lunedì, luglio 27, 2009

Sulla Federica II sono stati trovati tra 10 e 15 km di rete spadara, completamente illegale

Italia (GreenPeace) — La nave ammiraglia di Greenpeace si trova nella zona del canale di Sicilia, incrocia il peschereccio Federica II 7PA1860, proveniente da Porticello, vicino Palermo. La barca è sospetta, gli ambientalisti osservano le reti, controllano sul registro on-line dei pescherecci dell’Unione Europea e scoprono che l’imbarcazione ha solo la licenza per la pesca a strascico, nonostante siano evidenti anche altri tipi di reti. Decidono quindi di avvicinarsi con i gommoni per controllare da vicino. I sospetti sono fondati, comincia un inseguimento con mare a forza cinque. A questo punto, la Capitaneria di porto, avvisata da Greenpeace, raggiunge il peschereccio scortandolo, assieme alla Rainbow Warrior, nel porto di Pantelleria.

Sulla Federica II sono stati trovati tra 10 e 15 km di rete spadara, completamente illegale, e due ceste di palamiti, attrezzo per cui il peschereccio non ha la licenza. Nella stiva c’erano 16 pesci spada (2 di taglia illegale) e 14 esemplari di tonno rosso, di cui ben otto al di sotto della taglia minima di 30 kg. La guardia costiera ha fermato la nave sequestrando pescato e reti illegali, ora il capitano dovrà rispondere dell’accaduto e di quanto presente a bordo.

Le spadare, anche definite muri della morte, sono vietate da anni dall’ONU e dall’UE per il loro devastante impatto ambientale: uccidono delfini, capodogli e tartarughe. Oltre alla lotta alla pesca pirata, la Rainbow Warrior sta effettuando una serie di sopralluoghi, con immersioni e monitoraggi con una telecamera filoguidata nei fondali del canale di Sicilia.

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