Quindi, non si vede come questo atto di partecipazione del Papa, così desideroso di ispirare non violenza in tutti, possa essere considerato una ingerenza''. “Credo che ci siano stati dei malintesi nella comunicazione, ma non credo proprio che ci sia da insistere su queste dichiarazioni dell'imam'', ha concluso padre Lombardi. (Cfr. AsiaNews 02/01/2011 "Papa:Gli attentati in Egitto e in Iraq son un’offesa Dio e all’umanità")
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – L’attacco suicida alla chiesa copta dei Santi, (Al Kiddissine) ad Alessandria è stato compiuto da elementi locali della Jihad islamica, secondo alcune fonti specializzate in anti-terrorismo. Il presidente Hosni Mubarak subito dopo l’attentato aveva chiesto a copti e musulmani di mostrarsi uniti di fronte a “un attacco straniero”. Il kamikaze che la notte di Capodanno ha eseguito l'attentato contro la chiesa di Alessandria d'Egitto avrebbe, in un primo momento, cercato di entrare all'interno del luogo di culto cristiano per provocare il maggior numero di vittime tra i fedeli.Una fonte della polizia egiziana, citata dal quotidiano arabo 'al-Quds al-Arabi', in base ad alcune testimonianze afferma che l'attentatore avrebbe cercato di entrare nella chiesa. Avrebbe però cambiato idea una volta visti gli agenti di guardia davanti alla porta. Il terrorista avrebbe atteso l’uscita dei fedeli. Gli inquirenti stanno analizzando uno dei cadaveri non riconosciuti trovati sul luogo dell'attentato nel tentativo di identificare l'attentatore. Nel frattempo una ventina di persone sono state fermate e interrogate, sette sono ancora in custodia della polizia.
Non si placa intanto l’ira dei copti dopo l’attentato, che ha provocato 22 morti e decine di feriti. Centinaia di dimostranti si sono scontrati con la polizia ad Alessandria e al Cairo, chiedendo più protezione. I copti accusano le autorità di discriminarli, di impedire la costruzione di chiese e di scarsa attenzione alle violenze compiute dai radicali islamici. Ieri i copti hanno attaccato l’automobile del ministro degli Interni e quella dell’imam dell’università islamica di Al-Azhar in visita di condoglianze al patriarca Shenouda III.
Poco prima di recarsi in visita da Shenouda III, l’imam di Al-Azhar, Ahmed Al Tayeb, ha criticato le parole del Papa all’Angelus di ieri e nel suo discorso al 1° gennaio. Le ha definite “Intervento inaccettabile negli affari dell'Egitto" e ha accusato il Pontefice di avere "una visione sbilanciata su musulmani e cristiani che rischiano di essere uccisi in tutto il mondo". I giornali hanno interpretato le parole del Papa come un invito ai governi occidentali a difendere i cristiani nei paesi in cui abitano. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha ribattuto: “Il Papa ha parlato naturalmente della solidarietà per la comunità copta così duramente colpita, ma poi ha manifestato preoccupazione e interesse anche per le conseguenze delle violenze su tutta la popolazione, sia cristiana che musulmana. Quindi, non si vede come questo atto di partecipazione del Papa, così desideroso di ispirare non violenza in tutti, possa essere considerato una ingerenza''. “Credo che ci siano stati dei malintesi nella comunicazione, ma non credo proprio che ci sia da insistere su queste dichiarazioni dell'imam'', ha concluso padre Lombardi. (Cfr. AsiaNews 02/01/2011 "Papa:Gli attentati in Egitto e in Iraq son un’offesa Dio e all’umanità")
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