lunedì, febbraio 26, 2018
L’annuncio davanti alle porte chiuse della basilica. Le autorità israeliane vogliono confiscare beni e conti bancari delle Chiese. In discussione una legge che permetterebbe l'esproprio dei terreni. “Ciò ci ricorda tutte le leggi di simil natura che furono attuate contro gli ebrei in tempi bui dell’Europa”. (Foto di Nadim Asfour (Custodia di Terra Santa)
Gerusalemme (AsiaNews) - Sono ancora chiuse le porte della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sbarrate da ieri in segno di protesta contro la
“sistematica campagna contro le Chiese e la comunità cristiana della Terra Santa, in flagrante violazione dell’esistente Status Quo”. Ieri, l’annuncio dei capi delle tre Chiese responsabili del santuario, davanti all’ingresso sigillato.
I tre leader cristiani – il patriarca armeno Nourhan Manougian, il patriarca greco-ortodosso Teofilo III e il custode di Terra Santa, fra Francesco Patton – hanno accusato Israele di aver spinto la propria offensiva “a un livello senza precedenti”... (continua)
lunedì, novembre 13, 2017
Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio per le vittime del terremoto che ieri sera ha colpito la zona di confine tra Iran e Iraq.
di Michele Raviart
Radio Vaticana - In un doppio telegramma rivolto ai due Paesi a firma del
cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice si è detto “profondamente rattristato” nell’apprendere del sisma e ha assicurato la sua vicinanza a tutte le vittime di questa tragedia. Nell’esprimere il suo cordoglio a chi ha perso i propri cari, Francesco prega per le vittime e le affida alla Misericordia dell’Onnipotente e invoca la benedizione divina ai feriti e alle autorità impegnate nei soccorsi
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mercoledì, novembre 08, 2017
In base ad alcune recenti rivelazioni di "Zero Hedge" e "Strategic Culture", risulta che le crisi in atto in medioriente e la nuova possibilità di escalation in Libano, facciano parte di un preciso quadro strategico messo in atto dagli Usa e dai paesi del Golfo con il preciso scopo di destabilizzare gli alleati storici dell'Iran.
Zero Hedge
- Un'intervista televisiva di un ufficiale del Qatar che confessa la
verità dietro le origini della guerra in Siria sta attraversando i
social media arabi. Durante la stessa settimana è stato pubblicato un
documento segreto NSA, che conferma che l'opposizione armata in Siria era sotto il diretto comando dei governi stranieri dai primi anni del conflitto.
Secondo un
noto analista e consulente economico in
Siria con stretti contatti nel governo siriano, l'intervista esplosiva costituisce un alto livello di "ammissione pubblica alla collusione e al coordinamento tra quattro paesi per destabilizzare
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domenica, novembre 05, 2017
Il 3 novembre, i terroristi di Al Nusra hanno fatto esplodere due autobombe contro le posizioni governative intorno ad Hader, cittadina drusa a 3 km dal confine siro-israeliano. L'attacco ha causato 9 morti e 23 feriti. Israele vuole mandare le sue forze attraverso il confine in aiuto della popolazione drusa. Ma quest'ultima declina l'offerta.
di Patrizio Ricci
L'aiuto di Tel Aviv non sorprende: i drusi
sono notoriamente l'unico gruppo etnico che professa la religione
islamica e nello stesso tempo, è vicino ad Israele. Tant'è che numerosi drusi sono arruolati nell'esercito
con la stella di Davide e sono fedeli e stimati. Il punto è un altro: l'aiuto israeliano anche se
utile, potrebbe rappresentare un'arma a doppio taglio.
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mercoledì, ottobre 25, 2017
La tragedia siriana torna a scuoterci con un’immagine che dovrebe ricordarci il dolore che ancora si consuma in quella terra.
La piccola
Sahar Dofdaa, nata solo un mese fa in un villaggio vicino a Ghouta è morta di fame nei pressi di Damasco, in una zona controllata dagli oppositori.
A scattare la foto della piccola agonizzante con gli occhi sporgenti e gli arti ridotti a moncherini è stato il ventottenne fotografo siriano
Amer Almohibany, per l’
agenzia di stampa AFP.
La neonata è venuta alla luce in una
zona duramente colpita dalla guerra civile e sotto assedio da 2 anni dai soldati di Assad. A causa dei conflitti i civili rimangono rimangono per mesi interi senza cibo e a niente valgono i ripetuti appelli delle ong e della comunità internazionale per portare aiuto alle popolazioni del nord
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venerdì, ottobre 20, 2017
Raqqa è stata conquistata dalle Syrian Democratic Force (SDF) dopo 4 mesi di combattimenti e bombardamenti aerei americani . Ma le risposte alle esigenze del dopo guerra perseguono gli stessi obiettivi e la stessa logica che l'hanno procurata.
di Patrizio Ricci
Sabato scorso è stata liberata RAQQA. Più dell'80% degli edifici è distrutto o inagibile, la maggior parte della popolazione è sfollata.
La città definita 'capitale dello stato Islamico' da settimane non lo
era più. La 'capitale' era stata infatti trasferita nella cittadina di Mayadin, questa è stata presa in soli 4 gg dall'esercito siriano il 16 ottobre, grazie all'aiuto determinante dell'aviazione russa.
Per la cronaca nella fuga,
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mercoledì, ottobre 18, 2017
Liberate le città di Mayadin e di Raqqa, la prima dalle forze' Syrian Democratic Force' (SDF), la seconda dall'esercito arabo siriano (SAA). L'esercito siriano riprende il controllo anche di una vasta zona del confine siriano- giordano. Permangono le difficoltà con Israele che bombarda una batteria missilistica della difesa aerea di Damasco.
di Patrizio RicciNei giorni scorsi, l'esercito siriano ha riconquistato la città di Mayadin (circa 50.000 ab.) e continua ad avanzare nel nord della Siria liberando molti villaggi a nord-ovest della città, sulla riva destra dell'Eufrate. Sono stati riconquistati i villaggi di Zabar, Saliyat, Salut , Al-Tob, Abu Liel e Muhasan mentre il giorno prima era stato liberato il villaggio di Bugros Tahtani e di Bugros Fokani.
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mercoledì, ottobre 18, 2017
Dopo anni di discriminazione, le donne in Arabia Saudita hanno finalmente diritto a guidare. La decisione annunciata dal governo saudita è la conseguenza del coraggio delle attiviste che hanno lottato per anni per ottenere questo risultato.
Amnesty - “Questo è un piccolo passo avanti atteso da lungo tempo – ha dichiarato in una nota ufficiale
Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International –, e lo accogliamo favorevolmente, se significa che tutte le donne in Arabia Saudita potranno finalmente essere libere di guidare senza alcuna restrizione“.
Il decreto reale annuncia l’istituzione di una commissione (composta da funzionari dei ministeri dell’Interno, delle Finanze, del Lavoro e dello Sviluppo sociale) che verificherà il meccanismo di attuazione entro 30 giorni
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mercoledì, ottobre 18, 2017
Il Segretario di Stato Cardinal Pietro Parolin torna a sostenere il progetto di ricostruzione della Piana di Ninive per consentire il rientro dei cristiani negli scorsi anni scacciati da Daesh.
«Un'iniziativa degna di lode e assolutamente necessaria, che sostengo e raccomando di sostenere non solo ai cristiani ma a tutte le persone di buona volontà». Così il Cardinale Parolin in una lettera indirizzata ai vertici di Aiuto alla Chiesa che Soffre in cui il porporato loda il progetto ACS dedicato alla ricostruzione delle case cristiane a Ninive.
Il segretario di Stato ha inoltre aggiunto che
«il Santo Padre, il quale segue da vicino la situazione in Medio Oriente che sente vicino al suo cuore, ha ugualmente espresso il proprio apprezzamento e incoraggiamento nei confronti di questo nobile e difficile impegno»
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domenica, ottobre 15, 2017
Le
forze statunitensi nella località di al Tanf (situata nella parte
meridoniale del confine siro-giordano) permangono con la giustificazione di combattere ISIS. Tuttavia, in 6 mesi esse non hanno
mai attaccato le milizie del Califfato. Per contro, tali forze hanno favorito attentati - diretti od indiretti - contro
l’esercito siriano. Inoltre, proprio vicino alla base Usa, esiste il
campo profughi di Raskan dove vivono 70.000 persone in mezzo al deserto,
e permane in condizioni indicibili, nonostante le spese miliardarie della coalizione internazionale per la guerra.
Un quadro eloquente della confusione con cui gli Stati Uniti sono in
Siria, è rappresentata dalla missione militare che ha nella località di
al Tanf, situata sul confine giordano, nella parte meridionale della
Siria. Secondo il portavoce del ministro Ministro russo della difesa
Igor Konachenkov, essa è come un buco nero lungo la frontiera
siro-giordana in cui "gruppi mobili di Daech possono effettuare
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venerdì, ottobre 06, 2017
Sarà possibile ripercorrere gli stessi passi della fuga in Egitto della Sacra Famiglia.
Nel contesto dell'Udienza generale di mercoledì 4 ottobre, Papa Francesco ha salutato la folta
delegazione egiziana giunta a Roma per promuovere i pellegrinaggi lungo il “Cammino della Sacra Famiglia”, l'itinerario che unisce i luoghi attraversati secondo tradizioni millenarie da Maria, Giuseppe e Gesù Bambino quando trovarono rifugio in Egitto per fuggire dalla violenza di Erode.
Nel saluto rivolto pubblicamente alla delegazione egiziana, guidata dal ministro per il turismo,
Yahya Rashid, il Vescovo di Roma ha ricordato il viaggio da lui compiuto in Egitto lo scorso aprile:
“Ricordo con affetto - ha detto il Papa - la mia visita apostolica nella vostra terra buona e al suo popolo generoso; terra sulla quale ha vissuto San Giuseppe... (continua)
mercoledì, maggio 31, 2017
Secondo una revisione effettuata dal dipartimento Usa della Difesa e che Amnesty International è riuscita a rendere pubblica grazie a una richiesta ai sensi della Legge sulla libertà d’informazione, gli Usa hanno perso le tracce di armi e altro materiale militare inviato in Iraq e in Kuwait, per un valore di oltre un miliardo di dollari, destinato a combattere lo Stato islamico.
Amnesty - Il documento, disponibile su
www.dodig.mil, risalente al settembre 2016, ha concluso che
il dipartimento della Difesa “non ha conservato informazioni accurate e aggiornate” su armi ed equipaggiamento militare inviati all’Iraq e al Kuwait per un valore di 1,6 miliardi di dollari.
Questi ingenti trasferimenti, approvati dal Congresso Usa nel 2015, fanno parte di un importante
programma di cooperazione con l’Iraq in materia di sicurezza, l’Iraq Train and Equip Fund.
I trasferimenti comprendevano decine di migliaia di fucili d’assalto (per il valore di 28 milioni di dollari), centinaia di proiettili da mortaio e centinaia di veicoli blindati Humvee, da destinare alle forze armate irachene (che hanno incorporato le milizie sciite denominate Unità di mobilitazione popolare) e ai peshmerga del Governo autonomo del Kurdistan iracheno
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