venerdì, gennaio 23, 2015
I terroristi: "Il tempo è finito, pronti a ucciderli. Il governo Abe ha mentito". La madre del giornalista rapito: "Vivo nel dolore. Lui non è un vostro nemico, liberatelo". Musulmani nipponici in preghiera.
Tokyo (AsiaNews) - Scaduto l'ultimatum per i due ostaggi giapponesi rapiti in Siria dallo Stato islamico "inizia il conto alla rovescia. Siamo pronti a ucciderli, il governo di Shinzo Abe ha mentito e non sta facendo nulla per salvarli". È il senso di un messaggio apparso su internet qualche ora fa per mano dei terroristi musulmani, che hanno annunciato la "prossima esecuzione" di Kenji Goto Jogo e Haruna Yukawa
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giovedì, gennaio 22, 2015
Gli islamisti libici hanno sospeso i colloqui di pace recentemente avviati dall’Onu a Ginevra, accusando il governo del premier Abdullah Al Thinni - riconosciuto dalla comunità internazionale - di non aver rispettato la tregua. E hanno fatto sapere che non riprenderanno i negoziati, nemmeno se venisse accolta la loro richiesta di tenerli in Libia. Secondo gli islamisti, l'esercito regolare avrebbe attaccato una filiale della banca centrale a Bengasi.
Radio Vaticana - Nei giorni scorsi, le Nazioni Unite avevano tracciato una "road map" in vista di nuovi negoziati tra le due fazioni che si contendono la titolarità del governo centrale libico: l’esecutivo di Abdullah Al Thinni - espressione del parlamento eletto con il voto del giugno scorso e recentemente trasferito da Tobruk ad Al Beyda - e il governo a maggioranza islamista guidato da Omar Al Hassi, legato all’ex Congresso generale nazionale riunito a Tripoli. Nell’esercito, inoltre, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante l’ex generale, Khalifa Haftar, in lotta contro le milizie islamiste. Nelle ultime ore, poi, cresce l’apprensione per le sorti di un medico italiano operante nel Paese nordafricano
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martedì, gennaio 13, 2015
Anche l’ultima condanna contro l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak è stata ribaltata.
Radio Vsticana - La corte egiziana di Cassazione ha stabilito che nel processo per truffa contro Mubarak e i suoi due figli Gamal e Alaa “le procedure non erano state seguite correttamente”.
I tre anni da passare in carcere con l’accusa di aver sottratto in maniera fraudolenta alle casse statali l’equivalente di 14 milioni di dollari (che arrivavano a 18 tenendo conto della analoghe accuse contro Gamal e Alaa)
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giovedì, dicembre 18, 2014
La lotta del governo per riprendere il controllo delle aree tribali sta avendo successo. Proprio per questo è iniziata una fase in cui i talebani tenteranno il 'tutto per tutto'. Ma la lettura corretta della realtà, come sempre, non è univoca...
di Patrizio Ricci
La strage di Peshawar (134 bambini e 9 insegnanti) ha scosso la società pachistana e il mondo intero. Come provvedimento immediato, il premier pachistano Nawaz Sharif ha deciso di reintrodurre la pena di morte, ma solo per i reati legati al terrorismo. Da evidenziare che prima di questo provvedimento, le pene capitali erano comunque regolarmente comminate dai tribunali: le esecuzioni erano però sospese per effetto di direttive rinnovate ogni tre mesi. In verità, nonostante la moratoria, le pene di morte sono state molto frequentemente eseguite all'uscita del carcere o dal tribunale
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venerdì, novembre 07, 2014
I primi arresti e gli interrogatori dei sospetti dei quali riferiscono oggi i media pachistani hanno portato a conoscenza di una vicenda esemplare di come fenomeni discriminatori e aggressioni tocchino oggi tutte le minoranze religiose e molte comunità etniche del Pakistan; contando su tolleranza, connivenze o paura anch’esse diffuse come il tribalismo e il radicalismo che li ispirano.
Misna - Mercoledì della scorsa settimana una bambina di sei anni era stata ritrovata senza vita e con segni di violenza sessuale a Quetta, il capoluogo della provincia sud-occidentale del Baluchistan. La piccola Sahar Batool apparteneva alla minoranza hazara, una comunità musulmana sciita. Una doppia condizione di emarginazione che incentiva la persecuzione e le violenze verso gli esponenti di questa etnia, concentrati in Pakistan soprattutto in Balochistan e presso la città di Peshawar, più a nord
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giovedì, novembre 06, 2014
La Santa Sede interviene sulla tragica vicenda dei due giovani sposi cristiani, genitori di 4 figli, bruciati vivi in Pakistan da una folla inferocita. La coppia era stata ingiustamente accusata di blasfemia da un leader religioso musulmano. Ascoltiamo il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, al microfono di Hélène Destombes:
R. – Je suis choqué, on reste sans paroles devant des actes d’une telle barbarie …
Sono scioccato, si rimane senza parole, ovviamente, di fronte ad un atto di tale barbarie. Quello che è ancora più grave è che è stata invocata la religione, in modo specifico. Ora, una religione non può giustificare crimini di questo genere. Esiste questa legge sulla blasfemia, che rappresenta un problema: la comunità internazionale, non dovrebbe intervenire? Da un lato, ci sono certamente le convinzioni religiose che vanno rispettate, ma è necessario anche salvaguardare un minimo di umanità, di solidarietà. Credo pertanto che il dialogo si imponga: purtroppo, non lo si ripete mai abbastanza spesso. Più delicata è la situazione, tanto più si impone il dialogo
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lunedì, novembre 03, 2014
Amnesty International ha definito "oltraggiosa" la condanna inflitta il 2 novembre da un tribunale iraniano a Ghoncheh Ghavami per "propaganda contro il sistema".
Amnesty - Ghoncheh Ghavami, 25 anni, di
nazionalità britannica e iraniana, era stata arrestata a giugno per aver
preso parte a una protesta pacifica contro il divieto imposto alle
donne di assistere ad eventi sportivi in impianti pubblici insieme a
uomini.
La protesta aveva avuto luogo fuori dallo stadio Azadi di Teheran, dove era in corso l'incontro della Volleyball World League tra Iran e Italia. Secondo gli attivisti e i giornalisti presenti, la polizia disperse la protesta con forza eccessiva e arrestò numerosi manifestanti, tra cui Ghavami
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lunedì, novembre 03, 2014
In un tweet ha contestato l'affermazione che la barba distingue i musulmani dai non credenti: "alcuni atei, ebrei e comunisti in passato e anche attualmente hanno la barba e anche Abu Jahl (un esponente politeista pagano) ha una barba che era più lunga di quella del Profeta Maometto".
Riyadh (AsiaNews) - Una attivista saudita è stata arrestata per un tweet nel quale ha definito priva di senso l'affermazione che i musulmani debbono avere la barba per distinguerli dai non credenti. A quanto riferisce Gulfnews, il tweet di Suad Al Shammari, pubblicato l'anno scorso, ha suscitato denunce formali da parte di esponenti religiosi che hanno ritenuto le sue affermazioni offensive per l'Islam e il profeta Maometto. La donna è cofondatrice del Saudi Liberals group insieme con Raef Badawi
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mercoledì, ottobre 08, 2014
I miliziani dello Stato islamico (Is) sono stati costretti a indietreggiare da alcune delle posizioni che avevano conquistato nella citta' curda di Kobane, nel nord della Siria, a causa dei raid aerei della coalizione internazionale.
Radio Vaticana - E’ quanto riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), confermando però che i jihadisti sono riusciti a varcare l'entrata sud della città. Ieri sono degenerate, fino a provocare 12 morti, alcune delle manifestazioni in Turchia in solidarietà della città siro-curda di Kobane e contro la scelta delle autorità turche di non intervenire pur avendo l’esercito a 800 metri. Ma ascoltiamo quanto riferisce
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martedì, ottobre 07, 2014
I gruppi terroristici stanno sperimentando l'uso di gas
Varie testimonianze confermano l'uso di agenti chimici come il cloro, utilizzati per annientare il nemico. L'Isis avrebbe compiuto almeno quattro attacchi chimici con il gas cloro, a settembre, in Iraq. Lo ha riferito la delegazione russa all'Opac al Consiglio esecutivo dell'Organizzazione, aggiungendo che nel Paese sono stati trovati barili e fusti pieni di gas cloro e che i gruppi terroristici ne stanno sperimentando l'uso. Il rappresentante dell'Iraq ha confermato un solo episodio
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giovedì, settembre 25, 2014
"Questa aggressione contribuisce a rafforzare" la mia determinazione nella lotta al terrorismo.
Così il presidente francese Hollande, confermando che, nonostante la barbara decapitazione dell'ostaggio Gourdel in Algeria, le operazioni militari in Iraq continueranno. Lunedì in un video Gourdel aveva scongiurato Hollande di fermare i bombardamenti. "In questa prova, l'unità nazionale è la migliore risposta - ha detto - la Francia non cede al terrorismo"
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mercoledì, settembre 24, 2014
Era una coppia di cooperanti. Ucciso anche il loro bimbo allora di 1 anno.
Uccisi i tre ostaggi tedeschi rapiti nello Yemen nel 2009. Lo riferiscono le autorità tedesche sulla base di "informazioni attendibili dei servizi". Due coniugi appartenenti ad un'organizzazione cristiana, che all'epoca del sequestro avevano 36 anni e lavoravano in un ospedale statale. Assieme a loro è stato assassinato il figlio di un anno. Erano stati rapiti con le altre due figlie di 5 e 3 anni, liberate nel 2010. Mentre, due infermiere tedesche e un'insegnante sudcoreana vennero trovate morte
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martedì, settembre 23, 2014
Il presidente Obama precisa che non vi sono stati accordi con la Siria per effettuare raid aerei sul territorio siriano
Gli Stati Uniti non hanno in alcun modo informato la Siria sui raid aerei e non hanno chiesto permesso per attaccare. Lo sottolinea la portavoce del Pentagono, Psaki. "Non abbiamo neanche coordinato le nostre azioni con Damasco, non abbiamo fornito notifiche preventive ai siriani a livello militare né alcuna indicazione sulla tempistica dei nostri attacchi". Ma Damasco dice di aver ricevuto una lettera da Kerry, tramite mediazione irachena, poco prima dell'inizio dei raid. Gli Usa avevano avvertito dei raid tempo fa, dice Psaki
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martedì, settembre 23, 2014
Il Quai d’Orsay ha confermato il rapimento di un cittadino francese, avvenuto domenica scorsa nella catena montuosa di Djurdjura, tra Bouira e Tizi Ouzou, in Cabilia, zona storicamente instabile dell’Algeria, 160 km ad est della capitale.
Misna - Il rapimento è stato formalmente rivendicato da Jund al Khalifa (‘I soldati del califfato’), un nuovo gruppo armato – la cui nascita è stata annunciata la scorsa settimana – staccatosi da Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico. A guidare Jund al Khalifa è un certo Gouri Abdelmalek, nome da guerra di Khaled Abu Suleiman.
In base a informazioni diffuse dalla stampa francese il 55enne Hervé-Pierre Gourdel, guida di montagna originario di Nizza, era arrivato in Algeria sabato scorso per un trekking di una decina di giorni e alloggiava in una casa nei pressi del complesso turistico di Tikjda
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