Korazym - Una economia sana è una economia etica. Discorso di ampio respiro internazionale quello di Benedetto XVI al corpo diplomatico di questa mattina per l’ inizio d’ anno. Tra i temi trattati quello economico dal quale in molti cercano di trarre indicazioni sulla annunciata enciclica sociale. La ''recente Conferenza di Doha sul finanziamento dello sviluppo'' ha individuato ''criteri utili per orientare la gestione del sistema economico e aiutare i piu' deboli'', ha detto il papa.Un giudizio positivo che sembra in contrasto con i testi preparatori del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax e alcuni articoli dell'Osservatore Romano. Il pontefice ha detto di essere ''lieto'' dei risultati della conferenza, pur aggiungendo che ''per rendere l'economia sana, e' necessario costruire una nuova fiducia'' e questo puo' accadere ''solo attraverso l'attuazione di un'etica basata sulla dignita' innata della persona umana''.
Alla vigilia dell'incontro nella capitale araba, il Vaticano aveva pubblicato un documento critico nei confronti dei Paesi sviluppati, colpevoli di aver escluso gli Stati piu' deboli dal piano del G20 per rilanciare i mercati, colpiti oggi dalla crisi globale. In quell'occasione, la Santa Sede aveva chiesto un nuovo patto per rifondare il sistema finanziario e aveva espresso la preoccupazione che fossero proprio i Paesi piu' poveri a pagare il prezzo piu' alto della crisi, vedendo ulteriormente ridotte le risorse destinate al loro sviluppo. In seguito, dopo lo svolgimento dell'incontro di Doha, l'Osservatore Romano aveva scritto che la conferenza ''la piu' grande occasione perduta e' stata quella di poter entrare nel merito delle cause della crisi finanziaria mondiale, cercando un consenso sui modi per evitare che i suoi effetti drammatici ricadano sulle azioni di lotta contro la poverta'''.
''Ancora molta strada - si concludeva l'articolo - puo' e deve essere fatta quindi per attualizzare e incarnare nell'economia globale i principi di sussidiarieta' e di bene comune, valorizzando le potenzialita' di un'interazione virtuosa tra istituzioni, organizzazioni della societa' civile, cittadini responsabili e imprese solidali''.
Parlando poi di Terra Santa, il papa ha espresso l'auspicio che le prossime scadenze elettorali portino alla guida dei due popoli dirigenti determinati a far progredire il processo di pace. ''E' molto importante che - ha affermato Ratzinger - in occasione delle scadenze elettorali cruciali che interesseranno molti abitanti della regione nei prossimi mesi, emergano dirigenti capaci di far avanzare con determinazione questo processo e di guidare i loro popoli verso la difficile ma indispensabile riconciliazione''. ''A questa non si potra' giungere - ha osservato ancora il Pontefice - senza adottare un approccio globale ai problemi di quei Paesi, nel rispetto delle aspirazioni e degli interessi legittimi di tutte le popolazioni coinvolte".
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