Usa, boom per una fiera dove si scambiano pistole per buoni spesa
PeaceReporter - Un'arma in casa può essere utile per difendersi dagli intrusi, almeno così pensano molti negli Stati Uniti. Ma in tempi di crisi, le priorità sono altre e bisogna prima di tutto arrivare alla fine del mese. E se qualcuno offre buoni da spendere in un supermercato se in cambio gli viene consegnata una pistola, in tanti non si fanno sfuggire l'occasione. E' quello che è successo nei giorni scorsi in una città californiana vicino a Los Angeles. Dal 2005, la contea di Compton organizza a dicembre la fiera "Gifts for guns" (regali in cambio di armi). Nel parcheggio di un grande supermercato, gli sceriffi della contea accettano pistole e fucili senza fare troppe domande e poi le distruggono, rilasciando ai proprietari un buono spesa di importo variabile a seconda dell'arma. L'idea era nata come una misura per rendere Compton più sicura, dopo l'impennata dei crimini di quattro anni fa. Nella prima edizione furono raccolte circa 600 armi, nel 2006 scese a 500, mentre un anno fa il bottino fu di sole 387 armi. Ma quest'anno, nel pieno di una recessione che non si preannuncia breve, sono state 965.
Nel week-end in cui si è tenuta la fiera, a inizio dicembre, gli sceriffi avevano notato l'impennata delle offerte di armi, e per questo hanno deciso di raddoppiare nel fine settimana successivo. E se negli anni precedenti i partecipanti preferivano ricevere un buono spesa in regali natalizi, per comprare vestiti ed elettronica, stavolta sono andati a ruba i voucher da spendere nei supermercati. "La gente oggi non ha i soldi per comprarsi da mangiare", ha detto lo sceriffo Byron Woods. "Un uomo che aveva appena perso il lavoro è arrivato con cinque fucili. Diceva che quei buoni l'avrebbero davvero aiutato a portare cibo sulla tavola della famiglia", ha aggiunto Woods.
L'ammontare della ricompensa dipendeva dal tipo di arma: una pistola scassata ma funzionante valeva 50 dollari, se in buone condizioni 100. Mitragliatori e fucili d'assalto garantivano anche 200 euro al proprietario che voleva disfarsene. Sono arrivati anche "doni" inaspettati, come due bombe a mano e un vecchio kalashnikov sovietico, capace ancora di fare una strage. E c'è chi, visti i tempi di magra, si è fatto prendere la mano: un tizio si è presentato con una trentina di armi, sperando di portarsi a casa qualche migliaio di dollari. Ma ha potuto consegnare solo cinque pistole, perché l'intento degli organizzatori era di beneficiare più gente possibile, senza concentrare i soldi nelle mani di pochi. Il successo non è comunque mancato. E se la crisi sarà grave come ormai credono in molti, il prossimo anno da Compton potrebbero sparire altre centinaia di armi.
PeaceReporter - Un'arma in casa può essere utile per difendersi dagli intrusi, almeno così pensano molti negli Stati Uniti. Ma in tempi di crisi, le priorità sono altre e bisogna prima di tutto arrivare alla fine del mese. E se qualcuno offre buoni da spendere in un supermercato se in cambio gli viene consegnata una pistola, in tanti non si fanno sfuggire l'occasione. E' quello che è successo nei giorni scorsi in una città californiana vicino a Los Angeles. Dal 2005, la contea di Compton organizza a dicembre la fiera "Gifts for guns" (regali in cambio di armi). Nel parcheggio di un grande supermercato, gli sceriffi della contea accettano pistole e fucili senza fare troppe domande e poi le distruggono, rilasciando ai proprietari un buono spesa di importo variabile a seconda dell'arma. L'idea era nata come una misura per rendere Compton più sicura, dopo l'impennata dei crimini di quattro anni fa. Nella prima edizione furono raccolte circa 600 armi, nel 2006 scese a 500, mentre un anno fa il bottino fu di sole 387 armi. Ma quest'anno, nel pieno di una recessione che non si preannuncia breve, sono state 965.Nel week-end in cui si è tenuta la fiera, a inizio dicembre, gli sceriffi avevano notato l'impennata delle offerte di armi, e per questo hanno deciso di raddoppiare nel fine settimana successivo. E se negli anni precedenti i partecipanti preferivano ricevere un buono spesa in regali natalizi, per comprare vestiti ed elettronica, stavolta sono andati a ruba i voucher da spendere nei supermercati. "La gente oggi non ha i soldi per comprarsi da mangiare", ha detto lo sceriffo Byron Woods. "Un uomo che aveva appena perso il lavoro è arrivato con cinque fucili. Diceva che quei buoni l'avrebbero davvero aiutato a portare cibo sulla tavola della famiglia", ha aggiunto Woods.
L'ammontare della ricompensa dipendeva dal tipo di arma: una pistola scassata ma funzionante valeva 50 dollari, se in buone condizioni 100. Mitragliatori e fucili d'assalto garantivano anche 200 euro al proprietario che voleva disfarsene. Sono arrivati anche "doni" inaspettati, come due bombe a mano e un vecchio kalashnikov sovietico, capace ancora di fare una strage. E c'è chi, visti i tempi di magra, si è fatto prendere la mano: un tizio si è presentato con una trentina di armi, sperando di portarsi a casa qualche migliaio di dollari. Ma ha potuto consegnare solo cinque pistole, perché l'intento degli organizzatori era di beneficiare più gente possibile, senza concentrare i soldi nelle mani di pochi. Il successo non è comunque mancato. E se la crisi sarà grave come ormai credono in molti, il prossimo anno da Compton potrebbero sparire altre centinaia di armi.
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