L’“Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa” ha presentato oggi a Vienna un Rapporto in cui registra, nell'arco di 5 anni, il crescente fenomeno dell’intolleranza verso i cristiani del Vecchio Continente.
RadioVaticana - Il documento di 40 pagine è stato illustrato in occasione del Meeting sulla libertà religiosa, promosso dall'Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Al microfono di Alessandro Gisotti, il direttore dell’Osservatorio, Gudrun Kugler, si sofferma sugli aspetti salienti del Rapporto:R. – L’intolleranza e la discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa è un fenomeno piuttosto recente. A livello di discriminazione legale stanno nascendo nuovi problemi e a livello di intolleranza sociale assistiamo ad una crescente emarginazione dei cristiani e anche ad un crescente numero di crimini dovuti all’odio contro i cristiani e contro l’edificazione di chiese in Europa. Abbiamo presentato un rapporto dettagliato in merito a questi fatti e alle discussioni che in diverse parti d’Europa sono state portate all’attenzione della gente: sul nostro sito web ci sono stati segnalati più di 200 casi di intolleranza e discriminazione contro i cristiani. E il nostro Rapporto classifica questi casi negli ambiti della discriminazione, dell’intolleranza e dei crimini dovuti all’odio e fornisce esempi che aiutano le persone a capire dove sono nascosti i problemi.
D. – Lei dice nel Rapporto che la libertà religiosa è in pericolo specialmente nella sua dimensione pubblica e istituzionale ...
R. – Yes, there is a tendency to exclude Christianity from the public, …
Sì, c’è la tendenza ad escludere i cristiani dalla sfera pubblica, per esempio escludendo quelle persone che portano idee cristiane; c’è la tendenza a estromettere i cristiani impegnati dalla sfera pubblica; c’è la tendenza a diminuire il diritto dei credenti, specialmente quando si tratta della dimensione collettiva della libertà di religione. Vediamo anche una stereotipizzazione negativa dei cristiani nei media: a partire dai film alla letteratura moderna, c’è davvero un gran numero di espressioni artistiche irrispettose.
D. – Qual è la sua speranza dopo la pubblicazione di questo Rapporto?
R. – The goal is a first step or rising awareness …
L’obiettivo è prima di tutto quello di risvegliare la consapevolezza che si tratti davvero di un problema serio. Quando la gente comincia a vedere che c’è un problema, comincia ad aprire gli occhi sulle discriminazioni nei riguardi dei cristiani. Noi incoraggiamo anche i legislatori ad aprire gli occhi, perché quando legiferano a volte mettono in pericolo i cristiani nell’esercizio dei loro diritti. Vogliamo anche che i giornalisti si rendano conto del fatto che forse a volte sono loro stessi a rafforzare, nell’opinione pubblica, il pregiudizio che già esiste nei riguardi dei cristiani. Con questo Rapporto, vogliamo che essi rivalutino il loro pensiero.
D. – Lei dice nel Rapporto che la libertà religiosa è in pericolo specialmente nella sua dimensione pubblica e istituzionale ...
R. – Yes, there is a tendency to exclude Christianity from the public, …
Sì, c’è la tendenza ad escludere i cristiani dalla sfera pubblica, per esempio escludendo quelle persone che portano idee cristiane; c’è la tendenza a estromettere i cristiani impegnati dalla sfera pubblica; c’è la tendenza a diminuire il diritto dei credenti, specialmente quando si tratta della dimensione collettiva della libertà di religione. Vediamo anche una stereotipizzazione negativa dei cristiani nei media: a partire dai film alla letteratura moderna, c’è davvero un gran numero di espressioni artistiche irrispettose.
D. – Qual è la sua speranza dopo la pubblicazione di questo Rapporto?
R. – The goal is a first step or rising awareness …
L’obiettivo è prima di tutto quello di risvegliare la consapevolezza che si tratti davvero di un problema serio. Quando la gente comincia a vedere che c’è un problema, comincia ad aprire gli occhi sulle discriminazioni nei riguardi dei cristiani. Noi incoraggiamo anche i legislatori ad aprire gli occhi, perché quando legiferano a volte mettono in pericolo i cristiani nell’esercizio dei loro diritti. Vogliamo anche che i giornalisti si rendano conto del fatto che forse a volte sono loro stessi a rafforzare, nell’opinione pubblica, il pregiudizio che già esiste nei riguardi dei cristiani. Con questo Rapporto, vogliamo che essi rivalutino il loro pensiero.
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