L’appello dei due grandi dissidenti per la liberazione dell’intellettuale, condannato a 11 anni di prigione per aver scritto e firmato il manifesto democratico “Carta ‘08”.
Londra (AsiaNews/Agenzie) – L’ex arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e l’ex presidente ceco Vaclav Havel hanno lanciato un appello alle autorità cinesi affinché liberino “senza condizioni” il dissidente cinese Liu Xiaobo prima della consegna, venerdì prossimo, del Premio Nobel per la pace 2010. L’appello è stato pubblicato ieri dal britannico “The Observer”. Tutu e Havel sono copresidenti onorari dell’associazione Freedom Now, che rappresenta Liu nelle istanze internazionali. La detenzione del dissidente, scrivono Havel e Tutu, è “tristemente emblematica dell'intolleranza del governo cinese di fronte all’espressione individuale”. Adesso, proseguono, “la Cina ha un’occasione unica per prendere un'altra direzione, che le permetterà di affermarsi come leader mondiale in ogni rispetto, ivi compreso quel che riguarda i suoi obblighi a promuovere e proteggere i diritti umani”.
Ora, si legge ancora nell’appello, “un simile approccio deve cominciare con il rispetto da parte della Cina dei suoi obblighi in conformità con la sua costituzione e gli accordi internazionale. La prima tappa deve essere la liberazione incondizionata di Liu Xiaobo e di sua moglie Liu Xia prima della cerimonia di consegna del Premio Nobel venerdì”.
Londra (AsiaNews/Agenzie) – L’ex arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e l’ex presidente ceco Vaclav Havel hanno lanciato un appello alle autorità cinesi affinché liberino “senza condizioni” il dissidente cinese Liu Xiaobo prima della consegna, venerdì prossimo, del Premio Nobel per la pace 2010. L’appello è stato pubblicato ieri dal britannico “The Observer”. Tutu e Havel sono copresidenti onorari dell’associazione Freedom Now, che rappresenta Liu nelle istanze internazionali. La detenzione del dissidente, scrivono Havel e Tutu, è “tristemente emblematica dell'intolleranza del governo cinese di fronte all’espressione individuale”. Adesso, proseguono, “la Cina ha un’occasione unica per prendere un'altra direzione, che le permetterà di affermarsi come leader mondiale in ogni rispetto, ivi compreso quel che riguarda i suoi obblighi a promuovere e proteggere i diritti umani”.Ora, si legge ancora nell’appello, “un simile approccio deve cominciare con il rispetto da parte della Cina dei suoi obblighi in conformità con la sua costituzione e gli accordi internazionale. La prima tappa deve essere la liberazione incondizionata di Liu Xiaobo e di sua moglie Liu Xia prima della cerimonia di consegna del Premio Nobel venerdì”.
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