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venerdì, maggio 12, 2017

Organizzazione Mondiale della Sanità: l'Ebola torna a colpire l'Africa

Repubblica Democratica del Congo: 9 casi sospetti, il virus ha già ucciso almeno tre persone, fa sapere l’Oms. 

Le infezioni sarebbero iniziate a fine aprile a Bas-Uele, nel Nord del Paese. Il virus ebola, che tra il 2014 e 2015 ha causato, prevalentemente in Guinea, Sierra Leone e Liberia oltre 11.000 morti, torna a colpire in Africa. Almeno un morto si registrata nella Repubblica Democratica del Congo, dove ci furono 40 morti nell'epidemia di 3 anni fa. Lo riferisce l'Oms citata dalla Bbc.

Il focolaio di ebola è stato localizzato a 1.300 km a nord-est dalla capitale Kinshasa, vicino al confine con la Repubblica Centrafricana ... (continua)
mercoledì, maggio 10, 2017

Nigeria, rilasciate 82 ragazze rapite oltre tre anni fa da Boko haram

Il 7 maggio, dopo tre lunghi anni di sequestro, Boko haram ha rilasciato 82 delle 276 studentesse rapite. Il caso suscitò per settimane l'attenzione e lo sdegno del mondo intero.

Amnesty - Un mese dopo il terzo anniversario (leggi qui) del rapimento delle 276 studentesse della scuola di Chibok, il governo nigeriano ha annunciato di aver ottenuto il rilascio di 82 di loro a seguito di un negoziato col gruppo armato islamista Boko haram, responsabile del sequestro. Considerati i precedenti rilasci, nelle mani di Boko haram dovrebbero restare ancora 113 ragazze... (continua)
domenica, maggio 07, 2017

Tanzania, autobus cade nel fiume: morti 35 bambini

Un incidente avvenuto nei pressi di Karatu, nella regione settentrionale di Arusha, non lontano dal confine con il Kenya. Tra il 2014-16 sulle strade tanzaniane sono morte almeno 11.000 persone

Una tragedia consumata tra le strade della Tanzania. Un autobus sul quale viaggiavano dei bambini, forse anche a causa della pioggia, è sbandato lungo un ponte, precipitando nel fiume sottostante. Erano alunni della Lucky Vincent School di Arusha. Stavano andando a lezione, accompagnati da due insegnanti, morti anche loro, insieme all'autista. I deceduti sono 12 maschi e 17 femmine... (continua)
venerdì, maggio 05, 2017

Brasile: picco di uccisioni da parte della polizia a Rio de Janeiro

Alla vigilia dell’esame della situazione in Brasile da parte del Consiglio Onu dei diritti umani, previsto a Ginevra il 5 maggio, una nostra ricerca denuncia un peggioramento della crisi dei diritti umani.

Amnesty - Dall’ultimo esame periodico universale delle Nazioni Unite, risalente al 2012, a Rio de Janeiro le uccisioni da parte della polizia sono costantemente aumentate – nei primi due mesi del 2017 sono state 182, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa – così come altre violazioni dei diritti umani in tutto il paese.

“Dal 2012 il Brasile non ha preso misure sufficienti per affrontare lo scioccante livello di violazioni dei diritti umani, comprese le uccisioni da parte della polizia, che causano centinaia di vittime ogni anno”, ha dichiarato in una nota ufficiale Jurema Werneck, direttrice generale di Amnesty International Brasile... (continua)
giovedì, maggio 04, 2017

Nigeria, mons. Bagobiri: "Il numero di cristiani uccisi aumenta ogni giorno e le fosse comuni sono disseminate attorno a noi"

Il vescovo di Kafanchan lancia l'allarme per portare all’attenzione internazionale ciò che i fulani - terrorismo di matrice islamica - stanno compiendo. "Sono la terza più spietata organizzazione terroristica. Ed è ora che il mondo ne sia a conoscenza". 

di Dario Cataldo

La denuncia che fa mons. Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan in Nigeria, tramite "Aiuto alla Chiesa che soffre" fotografa la gravità di una situazione sfuggita di mano. La sua diocesi si trova nello Stato di Kaduna nell’area settentrionale del paese.
Da qui, le violenze perpetrate dagli islamisti di etnia fulani sono in crescente aumento in tutta la Nigeria... (continua)
martedì, aprile 18, 2017

Boko haram, la campagna di sequestri non si ferma

Il gruppo armato Boko haram deve liberare le ragazze ancora sotto sequestro e rapite ormai tre anni fa nella scuola di Chibok e le centinaia di altre rapite nel nord-est del paese.

Amnesty - “Boko haram continua a rapire donne, ragazze e ragazzi che vengono spesso sottoposti a terribili violenze, tra cui stupri e pestaggi, e costretti a compiere attentati suicidi. Purtroppo, molti di questi rapimenti vengono ignorati dai mezzi d’informazione e questo fa sì che le famiglie perdano ogni speranza di riabbracciare i loro cari“, ha dichiarato Makmid Kamara, direttore ad interim di Amnesty International Nigeria, in una nota stampa... (continua)
domenica, aprile 02, 2017

Colombia: a Mocoa il fango uccide oltre 200 persone

Una colata di fango ha travolto nella notte tra venerdì e sabato la città di Mocoa, nel sud-ovest della Colombia.

Radio Vaticana -Oltre 200 i morti causati dalla frana, altrettanti i dispersi, mentre i feriti sono più di 400. Un bilancio destinato ad aggravarsi mentre i soccorsi sono stati sospesi nella notte per mancanza di elettricità. A tutto il Paese, da Carpi, la vicinanza del Papa. Il servizio di Michele Raviart:

Il fiume di fango e detriti ha inondato i quartieri della città, distrutto abitazioni e ponti
... (continua)
lunedì, marzo 20, 2017

Congo: liberati i due giornalisti Report rapiti mercoledì scorso

La notizia era stata tenuta nascosta per favorire l’attività della diplomazia italiana.

I due inviati di Report, il programma di inchiesta di Rai3, Luca Chianca e Paolo Palermo, sono stati liberati e sono rientrati a Fiumicino dopo un lungo viaggio durato 38 ore. Sono sbarcati a Fiumicino lunedì mattina alle 4.30. Erano stati fermati mercoledì in Congo, dove indagavano su una presunta tangente Eni in Nigeria. Lo riferisce il sito della stessa trasmissione della Rai... (continua)
mercoledì, marzo 15, 2017

Nello Yemen è allarme fame. La guerra saudita mette a rischio 17 milioni di persone

Secondo l’ultima analisi del Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) pubblicato oggi dall’Onu partner umanitari, «Una grave insicurezza alimentare minaccia oltre 17 milioni di persone nello Yemen sconvolto dai conflitti.

GreenReport - 20 sui 22 governatorati del Paese si trovano in situazione di “crisi” o a livelli di insicurezza alimentare di “emergenza”, e quasi due terzi della popolazione devono adesso fare i conti con la fame e necessitano con urgenza di assistenza per salvare vite e mezzi di sussistenza. Senza un ulteriore sostegno umanitario, Taiz e Al Hudaydah, due governatorati che rappresentano quasi un quarto della popolazione dello Yemen, rischiano la carestia»... (continua)
martedì, febbraio 21, 2017

Allarme carestia in Sud Sudan: un milione a rischio fame

Allarme carestia nel Sud Sudan, dove 100 mila persone stanno già soffrendo la fame e 1 milione sono a rischio di penuria di cibo. Servizio di Roberta Gisotti:

Radio Vaticana - A denunciare la grave calamità che colpisce il Paese africano sono tre agenzie delle Nazioni Unite, Fao, Unicef e Pam e lo stesso governo. Dal dicembre del 2013 in Sud Sudan è in corso una guerra civile, esplosa a causa di uno scontro politico tra il presidente Salva Kiir e il suo ex vice Rieck Machar, accusato di aver tentato un golpe. Ne è seguito un conflitto etnico tra le tribù Dinka e Nuer con decine di migliaia di morti e milioni di sfollati. L'Onu perfino paventa che in Sud Sudan si consumi un genocidio... (continua)
martedì, febbraio 14, 2017

L’Alta Corte del Kenya blocca la chiusura del più grande campo profughi del mondo

“Discriminatorio, eccessivo, arbitrario e sproporzionato”, nonché una sorta di punizione collettiva.

Amnesty - Con queste parole perentorie, il 9 febbraio, il giudice dell’Alta Corte del Kenya JM Mativo ha bocciato il decreto con cui il governo di Nairobi intendeva chiudere il campo rifugiati di Dadaab, il più grande del mondo, dove si trovano attualmente oltre 260.000 profughi somali. Il giudizio dell’Alta Corte era stato sollecitato dalla Commissione Nazionale per i Diritti Umani e da Kituo Cha Sheria, due organizzazioni non governative kenyane ed era stato sostenuto da Amnesty International... (continua)
venerdì, febbraio 10, 2017

Al via a Roma il Terzo Forum mondiale dei popoli indigeni

Al via oggi a Roma il terzo Forum Mondiale dei popoli indigeni.

Radio Vaticana - L’incontro è nella sede dell’Ifad, l’agenzia dell’Onu per lo sviluppo agricolo. I rappresentanti di 30 popoli autoctoni si ritrovano, fino a lunedì, a discutere di comunità, risorse, sviluppo, mentre anche stand di prodotti tipici ricordano l’importanza di sostenere culture e tradizioni particolari. Il servizio di Fausta Speranza: ascolta

Lo chiamano “supporto integrale”: è il tipo di aiuto che le comunità indigene chiedono al resto del mondo e che, a ben guardare, può essere motivo di profonda riflessione per tutti. Significa, infatti, non considerare solo gli indici economici ma tutto ciò che rende migliore una comunità e una società, a partire da un sano rapporto tra generazioni e dall’attenzione all’ambiente. E’ quanto si legge nei documenti di base del terzo Forum mondiale dei popoli indigeni, a 10 anni dalla Dichiarazione dell’Onu sui diritti di questa fetta di popolazione mondiale... (continua)
giovedì, gennaio 26, 2017

La solidarietà del Papa per i devastanti incendi in Cile

Papa Francesco ha espresso la sua "vicinanza spirituale ai feriti e a quanti soffrono le conseguenze” dei devastanti incendi che stanno colpendo in questi giorni le regioni centrali del Cile. Finora sono morte sei persone: 2 poliziotti e quattro vigili del fuoco. Il servizio di Sergio Centofanti:

Radio Vaticana - In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin inviato al presidente della Conferenza Episcopale del Cile, mons. Santiago Silva, il Papa assicura le sue preghiere per i defunti, invocando da Dio “forza e consolazione” per coloro che sono colpiti da questa calamità. Prega, quindi, il Signore che “ispiri in tutti sentimenti di solidarietà, perché in questi momenti così difficili collaborino efficacemente, con generosità e carità... (continua)
martedì, gennaio 03, 2017

Chiesa etiope: appello contro mutilazioni genitali femminili

Bisogna combattere le mutilazioni genitali femminili (Mgf) attraverso l’istruzione: a ribadirlo è stata la Commissione episcopale per il sociale e lo sviluppo della Chiesa cattolica etiope, durante un seminario svoltosi ad Addis Abeba e indirizzato, in particolare, ai direttori scolastici ed agli insegnanti.

Radio Vaticana - Mutilazioni frutto di paure e stereotipi sociali
Durante i lavori – riferisce l’agenzia cattolica africana Canaa – è stato evidenziato come le Mgf siano frutto di “pressioni sociali”: infatti, sono soprattutto “il timore della stigmatizzazione e la paura di risultare inadatte al matrimonio” a spingere le donne ad accettare simili mutilazioni, “nonostante la consapevolezza della loro pericolosità”. Di qui, il richiamo della Commissione episcopale ad affrontare la problematica in maniera globale, partendo dall’educazione dei giovani, i quali possono portare nella società “un cambiamento di atteggiamento nei confronti degli stereotipi tradizionali”... (continua)
mercoledì, novembre 23, 2016

Nigeria: emergenza alimentare nello Stato di Borno

14 milioni di persone, tra cui 400.000 bambini, hanno oggi bisogno di assistenza umanitaria nella regione, ex roccaforte di Boko Haram. Da quando il gruppo jihadista ha iniziato i suoi attacchi nel Paese nel 2009, sono state uccise decine di migliaia di persone. Oltre 2 milioni gli sfollati

 di Federica Iezzi 

Green Report - Maiduguri (Nigeria) In mezzo a fame e migrazioni forzate, sono quasi spariti i bambini al di sotto dei cinque anni di età. E’ l’allarmante appello di Medici Senza Frontiere. Siamo nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. Non ci sono più nei centri per la cura della malnutrizione, non ci sono più negli ambulatori medici, non ci sono più nei reparti degli ospedali, non ci sono più legati sulle spalle delle loro madri. E’ singolare non vedere bambini piccoli quando vengono allestiti nuovi campi per gli sfollati interni. Esistono sempre e solo fratelli e sorelle più grandi. Allora, dove sono andati?... (continua)
lunedì, novembre 21, 2016

Mauritania, rilasciati 10 attivisti del movimento antischiavista

Venerdì 18 novembre una corte d'appello della Mauritania ha assolto e rilasciato tre attivisti di Ira-Mauritania (Iniziativa per la rinascita del movimento abolizionista, una Ong che lotta contro la schiavitù nel paese dell'Africa nord-occidentale) e ha ridotto la pena nei confronti di altri sette attivisti, a loro volta rimessi in libertà in quanto avevano scontato in attesa del processo il periodo di carcere equivalente. 

Amnesty - I 10 attivisti rilasciati facevano parte di un gruppo di 13 persone che in primo grado erano state condannate a pene da tre a 15 di carcere per una serie di reati tra cui "ribellione" e "uso della violenza". I 13 erano stati arrestati tra il 30 giugno e il 9 luglio nella capitale Nouakchott, a seguito di una protesta - cui nessuno di loro aveva preso parte! - contro lo sgombero forzato di un insediamento per far posto a un vertice della Lega araba: un insediamento abitato in larga parte dagli haratin, la casta cui un sistema ereditario di sottomissione assegna il ruolo di schiavi... (continua)
giovedì, novembre 03, 2016

Nell’Orissa, terra ancora ferita dagli scontri del 2008, progetto ACS per una nuova chiesa

A Kasabasa «ogni giorno la gente guarda il cielo per sapere se riuscirà a partecipare alla Messa», ha scritto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre Padre Santosh Singh, parroco a Bamunigam, nello Stato federato dell’Orissa (India).- dona ora.

Il villaggio di Kasabasa fa parte del territorio parrocchiale. In questi territori, nell’agosto del 2008, i fondamentalisti indù trucidarono oltre 100 Cristiani, incendiarono 5.600 case e distrussero 295 chiese. Monsignor John Barwa, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, capoluogo dell’Orissa, ricorda quei giorni terribili e la fierezza con la quale la sua gente è rimasta cristiana: «I fedeli che incontro mi dicono che se c’è una cosa che i persecutori non possono fare, è quella di riuscire a separarli da Gesù ... (continua)
lunedì, ottobre 24, 2016

In Africa l’inquinamento atmosferico uccide il 250% in più rispetto alla fame

In un solo anno per il Continente costi pari a 447 miliardi di dollari. Non è possibile combattere i mali della povertà trascurando quelli che impattano (anche) sull’ambiente.

GreenReport - La priorità per un reale sviluppo sostenibile del mondo è combattere la povertà, specialmente nella sua forma più nera – quella che uccide per fame –, non preoccuparsi dell’inquinamento ambientale. È più o meno questa la tesi comune a ogni ecoscettico che si rispetti, anche se l’evidenza dei dati mostra tutta un’altra storia. A riportarne la versione aggiornata è stata l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che nei giorni scorsi ha pubblicato lo studio The cost of air pollution in Africa... (continua)
lunedì, ottobre 24, 2016

Camerun, incidente ferroviario: 200 morti, p. Girola tra le vittime

Sul treno che è deragliato venerdì scorso a metà strada tra Yaoundé e Douala, con oltre 1.300 passeggeri a bordo, viaggiava anche il missionario saveriano padre Carlo Girola, originario di Oltrona di San Mamette, in provincia di Como.

Radio Vaticana - Per il sovraffollamento, erano state aggiunte altre carrozze, ma i freni non hanno retto. Oltre 200 le vittime e varie centinaia i feriti. Il confratello padre Eugenio Pulcini, raggiunto telefonicamente in Camerun da Marcello Storgato, parla dell’incidente e del missionario: ascolta

R. - Mi trovo qui all’ospedale centrale di Yaoundé dove si trova il corpo di padre Carlo. La situazione è un po’ caotica, c’è una marea di gente e le pratiche amministrative sono lunghe. Il corpo di Carlo è stato identificato: è il numero 121. Hanno iniziato a chiamare; siamo arrivati al numero 102 ... (continua)
sabato, ottobre 15, 2016

Nigeria, liberate 21 ragazze rapite da Boko Haram nel 2014

La notizia dalla Bbc, ma le condizioni del rilascio sono ancora da chiarire.

Ventuno ragazze del gruppo di studentesse della città nigeriana di Chibok rapite ad aprile del 2014 dai terroristi di Boko Haram sono state nelle ultime ore liberate e attualmente si ritiene che siano sotto la protezione dei servizi di sicurezza nella città settentrionale di Maiduguri. Durante la prigionia, molte di loro avrebbero avuto figli, altre al momento del rilascio sarebbero incinte. Al riguardo vige il massimo riserbo delle autorità locali... (continua)


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