Un’auto-bomba è esplosa ieri notte presso un affollato bazaar, tra la gente intenta alle compere per l’imminente festa di Eid. Almeno 27 morti e 100 feriti, le indagini sono in corso. Arcivescovo Saldanha: “nessuna religione ammette il terrorismo”.
Peshawar (AsiaNews) – Dura condanna di monsignor Lawrence John Saldanha, presidente della Conferenza episcopale cattolica pakistana, per l’auto-bomba che ieri notte è esplosa a Peshawar, capitale della provincia Frontiera Settentrionale, con almeno 27 morti e 100 feriti. L’auto è esplosa vicino al famoso Bazaar Qissa Khwani, uno dei mercati più frequentati con centinaia di negozi in un labirinto di vicoli, dove molta gente faceva compere per la vicina festività islamica di Eid. L’esplosione ha anche causato incendi negli edifici della stretta via, rendendo difficili i soccorsi ai feriti, molti dei quali intrappolati sotto macerie. Un testimone ha raccontato che “l’intera area ha tremato come per un terremoto”.
Mian Iftikhar Hussain, ministro della provincia per l’Informazione, ha detto che sono stati usati 20-25 chilogrammi di esplosivo che hanno creato un cratere profondo oltre 1,5 metri. La polizia non sa dire se sia stato un attentato suicida perché “gli accertamenti sono in corso”.
Mons. Saldanha dice ad AsiaNews che “nessuna religione ammette il terrorismo, tutte le religioni incitano e favoriscono la pace e l’armonia per un futuro sicuro”. “Nella zona ci sono gravi tensioni e ognuno deve capire che simili violenze non portano soluzioni ma solo distruzione”.
Il prelato ricorda l’attentato di Mumbai, che pure ha subito condannato: “Condanniamo di nuovo la perdita di vite e i danni materiali a Mumbai e a Peshawar e rivolgiamo la nostra preghiera per le vittime”.
Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace, invita a non trarre conclusioni affrettate. Ad AsiaNews dice che “quanto è successo a Mumbai e stanotte a Peshawar è puro e semplice terrorismo. Come a Mumbai è stato detto di attendere le indagini prima di lanciare accuse, così dobbiamo fare per Peshawar”. “Occorre che i 2 governi [di Pakistan e India] collaborino, per ottenere giustizia e ordine nella regione”.
Peshawar (AsiaNews) – Dura condanna di monsignor Lawrence John Saldanha, presidente della Conferenza episcopale cattolica pakistana, per l’auto-bomba che ieri notte è esplosa a Peshawar, capitale della provincia Frontiera Settentrionale, con almeno 27 morti e 100 feriti. L’auto è esplosa vicino al famoso Bazaar Qissa Khwani, uno dei mercati più frequentati con centinaia di negozi in un labirinto di vicoli, dove molta gente faceva compere per la vicina festività islamica di Eid. L’esplosione ha anche causato incendi negli edifici della stretta via, rendendo difficili i soccorsi ai feriti, molti dei quali intrappolati sotto macerie. Un testimone ha raccontato che “l’intera area ha tremato come per un terremoto”.Mian Iftikhar Hussain, ministro della provincia per l’Informazione, ha detto che sono stati usati 20-25 chilogrammi di esplosivo che hanno creato un cratere profondo oltre 1,5 metri. La polizia non sa dire se sia stato un attentato suicida perché “gli accertamenti sono in corso”.
Mons. Saldanha dice ad AsiaNews che “nessuna religione ammette il terrorismo, tutte le religioni incitano e favoriscono la pace e l’armonia per un futuro sicuro”. “Nella zona ci sono gravi tensioni e ognuno deve capire che simili violenze non portano soluzioni ma solo distruzione”.
Il prelato ricorda l’attentato di Mumbai, che pure ha subito condannato: “Condanniamo di nuovo la perdita di vite e i danni materiali a Mumbai e a Peshawar e rivolgiamo la nostra preghiera per le vittime”.
Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace, invita a non trarre conclusioni affrettate. Ad AsiaNews dice che “quanto è successo a Mumbai e stanotte a Peshawar è puro e semplice terrorismo. Come a Mumbai è stato detto di attendere le indagini prima di lanciare accuse, così dobbiamo fare per Peshawar”. “Occorre che i 2 governi [di Pakistan e India] collaborino, per ottenere giustizia e ordine nella regione”.
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