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venerdì, aprile 21, 2017

Salvatore Borsellino al CNR di Pisa, un incontro ricco di emozione con i ricercatori e con gli studenti pisani.

Convegno "I Giovani e la legalità", incontro con Salvatore Borsellino, all'Area della Ricerca del C.N.R. di Pisa. 

di Fabio Gioffrè

Giovedì 20 aprile 2017 è una data che gli studenti deI Liceo Artistico “F. Russoli"di Pisa ed i ricercatori dellArea della Ricerca del C.N.R. di Pisa, non dimenticheranno mai.
Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, magistrato “eroe” ucciso dalla mafia nel 1992, è stato il ‘protagonista’ dell’evento “I giovani e la legalità”. L’incontro tenutosi nell’Auditorium del C.N.R., patrocinato dalla Prefettura e dal Comune di Pisa, si è aperto con la proiezione di un toccante cortometraggio sulle stragi mafiose di Capaci e di Via D’Amelio ... (continua)
martedì, marzo 21, 2017

Esclusiva, parla il cugino di Leonardo Vitale: "Presenteremo la sua biografia a Mons. Lorefice per avviare il processo canonico"

In un'intervista esclusiva per Lpl News24, parla Francesco Paolo Vitale, cugino del "primo, vero e, forse, unico pentito della mafia". Per lui un'unica missione: far conoscere il cugino nella speranza della canonizzazione come martire di fede. "Se Leonardo, fosse stato interrogato da Falcone, non sarebbe stato dichiarato pazzo e non sarebbe stato rinchiuso nei manicomi giudiziari".

Intervista di Dario Cataldo

Dopo il pentimento, il calvario. Questo è il cammino di Leonardo Vitale, che all'epoca in cui non esistevano ancora i "pentiti della mafia" ha denunciato Cosa Nostra. Dopo l'arresto? Un gioco al rimbalzo tra carcere e manicomio, in cui conobbe anche la pratica dell'elettroshock. Tornato in libertà, il 2 Dicembre del 1984 è stato assassinato all'uscita dalla Chiesa dove con la madre si recava per la S. Messa. A distanza di anni, il cugino, cerca un riscatto che Leonardo Vitale si è guadagnato con il suo sangue. Diamo il benvenuto a Francesco Paolo Vitale... (continua)
mercoledì, marzo 01, 2017

Giornata per ricordare le vittime della mafia, ok della Camera

Il 21 marzo del 1996, primo giorno di primavera, furono per la prima volta ricordate le vittime della mafia in Piazza del Campidoglio a Roma. 

Con 418 voti a favore e nessun contrario l'Aula della Camera ha dato il via libera definitivo alla istituzione della "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", fissata per il 21 marzo di ogni anno. In base al testo approvato dal Parlamento, la Giornata non determina effetti civili, ovvero non costituisce festività nazionale, né comporta riduzione di orario negli uffici pubblici e scuole. "Un passo di grande valore simbolico nella lotta alle mafie", dice Rosy Bindi... (continua)
venerdì, febbraio 03, 2017

Mafia: sequestro a Trapani

Maxi sequestro da 5 milioni di euro. 

Due imprenditori, padre e figlio di 71 e 42 anni, di Castelvetrano (Trapani) hanno ricevuto un decreto di sequestro dell'intero patrimonio (del valore di oltre 5 milioni) dalla Dia di Trapani. L'impresa degli Adamo si occupa di movimento terra, con appalti in grandi opere tra le province di Palermo, Agrigento e Trapani. Dalle indagini si è evidenziato ... (continua)
martedì, gennaio 31, 2017

Trattativa Stato-mafia, Riina accetta di rispondere

Un colpo di scena che le parti non si aspettavano 

A fine udienza, il boss di Cosa Nostra, Totò Riina ha fatto sapere, tramite il suo legale, che risponderà alle domande di pm e avvocati nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Si tratta della prima volta che il boss accetta di sottoporsi a un esame in aula.
Il colpo di scena potrebbe però non portare ad alcuna novità sostanziale per il dibattimento sul presunto accordo tra pezzi delle istituzioni e boss ... (continua)
martedì, gennaio 24, 2017

Massimo Ciancimino arrestato su ordine della procura di Palermo, revocato l'indulto

La Squadra Mobile palermitana su ordine della Procura, ha arrestato Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, e superteste al processo sulla trattativa Stato-mafia. 

A Ciancimino, condannato ieri in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo, è stato revocato l'indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene.
Ad entrambe le condanne bisognerà sottrarre il tempo trascorso in custodia cautelare, quindi non è noto ancora per quanto tempo resterà in ... (continua)
giovedì, gennaio 19, 2017

Nel nome di Paolo Borsellino

Quarta edizione de “Il compleanno di Paolo”, l’evento organizzato dalle Agende Rosse per ricordare il compianto giudice ucciso dalla Mafia.

di Dario Cataldo

Un nome e un cognome che racchiudono valori ben precisi, talmente forti e indelebili nella memoria collettiva, che neanche il tempo riesce a scalfire. Nel giorno del suo compleanno – oggi avrebbe compiuto 77 anni – Paolo Borsellino è ricordato attraverso un evento giunto alla Quarta edizione, organizzato dalle Agende Rosse... (continua)
venerdì, gennaio 13, 2017

Arresti di Mafia a Catania,mafia: 31 arresti clan Cappello

Appartengono al clan Cappello-Bonaccorso le persone arrestate.

La Polizia ha eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 31 presunti appartenenti al clan Cappello-Bonaccorso di Catania, nell'ambito di un'inchiesta della Dda della locale Procura. L'operazione, eseguita da Squadra Mobile di Catania e dallo Sco, ha consentito di disarticolare la cosca, decapitandone i vertici. Tra le attività illecite del gruppo c'era il traffico di sostanze stupefacenti con il controllo di numerose "piazze di spaccio" nei rioni di San Cristoforo e Librino ... (continua)
lunedì, novembre 21, 2016

Stragi del '92: "Processare Messina Denaro", boss latitante dal 1993

Matteo Messina Denaro, capo mafia di Castelvetrano, 54 anni ad aprile, latitante dall’estate del 1993.

I Pm nisseni hanno chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Messina Denaro, il boss latitante dal 1993, come mandante delle stragi dell'anno prima a Capaci e Via D'Amelio contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La decisione delle stragi fu presa in un summit mafioso tenutosi nel 1991 a Castelvetrano. L'udienza preliminare ci sarà il 22 dicembre. Secondo gli inquirenti Messina Denaro fu tra i componenti della cupola mafiosa che decise gli attentati... (continua)
mercoledì, ottobre 19, 2016

Approvata alla Camera la legge contro il caporalato. Intervista all'On. Adriano Zaccagnini (Gruppo Misto)

Ieri la Camera ha approvato in via definitiva la nuova legge contro il Caporalato, che prevede un forte inasprimento degli strumenti penali per i caporali, indennizzi per le vittime e un piano di interventi per l’accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali. Ne abbiamo parlato con l’On. Adriano Zaccagnini, del Gruppo Misto e nella Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

Intervista di Lorenzo Carchini



Una legge che serviva, quella approvata ieri all'unanimità alla Camera contro il caporalato. Si tratta di un fenomeno in cui sono coinvolte - secondo stime sindacali e di associazioni di volontariato- circa 400.000 lavoratori, sia italiani che stranieri; ed è diffuso in tutte le aree del Paese dal sud al nord, in settori dell'agricoltura molto diversi
... (continua)
venerdì, settembre 30, 2016

Napoli, i Van Gogh "perduti" della camorra

Maxi-sequestro nel capoluogo campano, i dipinti ritrovati nel corso di un'operazione contro un gruppo di narcotrafficanti in affari con il clan camorristico degli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano e Scampia.

"Attrezzi da ladruncoli per un furto che il denaro non può calcolare". Così scrivevano i giornali l'8 Dicembre 2002, all'indomani dell'incredibile furto di 2 Van Gogh al "suo" museo ad Amsterdam. Uno smacco inconcepibile proprio in prossimità dei 150 anni dalla sua nascita che si sarebbero celebrati nel 2003 (e chissà se il povero Vincent, cui il successo non arrise per tutta una tragica vita, avrebbe mai potuto immaginare qualcosa di simile). Dell'efferato furto rimanevano soltanto una corda che pendeva e una scala appoggiata all'esterno... (continua)
lunedì, settembre 26, 2016

Il Presidente del Senato Pietro Grasso ricorda nell'anniversario della morte, Mauro Rostagno, vittima di mafia

L'ex Magistrato e Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso, attraverso la sua pagina Facebook ricorda la figura del giornalista Mauro Rostagno, assassinato per mano mafiosa, la sera del 26 settembre del 1988, a colpi di fucile.

"Lo sapete, uso spesso questo spazio per ricordare le storie di uomini e donne coraggiosi che hanno servito il nostro Paese. C'è chi lo ha fatto da magistrato, chi da uomo delle Istituzioni, da appartenente alle forze dell'ordine o da giornalista. Oggi voglio rivolgere un pensiero a Mauro Rostagno. Era nato a Torino ma si sentiva "più trapanese dei trapanesi"... (continua)
martedì, luglio 19, 2016

Mafia, a 24 anni da via D'Amelio, maxi-operazioni in tutta Italia. Coinvolti anche parlamentari.

Nel giorno in cui si ricorda l'assassinio del giudice Paolo Borsellino, operazioni in Calabria, Liguria e Roma. In manette il boss Muto di Cetraro. Coinvolto in altra operazione il senatore Caridi (Gal-Forza Italia).

di Lorenzo Carchini

Sono all'incirca le 17 in un assolato pomeriggio palermitano, quando un boato risuona in tutta la città. Un’autobomba con 50 chili di tritolo esplode in via d’Amelio uccidendo il giudice del pool anti mafia Paolo Borsellino e cinque uomini della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina... (continua)
venerdì, luglio 15, 2016

Provenzano, un misterioso tesoro nascosto mai trovato

Dopo la decisione della cremazione del corpo, sul mega boss della mafia Provenzano cala definitamente il sipario. Ma ancora un mistero resta irrisolto.

I pentiti hanno sempre parlato di grandi investimenti in cliniche, metano, supermercati, insomma una vera e propria fabbrica di denaro. Ma che fine ha fatto tutta questa ricchezza?
Il boss persino dal covo di Montagna dei Cavalli, dove fu arrestato l'11 aprile di dieci anni fa, dirigeva senza alcuna difficoltà i suoi sporchi affari. I famosi 'pizzini' ne furono la testimonianza palese, molti riguardavano affari grossi, legati a metropolitane e appalti pubblici... (continua)
mercoledì, luglio 13, 2016

Mafia, è morto Bernardo Provenzano

Il capomafia si è spento nell'ospedale San Paolo di Milano. In 41 bis dal 2006. Una vita di omicidi e latitanza, da Binnu "u tratturi" ai "pizzini" della Primula Rossa.

Ormai da più di un anno diverse perizie lo descrivevano poco più di un vegetale, ma nessuno si sognava di sottrarlo al regime di carcere duro stabilito dal 41 bis. E' morto qualche ora fa nel reparto ospedaliero di San Vittore, dove era detenuto da quasi due anni, Bernardo Provenzano, storico Capo di Cosa Nostra. Ottantatré anni, 43 passati in latitanza, fino alla cattura, l'11 aprile 2006, nel casolare di un pastore di Corleone, a poca distanza dall'abitazione dei suoi familiari... (continua)
mercoledì, luglio 06, 2016

Milano, i tentacoli di Cosa Nostra sull'Expo: 11 arresti e confische

Operazione della guardia di finanza. Le società legate alle cosche mafiose avrebbero anche ottenuto lavori per la costruzione di alcuni padiglioni, tra cui quello francese. Commissariata la Nolostand, controllata dall'Ente fieristico. Per il gip un sistema mafioso favorito dalla connivenza di amministratori e imprese locali.

Un giro d'appalti da quasi 20 milioni di euro dal 2013 ad oggi, il tutto in un atmosfera di connivenza generale. La mafia al Nord fa affari d'oro e prospera. Stavolta si parla di associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi di Cosa Nostra a Milano, con una rete di affari con l'ente Fiera ed i lavori di Expo. Un'operazione "importante", perché non riguardante le infiltrazioni della 'Ndrangheta, bensì della mafia siciliana... (continua)
lunedì, giugno 27, 2016

Mafia. Arrestato il boss della 'ndrangheta Ernesto Fazzalari

Ricercato dal 1996, deve scontare l'ergastolo. Era il secondo ricercato dopo Matteo Messina Denaro. La notizia annunciata ieri dal premier Renzi sui social.

Dopo vent'anni, è finita la latitanza di Ernesto Fazzalari, il boss latitante più ricercato d’Italia dopo Matteo Messina Denaro. Capo-clan della 'ndrangheta di Taurianova, Amato e San Martino di Taurianova nella Piana di Gioia Tauro, Fazzalari (46 anni) è stato sorpreso ieri notte in un caseggiato nelle campagne di Molochio, sull'Aspromonte, non lontano dal suo feudo. L'arresto è stato compiuto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, insieme ai militari del Gruppo Intervento Speciale e dello Squadrone Cacciatori Calabria... (continua)
mercoledì, giugno 22, 2016

Mafia, Blitz della Guardia di Finanza. Arresti in tutta Italia

Sono 41 gli arresti in tutta Italia nell'ambito dell'operazione "Ampio spettro". Nel mirino dei finanzieri i presunti affiliati al clan Misceo-Telegrafo per fatti che risalgono al 2013 e 2014.

Condotta dal Nucleo di Polizia tributaria di Bari e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata delle Fiamme Gialle, l'operazione ha avuto un notevole peso nello scacchiere della criminalità organizzata. Le misure cautelari, la maggior parte eseguite nel Barese, sono state emesse dal gip di Bari nei confronti di appartenenti a un'organizzazione di stampo mafioso, responsabili di fatti di sangue, traffico di droga... (continua)
domenica, giugno 19, 2016

Giustizia. La Cassazione: "La 'ndrangheta esiste". Sembrerà banale, ma è sentenza storica

Tiene l'impianto generale del procedimento scaturito dall'inchiesta "Crimine" sull'unitarietà della 'ndrangheta. Un quarto di secolo dopo il maxi-processo a Palermo, nel marmo della giustizia si iscrive così anche il nome dell'organizzazione calabrese, ad oggi considerata la più forte.

Nella settimana in cui la Corte d'Appello di Roma dichiara che la mafia di Ostia non esiste, la Cassazione mette il suo bollo sull'esistenza della 'ndrangheta come associazione criminale di stampo mafioso. La 'ndrangheta non potrà più essere considerata un'invenzione giornalistica, ma una mafia con i suoi capi e le sue regole, che da sempre tiene sotto la propria sferza la Calabria... (continua)
martedì, maggio 31, 2016

Liste impresentabili. Oggi i nomi: coinvolta anche la Capitale, resta il caso Platì

Oggi il verdetto definitivo sugli incandidabili alle prossime amministrative del 5 giugno da parte della Commissione parlamentare Antimafia. Esaminati oltre 3.000 candidati nei 13 Comuni a rischio cosche. Tra i paesi finiti sotto osservazione i comuni di San Luca, Platì, Scalea, Ricadi, San Sostene in Calabria. Scongiurato un altro "caso De Luca".

"Sono 14 i nomi degli impresentabili" secondo la Commissione Antimafia che ha realizzato uno screening su liste e candidature in vista delle elezioni del 5 giugno. Lo ha detto la Presidente Rosy Bindi con i parlamentari della Commissione presso l'aula del secondo piano di Palazzo San Macuto. Sotto osservazione anche la Capitale accanto ai comuni di Badolato, San Luca, Platì, Scalea, Ricadi, San Sostene in Calabria, a Sant'Oreste e Morlupo nel Lazio, a Battipaglia, Trentola Ducenta e Villa di Briano in Campania... (continua)


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