La crisi economica spinge sotto la soglia di povertà quasi 960 milioni di persone, e i bambini ne pagano le conseguenze più dure.
SOS Villaggi dei Bambini - Il recente rapporto della FAO aggiunge 40 milioni di individui alla lista di quanti sono sotto la soglia di povertà; seguendo questa tendenza, il numero di uomini, donne e bambini poveri nel mondo dovrebbe sorpassare il miliardo di unità tra il 2009 e 2010, allontanando drasticamente l’obiettivo di dimezzare la fame nel mondo nel 2015. Gli incrementi sproporzionati del costo dei beni di prima necessità degli inizi di quest’anno - seppure in parte rientrati negli ultimi mesi - hanno segnato un aumento del 30% rispetto al 2007.
Cosa vuol dire questo per i bambini?
Helmut Kutin presidente di SOS Villaggi Dei Bambini – associazione no-profit che da 60 anni si occupa di aiutare bambini e famiglie in difficoltà in 132 paesi del mondo – ha dichiarato: “l’aumento vertiginoso del costo dei beni di prima necessità sta mettendo molti bambini – già in difficoltà – in condizioni sempre più a rischio. Nel nostro lavoro con i programmi di rafforzamento familiare vediamo quotidianamente i bambini divenire più vulnerabili quando i loro genitori affrontano serie pressioni socio-economiche. In molte comunità, principalmente in Africa, Asia e America Latina, la crescita del costo della vita sta costringendo molti genitori a prendere decisioni estreme per riuscire a rispondere alle necessità di base dei propri bambini”. La crisi economica, che per alcuni può voler dire forse avere qualche regalo in meno sotto l’albero, per milioni di bambini si traduce in lavoro minorile, malnutrizione, abbandono.
La solidarietà internazionale, di governi e singoli individui, è lo strumento fondamentale per arginare la vera crisi, quella che costa vite umane.
I programmi di sostegno a distanza dei bambini orfani e abbandonati o di sostegno familiare e di prevenzione all’abbandono possono fare la differenza nella vita dei bambini e delle famiglie.
SOS Villaggi dei Bambini - Il recente rapporto della FAO aggiunge 40 milioni di individui alla lista di quanti sono sotto la soglia di povertà; seguendo questa tendenza, il numero di uomini, donne e bambini poveri nel mondo dovrebbe sorpassare il miliardo di unità tra il 2009 e 2010, allontanando drasticamente l’obiettivo di dimezzare la fame nel mondo nel 2015. Gli incrementi sproporzionati del costo dei beni di prima necessità degli inizi di quest’anno - seppure in parte rientrati negli ultimi mesi - hanno segnato un aumento del 30% rispetto al 2007.Cosa vuol dire questo per i bambini?
Helmut Kutin presidente di SOS Villaggi Dei Bambini – associazione no-profit che da 60 anni si occupa di aiutare bambini e famiglie in difficoltà in 132 paesi del mondo – ha dichiarato: “l’aumento vertiginoso del costo dei beni di prima necessità sta mettendo molti bambini – già in difficoltà – in condizioni sempre più a rischio. Nel nostro lavoro con i programmi di rafforzamento familiare vediamo quotidianamente i bambini divenire più vulnerabili quando i loro genitori affrontano serie pressioni socio-economiche. In molte comunità, principalmente in Africa, Asia e America Latina, la crescita del costo della vita sta costringendo molti genitori a prendere decisioni estreme per riuscire a rispondere alle necessità di base dei propri bambini”. La crisi economica, che per alcuni può voler dire forse avere qualche regalo in meno sotto l’albero, per milioni di bambini si traduce in lavoro minorile, malnutrizione, abbandono.
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