La città di Bilbao, nei Paesi Baschi, è diventata per alcune ore la capitale politica della Spagna, con la presenza dei massimi dirigenti del governo, del parlamento e dei partiti politici in occasione dell’attentato dell’Eta che venerdì scorso ha causato l’uccisione di un agente della polizia nazionale.
Radio Vaticana - La vittima si chiamava Eduardo Puelles, era nato a Baracaldo (Vizcaya) nel 1960 e lascia moglie e due figli di 16 e 21 anni. L’attentato è stato commesso nella città di Arrigorriaga a pochi chilometri da Bilbao, con un esplosivo sistemato nella parte inferiore sul retro della sua auto. Poche ore dopo l’attentato, sono arrivati a Bilbao il presidente del governo, Jose Luis Rodríguez Zapatero, ed il leader dell’opposizione, Mariano Rajoy, a bordo dello stesso aereo proveniente da Madrid. Ieri, sabato, a mezzogiorno, si è tenuto un raduno silenzioso vicino al Comune di Arrigorriaga, luogo dell’attentato. Alle ore 13, sono iniziati i funerali in una chiesa del centro di Bilbao: poco prima erano giunti i principi Filippo e Letizia. Ha presieduto le esequie il vescovo di Bilbao, Ricardo Blázquez, accompagnato da altri dieci sacerdoti. Erano presenti, oltre ai principi, rappresentanti del governo centrale, del parlamento e autorità regionali e locali. Nella sua omelia, mons. Blázquez ha detto: “Alle autorità offriamo tutto il nostro appoggio nel percorso sempre difficile e a volte perfino doloroso, fino al raggiungimento di una convivenza libera e sicura per tutti”. Ed ha aggiunto: “Tutti noi dobbiamo dare un no rotondo, inequivoco al terrorismo, con la mente e il cuore, nella nostra coscienza, pubblicamente, ciascuno di noi personalmente e come cittadini, poiché l’unità chiara e perseverante contro l’organizzazione terrorista è il presupposto efficace per sconfiggerlo presto”. Mons. Blázquez ha avuto espressioni e gesti di affetto e di condoglianze per i familiari delle vittime, le forze di sicurezza e tutte le vittime del terrorismo. La Conferenza episcopale e in particolare i vescovi dei Paesi Baschi hanno reagito subito dopo l’attentato con la pubblicazione di comunicati di condanna del terrorismo dell’Eta, e di solidarietà con le vittime e le forze di sicurezza. Migliaia di persone hanno partecipato ieri sera a una manifestazione iniziata alle ore 18, che ha attraversato tutto il centro della città terminando nella spianata del Comune di Bilbao. Al termine della manifestazione, il presidente del governo basco, Patxi López, ha tenuto un intervento di forte impatto emotivo, in spagnolo e in basco. Poi ha preso la parola la vedova dell’agente ucciso, affermando con determinazione: “Una vedova e due orfani; ecco quello che hanno raggiunto quelli dell’Eta. Ma non riusciranno a ottenere nient’altro perchè grazie a Dio c’è tanta gente come mio marito.” Ed ha aggiunto ancora:“Mi hanno fatto male, ma non ce la faranno nè con me nè con i miei familiari, con tutta la gente che ci vuol bene. Non mi vedranno piangere, piangerò a casa mia; ma non qui”. Contemporaneamente alle manifestazioni di Bilbao, sono stati numerosi i raduni di condanna contro l’Eta che si sono tenuti in molte città di Spagna. (A cura di Ignacio Arregui)
Radio Vaticana - La vittima si chiamava Eduardo Puelles, era nato a Baracaldo (Vizcaya) nel 1960 e lascia moglie e due figli di 16 e 21 anni. L’attentato è stato commesso nella città di Arrigorriaga a pochi chilometri da Bilbao, con un esplosivo sistemato nella parte inferiore sul retro della sua auto. Poche ore dopo l’attentato, sono arrivati a Bilbao il presidente del governo, Jose Luis Rodríguez Zapatero, ed il leader dell’opposizione, Mariano Rajoy, a bordo dello stesso aereo proveniente da Madrid. Ieri, sabato, a mezzogiorno, si è tenuto un raduno silenzioso vicino al Comune di Arrigorriaga, luogo dell’attentato. Alle ore 13, sono iniziati i funerali in una chiesa del centro di Bilbao: poco prima erano giunti i principi Filippo e Letizia. Ha presieduto le esequie il vescovo di Bilbao, Ricardo Blázquez, accompagnato da altri dieci sacerdoti. Erano presenti, oltre ai principi, rappresentanti del governo centrale, del parlamento e autorità regionali e locali. Nella sua omelia, mons. Blázquez ha detto: “Alle autorità offriamo tutto il nostro appoggio nel percorso sempre difficile e a volte perfino doloroso, fino al raggiungimento di una convivenza libera e sicura per tutti”. Ed ha aggiunto: “Tutti noi dobbiamo dare un no rotondo, inequivoco al terrorismo, con la mente e il cuore, nella nostra coscienza, pubblicamente, ciascuno di noi personalmente e come cittadini, poiché l’unità chiara e perseverante contro l’organizzazione terrorista è il presupposto efficace per sconfiggerlo presto”. Mons. Blázquez ha avuto espressioni e gesti di affetto e di condoglianze per i familiari delle vittime, le forze di sicurezza e tutte le vittime del terrorismo. La Conferenza episcopale e in particolare i vescovi dei Paesi Baschi hanno reagito subito dopo l’attentato con la pubblicazione di comunicati di condanna del terrorismo dell’Eta, e di solidarietà con le vittime e le forze di sicurezza. Migliaia di persone hanno partecipato ieri sera a una manifestazione iniziata alle ore 18, che ha attraversato tutto il centro della città terminando nella spianata del Comune di Bilbao. Al termine della manifestazione, il presidente del governo basco, Patxi López, ha tenuto un intervento di forte impatto emotivo, in spagnolo e in basco. Poi ha preso la parola la vedova dell’agente ucciso, affermando con determinazione: “Una vedova e due orfani; ecco quello che hanno raggiunto quelli dell’Eta. Ma non riusciranno a ottenere nient’altro perchè grazie a Dio c’è tanta gente come mio marito.” Ed ha aggiunto ancora:“Mi hanno fatto male, ma non ce la faranno nè con me nè con i miei familiari, con tutta la gente che ci vuol bene. Non mi vedranno piangere, piangerò a casa mia; ma non qui”. Contemporaneamente alle manifestazioni di Bilbao, sono stati numerosi i raduni di condanna contro l’Eta che si sono tenuti in molte città di Spagna. (A cura di Ignacio Arregui)| Tweet |
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