sabato, giugno 20, 2009
Sono oltre un miliardo le persone che soffrono la fame nel Mondo, pari ad un sesto dell'umanità. Stime aumentate di più di 100 milioni solo nell'ultimo anno in seguito alla crisi globale.

PeaceReporter - La denuncia arriva oggi dalla Fao, secondo i cui dati le persone malnutrite sono aumentate di oltre 100 milioni solo nell'ultimo anno in seguito alla crisi economica. "La pericolosa combinazione della recessione economica mondiale e dei persistenti prezzi alti dei beni alimentari in molti paesi, ha portato circa 100 milioni di persone in più rispetto all'anno scorso oltre la soglia della denutrizione e della povertà croniche - ha dichiarato il Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf. Questa silenziosa crisi alimentare, che colpisce un sesto dell'intera popolazione mondiale, costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo", ha proseguito. Inoltre, l'attuale crisi globale è destinata ad aggravare la situazione, con la riduzione delle rimesse degli emigrati e la chiusura degli sbocchi economici per i Paesi in via di sviluppo. Per il Direttore Esecutivo del Programma alimentare mondiale (Pam), Josette Sheeran, è necessario che la comunità internazionale elabori un programma a lungo termine dopo aver provveduto ai bisogni più urgenti, ha sottolienato
A soffrire maggiormente saranno i poveri del sud del mondo che vivono in città, anche se la crisi si farà sentire anche nelle campagne. "La maggioranza dei poveri e degli affamati nel mondo è costituita dai piccoli contadini dei Paesi in via di sviluppo - ha spiegato il Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, Kanayo F. Nwanze - ciò nonostante, essi hanno il potenziale non solo per garantirsi la propria sussistenza, ma anche per accrescere la sicurezza alimentare e stimolare una più vasta crescita economica. Per rendere effettivo questo potenziale e ridurre il numero di persone vittime della fame nel mondo, i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono proteggere gli investimenti di base nel settore agricolo, in modo da garantire ai piccoli contadini l'accesso non solo a sementi e fertilizzanti, ma anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurale e mercati".

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