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martedì, luglio 31, 2012

Quello che Romanzo di una strage non dice

Un film parziale, troppo parziale. Non perché la storia che racconta è troppo complicata per essere racchiusa tutta in un film.Ma perché Giordana non fa davvero i conti con la gigantesca attualità di una storia che non ho vissuto da testimone (sono nato nel ’66) ma che ho vissuto da cronista anni dopo: mi ricordo la telefonata di Guido Salvini – il magistrato che ha riaperto le indagini su piazza Fontana negli anni ’90 - il giorno della prima sentenza che confermava la sua inchiesta...

E-il mensile - Sul film di Giordana (come anche sulla strategia della tensione, a partire dalle carte processuali) ho letto tutto. E ho trovato un solo commento molto azzeccato: nessun “doppio Stato”, ma doppia Costituzione (Miguel Gotor, la Repubblica, 1 aprile 2012). Ma bisogna ricominciare daccapo, dall’inizio. Il doppio Stato cos’è? E’ la teoria, uscita anche dai lavori della Commissione Stragi secondo la quale c’era uno Stato... (continua)
mercoledì, luglio 04, 2012

Alla Casa del Cinema di Roma il Green Movie Film Fest

Dal 4 al 6 luglio presso la Casa del Cinema di Roma si tiene il Green Movie Film Fest, che nasce dall’intento di dare espressione col cinema al tema dell'ambiente e della responsabilità sociale

Mercoledì 4 luglio presso la casa del cinema a largo Mastroianni a Roma ha inizio la prima edizione del Green Movie Film Fest, rassegna di cinema ambientale che si svolgerà dal 4 al 6 luglio con ingresso gratuito: tre serate per raccontare l’incontro tra il cinema, l’ambiente e il sociale, proponendo i valori della sostenibilità. Gli appuntamenti, anche di carattere divulgativo, dedicati all’ecologia e all’ambiente rimangono troppo spesso confinati in un’area ristretta. Scopo dell’iniziativa è proprio quello di offrire un contributo, attraverso l’arte cinematografica, alla diffusione di queste tematiche per stimolare una grande partecipazione... (continua)
giovedì, febbraio 02, 2012

Addio al sogno del posto fisso

Il Presidente del Consiglio “tecnico” stronca le aspettative dei giovani disoccupati

di Silvio Foini

Il posto fisso se ne va in soffitta, provocando sulla rete un’ondata di sdegno da parte dei giovani, ormai da tempo etichettati brutalmente come “bamboccioni”. Sono stati infatti invitati bonariamente a deporre le speranze di un contratto fisso che permetterebbe loro di accedere a un mutuo bancario per comprarsi casa e mettere su famiglia, di potersi acquistare un’auto a rate e via dicendo. La società parruccona critica il moltiplicarsi delle convivenze delle giovani coppie ma non si chiede... (continua)
sabato, dicembre 03, 2011

Il cardinale Ravasi: il cinema crea scambio,
dialogo e confronto interculturale

"Il cinema crea interculturalità meglio e più efficacemente di convegni e di congressi: più che di multiculturalità, termine che afferma semplicemente una vicinanza, dovremmo parlare di interculturalità, che significa scambio, dialogo e confronto. Dialogo che comprende certo la fiducia e un confronto sistematico: è il tipico lavoro del film”.

Radio Vaticana - Così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, ha aperto questa mattina la seconda giornata di lavori del convegno internazionale “Film and Faith”, presso la Pontificia Università Lateranense (Roma), organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, il Pontificio Consiglio della cultura, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei e la Pontificia Università Lateranense. “Il dialogo – ha proseguito il cardinale Ravasi – suggerisce tre prospettive: quella filosofica, il cui autore di riferimento è Paul Ricoeur e in particolare il libro ‘Se come un altro’, dove si spiega che noi, di nostra natura, siamo un altro rispetto alle persone che incontriamo... (continua)
giovedì, novembre 24, 2011

Riparte la tournée di "Roman e il suo cucciolo".
Oggi a Milano, incontro con la compagnia

Dal 9 al 27 novembre, presso il Teatro Franco Parenti di Milano è in scena "Roman e il suo Cucciolo" di e con Alessandro Gassman, patrocinato dalla Sezione Italiana di Amnesty International.

Amnsty - Oggi, Giovedì 24 novembre, alle ore 17.30, presso la Fnac di via della Palla 2, Milano, si terrà un incontro aperto al pubblico con Alessandro Gassman e gli altri attori, Riccardo Noury, portavoce della Sezione Italiana di Amnesty International. La tournée proseguirà a Verona al Teatro Nuovo (dal 29 novembre al 3 dicembre) Reggio Emilia al Teatro Valli (6 - 7 dicembre), Bolzano al Teatro Comunale (dall'8 all'11 dicembre), Portogruaro (VE) al Teatro Comunale Russolo (13 dicembre), Trieste al Teatro Politeama Rossetti (dal 14 al 18 dicembre). "Roman e il suo cucciolo" è una piece teatrale ispirata al testo "Cuba & His Teddy Bear" di Reinaldo Povod riadattata nella periferia di Roma, un una comunità di cittadini stranieri e italiani... (continua)
giovedì, novembre 10, 2011

Cinema: non c'è solo Cannes.
Al via a Firenze il “Festival dei Popoli”

I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi.

Volontariatoggi - I nuovi territori del cinema del reale, tra ricerca, trasversalità e sperimentazione, sono lo spazio d’indagine della 52esima edizione del Festival dei Popoli (Firenze, dal 12 al 19 novembre) che si spinge ai confini del documentario per esplorarne le contaminazioni con gli altri generi. L’idea è di pensare il festival come un laboratorio permanente, con un’attenzione particolare ai giovani autori e agli esempi più innovativi del panorama documentaristico mondiale. Come a dire che non esistono solo Cannes o Venezia. Sono queste le linee guida date al festival internazionale del film documentario dai neo direttori Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci... (continua)
giovedì, ottobre 27, 2011

Al via la 37° edizione dello storico Cineforum Seraphicum:
prima proiezione "La fine del mio inizio", di Jo Baier

Sarà il film “La fine è il mio inizio” di Jo Baier ad aprire, domani (venerdì 28 ottobre), la 37ª edizione del Cineforum al Seraphicum, nato come risposta dei frati a una provocazione di Pier Paolo Pasolini.

L’associazione culturale Cineforum propone quest’anno un programma di venti proiezioni scelte tra i titoli proposti sui grandi schermi nell’ultima stagione cinematografica. Il Cineforum del Seraphicum è una iniziativa ormai storica per la città di Roma, capace di raccogliere a ogni edizione una entusiastica partecipazione di spettatori oltre che di registi, attori, sceneggiatori e critici cinematografici, puntualmente presenti a commentare le pellicole in programma. “Il Cineforum Seraphicum – spiegano gli organizzatori - nasce negli anni Settanta da una provocazione di Pier Paolo Pasolini che si domandava se la Chiesa fosse ancora in grado di avere un deciso impatto culturale sulla società e quindi di diffondere in modo accattivante il messaggio evangelico... (continua)
martedì, settembre 20, 2011

Bacha: perchè la non-violenza si diffonda, è necessario parlarne

Forme di protesta non violenta sono possibili anche nell’ambito dei rapporti tra Israele e Palestina. Perchè tale modello si diffonda è necessario che se ne parli, innanzitutto è necessario che ne parlino i media. A lanciare questo messaggio è Julia Bacha, autrice del film-documentario Budrus.

di Daniela Vitolo

Julia Bacha è nata a Rio de Janeiro nel 1980. Laureatasi in Storia e Politiche del Medio Oriente presso la Columbia University, ha partecipato alla creazione di due pluripremiati documentari prima di realizzare ‘Budrus’, uscito nel 2009. Budrus è un villaggio di 1500 persone nei pressi di Ramallah in Cisgiordania. Nel suo film-documentario Julia Bacha ha raccontato la protesta non violenta, e di successso, messa in atto dalla popolazione del villaggio quando lo Stato israeliano ha annunciato la costruzione di una barriera di separazione tra i territori israeliani e quelli palestinesi che sarebbe passata proprio nel villaggio... (continua)
mercoledì, settembre 07, 2011

A Venezia l'ultimo film di Olmi "Il villaggio di cartone":
la parabola di un edificio sacro che diventa casa per diseredati

Nel tardo pomeriggio di oggi è in programma alla Mostra del Cinema di Venezia la proiezione dell’ultimo film dell’ottantenne Ermanno Olmi, che rinnova la sua sfida al cinema con "Il villaggio di cartone".

Radio Vaticana - Il film nasce dalla lucidità e onestà di pensiero del grande regista bergamasco, aiutato questa volta, nella scrittura, dalle considerazioni del cardinale Gianfranco Ravasi e dello scrittore Claudio Magris. Il servizio di Luca Pellegrini: ascolta

Deve ricordare, il vecchio prete inginocchiato davanti all’altare: sono istanti faticosi, dolorosi. Deve ricordare il Cristo appeso sopra di lui, i banchi vuoti dietro di lui. La sua chiesa, per ragioni che non sappiamo, è presa d’assedio: le ruspe incombono, gli operai entrano violentando il sacro, violentando la casa di Dio. Rimane uno spazio vuoto e una sconsolata solitudine, quella che assale spesso l’anima, insieme al dubbio, quando anche gli ultimi punti di riferimento visibili spariscono... (continua)
giovedì, maggio 19, 2011

Festival di Cannes: debolezze e virtù dell’umanità nelle ultime pellicole della rassegna

Il meglio e il peggio dell’umanità si fronteggiano nei film che accompagnano il Festival di Cannes verso la sua conclusione. Il peggio del comportamento pubblico e privato viene da "Melancholia" di Lars Von Trier, cronaca di una famiglia dell’alta società sullo sfondo degli ultimi momenti della Terra, in rotta di collisione con un altro corpo celeste.

Radio Vaticana - Maestro di sventure, moralista e manipolatore, Von Trier si diverte a fustigare i suoi simili e nel contempo a provocare lo spettatore. Il risultato, come nel suo precedente "Antichrist", è un’opera che coniuga controllo preciso della materia narrativa e impeccabili scelte formali con una disturbante presunzione demiurgica, lasciandoci al contempo affascinati e in preda ad un impellente desiderio di fuggire. È esattamente il contrario del sentimento che ci lega, durante e dopo la proiezione, al film di Aki Kaurismaki "Le Havre". Qui siamo nella città francese sulla Manica che fu ricostruita nel dopoguerra mondiale come un modello di sviluppo urbanistico, nella speranza di una società ideale.
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sabato, maggio 14, 2011

Libero cinema in Libera terra

Festival itinerante sui beni confiscati alle mafie

LiberaInformazione - Libero
Cinema in Libera Terra è promosso da Cinemovel Foundation con la presidenza onoraria di Ettore Scola, e da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, presieduta da Don Luigi Ciotti. Libera Informazione è media partner ufficiale a partire da questa edizione. Il progetto, nato nel 2006 è una carovana di cinema itinerante che porta i film sui beni confiscati alle mafie, e restituiti alla legalità, per sostenere le realtà produttive e le cooperative di giovani
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giovedì, febbraio 10, 2011

Le donne offese, le suore indignate

Le religiose italiane sono indignate e sofferenti per quanto sta accadendo attorno all’immagine della donna, ridotta a merce per uso sessuale, umiliata e offesa nella sua dignità di persona. E questo proprio in quel contesto istituzionale dal quale dovrebbe provenire la difesa e la promozione del mondo femminile, la valorizzazione delle sue qualità umane e sociali, professionali, di quel “genio femminile” esaltato da Giovanni Paolo II.

Il nostro tempo - È un grido forte e commosso che giunge da più parti, in particolare dalle comunità e dalle case di accoglienza dove decine di suore lavorano sulla strada per aiutare le donne in difficoltà ad uscire da quella condizione di schiave del sesso nella quale tantissime sono finite contro la propria volontà, ingannate e minacciate. Due religiose, suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, responsabile dell’Ufficio anti-tratta dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) e Rita Giarretta, fondatrice di «Casa Rut», che accoglie le ragazze e le mamme che cercano di sottrarsi al dominio della criminalità organizzata, hanno deciso di dare voce alle centinaia di consorelle di 75 congregazioni che operano in 110 strutture per dare protezione e speranza alle donne che sono state devastate dallo sfruttamento sessuale , per offrire loro la possibilità di ricostruire la loro vita distrutta e un futuro.
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sabato, ottobre 23, 2010

A Roma il Festival del cinema ebraico ed israeliano

Da stasera e fino al 27 ottobre, alla Casa del Cinema di Roma, il Centro Ebraico Italiano presenta l’edizione 2010 del Pitigliani Kolno’a Festival “Ebraismo e Israele nel Cinema”. Ce ne parla Francesca Sabatinelli. ascolta.

Radio Vaticana - “A Film Unfinished”, “Yes Miss Commander”, “Filmed by Yitzhak”. Sono questi alcuni dei titoli di ‘Mosaico di voci’, l’ottava edizione del Pitigliani Kolno’a Festival, la rassegna di cinema ebraico ed israeliano che presenta ogni anno documentari e lungometraggi divisi in sezioni. Ariela Piattelli, con Dan Muggia, dirige il Festival: “Il cinema israeliano non si può definire oggi con un filone, è vario: i registi sono per provenienza ed età molto diversi tra loro. Abbiamo cercato di dare una visione panoramica, dunque, che fosse la più ampia possibile”.

Il Festival presenta novità assolute. Come Film Unfinished, film di propaganda girato dai nazisti nel Ghetto di Varsavia poco prima della Rivolta. Pellicola inedita in Italia, che verrà presentata da Liat Ben Habib, dello Yad Vashem di Gerusalemme. Ci sarà la parte dedicata al nuovo cinema israeliano, e quella alle serie televisive in Israele, paese dove, come in Italia, la fiction è legata alla quotidianità della popolazione. Non mafia o cronaca nera, ma piuttosto cronaca di guerra, come con “Hatufin” (Rapiti), serie che tratta dei rapimenti dei soldati. E poi ancora molti documentari, a partire dal pluripremiato “Diplomat”:

“Presentiamo questo documentario meraviglioso, che si chiama 'Diplomat', di Dana Goren, un documentario che parla di un ex albergo a cinque stelle, a Gerusalemme, che si chiama proprio Diplomat. Negli ultimi 20 anni, Diplomat ha ospitato immigrati dell’ex Unione Sovietica. Questi immigrati, dunque, sono ancora lì da 20 anni e ciò dimostra che non si sono integrati, perché non si sono trovati una casa, perché non hanno cominciato a mangiare i cibi caratteristici della cucina israeliana, perché continuano a bere vodka e a perpetuare le proprie tradizioni, ma soprattutto perché parlano la loro lingua e hanno medici che parlano la loro lingua: il russo. E’ una cosa sconcertante. Rimangono chiusi in questo limbo senza integrarsi - non solo gli anziani, anche le nuove generazioni - per volontà propria. Questo perché probabilmente il discorso di perpetuare le proprie tradizioni prende una piega eccessiva ed anche perché si sentono rifiutati da una società, in cui c’è integrazione, ma in cui è difficile integrarsi”.

A Diplomat si aggiungono Yes Miss Commander, storia di una base militare in Bassa Galilea dove giovani difficili della società israeliana si trovano di fronte donne comandanti, e poi anche Filmed by Yitzhak, un decennio di storia di Israele raccontata attraverso i super 8 girati proprio dall'ex premier isrealiano, Yitzhak Rabin.

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sabato, ottobre 02, 2010

"Il sangue verde": al cinema i migranti di Rosarno

"Il sangue verde", di Andrea Segre, prodotto da ZaLab, coprodotto da Aeternam Films e patrocinato da Amnesty International, ricostruisce gli eventi e le violenze di Rosarno del gennaio 2010 attraverso il racconto di sette migranti africani

Amnesty International - Girato tra Rosarno, Caserta e Roma, propone un resoconto di quei giorni e di quelli che seguirono, raccogliendo le voci di chi, pur protagonista, viene spesso lasciato nel silenzio, restituendo così la dignità del racconto in prima persona ad Abraham, John, Amadou, Zongo, Jamadu, Abraham e Kalifa. Tutti parlano, senza rancore, di cosa è successo dal loro punto di vista e descrivono com'era, e com'è ora, la loro vita in Italia. Gli scontri di Rosarno, e il successivo trasferimento forzato di oltre un migliaio di migranti che vi abitavano, hanno mostrato come la tratta e lo sfruttamento lavorativo dei migranti e l'assenza di misure concrete contro la xenofobia e il razzismo costituiscano una miscela esplosiva, che mette a rischio i diritti umani di tutti.

Presentato il 3 settembre alla 67ma Mostra del Cinema di Venezia, e vincitore del premio "Selezione Cinema Doc Autori" nell'ambito delle Giornate degli autori, "Il sangue verde" sarà proiettato in diverse città italiane.


Leggi l'elenco delle proiezioni:

28-29-30 settembre Pordenone - Cinema Zero

1° ottobre Caserta, Cineclub Vittoria viale Trieste 2, Casagiove, ore 20.30, (alla proiezione saranno presenti il regista Andrea Segre, i protagonisti del film, Riccardo Noury di Amnesty International e con la partecipazione di Toni Servillo)

2 ottobre, Rosarno, Istituto di Istruzione Superiore "R. Piria", via Modigliani 5, ore 9.30 (saranno presenti il regista, alcuni dei protagonisti e Stefano Liberti)

12-17 ottobre - San Benedetto del Tronto - 17° Premio Libero Bizzarri
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mercoledì, settembre 29, 2010

Al cinema la nera allegria di Fratelli in erba

E’ arrivato nelle sale cinematografiche il film Fratelli in erba di e con Tim Blake Nelson, che ha riservato per sé il ruolo di miglior amico di uno dei due gemelli protagonisti e che, alla fine, sarà determinante anche per la vita del secondo fratello.

di Elena Sidoni

Edward Norton è due volte interprete principale nella parte dei due gemelli, nella versione in lingua originale, i fratelli si distinguono solo grazie al look e alla parlata differente: l’inglese accademico del professore e il “dialetto” dell’Oklahoma per il coltivatore. Ma nella trama, ogni personaggio è fortemente caratterizzato e, la caratura degli attori, fa sì che, in realtà, non ci siano ruoli minori.
Il titolo italiano cerca in modo poco felice di ricalcare l’ambiguità dell’intreccio. Quello originale Leaves of grass (Foglie d’erba) richiama una raccolta di poesie di Walt Whitman. L’erba unisce i gemelli dall’inizio della loro vita quando i genitori ne erano consumatori, ne determina l’allontanamento nelle diverse scelte di vita: la razionalità dell’uno che esorcizza le paure con la ricerca filosofica del senso della vita e della felicità; l’istinto creativo dell’altro che coltiva scientificamente la droga per renderla perfetto paradiso artificiale. In erba può significare anche giovani, all’inizio della ricerca, del cammino, la loro vita non è ancora così definita, si incontrano filosofia e droga, poesia e violenza, vecchio e nuovo.
Non è facile definire il genere del film, forse, commedia nera in cui l’assurdità delle situazioni genera il riso, ma, di colpo, l’epilogo brutale, lascia l’amaro in bocca, per la sua gratuità e mancanza di senso. Nella vita tutto può accadere, sia una soluzione, che quella diametralmente opposta, hanno la stessa valenza. L’ambiguità di genere richiama alla mente la cinematografia dei fratelli Coen.
Susan Sarandon interpreta Daisy, la madre dei protagonisti che, ancora giovane, vive in una casa per anziani dove è più giovane di chiunque di almeno dodici anni. Questo pur di fuggire la deludente realtà.
Janet (Keri Russel), che suscita l’amore di uno dei fratelli, ha cercato rifugio dalla frenesia delle grandi città nella lenta vita di provincia, per ritrovare il ritmo della poesia.
Il cattivo Pug Rothbaum, ha il volto simpatico di Richard Dreyfuss, che si anima di tagliente ferocia, quando appare il vero io di un sedicente benefattore della sinagoga locale, in realtà spacciatore di narcotici su grande scala.
Josh Pais è un ortodontista, incontro occasionale di uno dei fratelli in viaggio in aereo, che gioca un ruolo essenziale nello sviluppo imprevisto della trama.
Last but not least la figura del poliziotto locale è affidato a Pruitt Taylor Vince, narratore della storia di Novecento nel film di Giuseppe Tornatore, La leggenda del pianista sull’oceano.

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lunedì, settembre 06, 2010

Al XII Religion Today Filmfestival 57 film in rassegna

Sono 57, su 195 esaminati, i film ammessi al XII Religion Today Filmfestival, che si svolgerà tra l’8 e il 21 ottobre fra Trento, Roma, Bolzano, Bassano e Nomadelfia, con un’anteprima in programma a Teggiano Policastro il 2 ottobre.

Radio Vaticana - Tra i film in rassegna, documentari, cortometraggi e lungometraggi che affrontano il tema delle religioni e del dialogo e qualche pellicola proveniente dai grandi circuiti, come “Lourdes” di Jessica Hausner, premiato a Venezia nel 2009. Quest’anno, come criterio di selezione, la commissione ha usato quello dell’impegno nell’approfondimento del tema religioso in relazione alla sfera sociale, ma tra i titoli anche pellicole che si occupano di disabilità in relazione alle diverse religioni, disagio e testimonianze di dialogo interreligioso e richiami al tema della pace. Il tema dell’anno è “Viaggi della fede.Viaggi della speranza”, sia in relazione al tema del pellegrinaggio, sia in relazione al fenomeno della migrazione. I film selezionati, infine, arrivano da tutti e cinque i continenti e danno un affresco di realtà all’interno di diverse religioni come il cristianesimo cattolico, ortodosso e protestante, l’ebraismo, l’induismo, l’islam, il buddismo, lo sciamanesimo e il taoismo.

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venerdì, settembre 03, 2010

Proiettato al Festival di Venezia l'intenso film di Celestini "La pecora nera" sul disagio mentale

Dopo monologo teatrale e libro, Ascanio Celestini porta la sua “Pecora nera” sugli schermi firmando il suo primo lungometraggio, coraggiosamente inserito in concorso a Venezia.

Radio Vaticana - “Non è un film di denuncia – come tiene a precisare il regista -, ma il racconto di un disagio, di uno spaesamento, di una crisi della coscienza”. Dieci minuti di applausi per lui ieri sera in Sala Grande alla proiezione ufficiale, mentre oggi viene presentato, sempre in concorso, il deludente “Somewhere” di Sofia Coppola, che della deriva e i tormenti di un attore segue i passi e le cadute. Il servizio è di Luca Pellegrini (ascolta):

Ecco, dunque, la storia di due disagi diversi. In America un attore di fama, che vive “da qualche parte”, sporca le sue giornate in una dissipazione esistenziale abbastanza comune tra quella specie. “Somewhere”, l’atteso film di Sofia Coppola, non racconta nulla di nuovo, nella sua irritante monotonia: crisi di vocazione, rapporti slabbrati, famiglia sfasciata, drink e autografi, strada e tramonti, per dirci, in modo noiosissimo, come i tempi moderni possono assuefarsi all’immobilità dello spirito. Film piuttosto inutile, dunque, mentre utilissime diventano le filastrocche con le quali Ascanio Celestini recita la follia. Sullo schermo è arrivato, infatti, il suo racconto del disagio mentale con La pecora nera: strizzando l’occhio allo stile iconoclasta di Ciprì e Maresco, ossia spargendo sulfuree dosi di ironia surreale e affabulazione istrionica, finisce, infatti, in un manicomio chiamato “il condominio dei santi” diretto dal dottore, “che dei santi è il più santo di tutti”. Lì, in quel luogo sospeso e lugubre, come lo sono stati tutti i manicomi raccontati al cinema, ma anche molti di quelli in funzione nel vero, dove la tensione è incuneata nei silenzi che possono esplodere, nei gesti che possono ferire, fa il suo apprendistato Nicola, il gene della follia in famiglia, che ci accompagna nel capitolo più remoto del film ambientato negli “anni ’60, i favolosi anni ‘60”, che qui di favoloso hanno soltanto l’eco misero e storpiato – una mezza dozzina di uova, un gelato, un costume consunto per la festa parrocchiale – di un benessere vissuto da altri. Nicola cresce in una apnea permanente che lo distanzia dalla realtà, ma non dall’affetto di una ragazzina poi ritrovata, da adulto, nell’anonimato di un supermercato di periferia che è il luogo dei folli dell’età del consumismo e della pubblicità. Lì avvengono le sue uniche, sporadiche visite all’esterno – quando del “manicomio elettrico” ne è divenuto ospite fisso – tentando inutilmente rapporti interpersonali border line. La fase adulta della sua vita incontra anche la puerile e sincera pietà delle suore che lo accudiscono, la capacità di ascolto di un amico folle come lui, il desiderio di un amore che non può esistere. Le parole e i gesti di Celestini possono anche irritare, in questa loro continua ripetizione originata da un voluto elettro-shock artistico, ma l’umanità che promana dagli sguardi dei suoi matti è pura, disarmante, vera e tale non tanto da chiedere commiserazione, quanto attenzione. Ciò che sicuramente loro desiderano e noi dovremmo impegnarci a dare.
... (continua)
venerdì, luglio 30, 2010

Presentata la 67.ma Mostra del Cinema di Venezia

E’ stata presentata ieri la 67.ma Mostra del Cinema di Venezia, che si aprirà il prossimo 31 agosto. Tra fiction e documentari, gli italiani in concorso, molto attesi, sono Saverio Costanzo con “La solitudine dei numeri primi” tratto dall’omonimo bestseller di Paolo Giordano, Mario Martone con il suo film sul Risorgimento, Carlo Mazzacurati alle prese con l’allestimento di una Sacra rappresentazione.

Radio Vaticana - Tra registi del sud-america e dell’oriente, ancora una volta ha del prodigioso la presenza di Manoel de Oliveira: arriverà, a 101 anni, con un suo nuovo film. Il servizio di Luca Pellegrini(ascolta):

Una Mostra del Cinema che fa i conti con la crisi, si inerpica lungo un percorso di contenimento delle strutture e degli spazi, ma non cede nei confronti del cinema, dei titoli, degli autori. Il presidente della Biennale Paolo Baratta, nel presentare la prossima 67.ma edizione, affronta i problemi con disciplina e rigore: la linea di sobrietà intrapresa non scalfisce le ragioni dell’utilità della Mostra per il mondo della cultura, dell’arte e del cinema. “Questa manifestazione – precisa – non vuole sopravvivere a se stessa per inerzia, ma rinnovarsi per diventare anche quest’anno un luogo di attenzione per tutto il cinema”. Anche quello cosiddetto “corto”, dunque, anche quello digitale, comprendendo una pluralità di generi, mezzi espressivi e mezzi tecnici. Marco Muller, il direttore della Mostra del Cinema, a questo proposito, chiarisce che quella del 2010 è una Mostra capace di captare lo spirito del tempo. Gli chiediamo in quale modo.

“Noi confidiamo nella possibilità che si vada a nascondere nelle pieghe anche dei modi di produzione, meno frequentate di solito dai festival. Un cinema che ha una potenza vera, soprattutto nella spesa infinita di energia creativa al di là ogni considerazione di ordine finanziario, al di là delle dimensioni del budget dei film. Sono delle volte i film che meglio ci portano notizie del mondo ma non perché lo fissino in un’istantanea, non perché rivendichino un’essenza documentaria del cinema che ci permette di ricostruire chi siamo e dove siamo ma, invece, perché in qualche modo lavorano le cuciture e le pieghe. Soltanto così dall’esterno poi il cinema può finalmente tornare verso l’interno”.

Una Mostra, tiene a precisare, particolarmente giovane: la media dell’età dei registi in concorso è di appena 46 anni. Rinnovamento in quale senso?

“Soprattutto è un segnale di tonicità, tonicità dell’attività intellettuale. Perché a questo punto non considerare che in fondo anche la mente va trattata come un muscolo e che, quindi, se fa sempre gli stessi movimenti finisce per atrofizzarsi? Per fortuna sono questi i registi che quel loro muscolo particolarissimo se lo tengono in allenamento. Poi, naturalmente, accanto al cervello come muscolo devo rivendicare il muscolo più potente: il muscolo cuore. Perché, poi, sta sempre tutto lì; come fare per partire dalla testa e arrivare al cuore ed è anche così che abbiamo lavorato”.

Ci sono tanti spunti interessanti, nel programma, alcune conferme e sorprese. Molti gli autori che arrivano dall’Oriente, apertura al 3D, 79 film in prima mondiale, la Repubblica Dominicana che esplora la tragedia di Haiti con gli occhi di una regista attenta, Laura Amelia Guzmán, un omaggio al cinema comico italiano dal 1937 ai nostri giorni e il Leone d’Oro alla Carriera a John Woo.

... (continua)
venerdì, giugno 04, 2010

"Yalla Shebab": ragazzi libanesi e palestinesi si raccontano con il cinema

Sarà aperto oggi da un cortometraggio di 12 ragazzi palestinesi e da un film sugli arabo-palestinesi del regista Elia Suleiman il Festival ‘Yalla Shebab: ragazzi libanesi e palestinesi si raccontano attraverso il cinema’

Agenzia Misna - Organizzato a Roma dall’associazione ‘Un ponte per…’ e finanziato dalla Cooperazione italiana allo sviluppo’ il Festival affronta i tanti temi forniti dalla vita quotidiana in un paese mosaico di popoli, culture e religioni come è il Libano. “Abbiamo deciso di dedicare la manifestazione alle vittime della ‘Freedom flotilla’ – ha detto nel corso della presentazione Domenico Chrico, direttore di ‘Un ponte per…’ – anche perché tanti dei cortometraggi e dei documentari in cartellone trattano direttamente e indirettamente la questione israelo-palestinese”. In programma (alla Casa del Cinema da oggi fino a Domenica) sono una trentina di lavori di giovani libanesi e palestinesi già presentati al Jana film festival di Beirut di cui ‘Yalla Shebab’ intende percorrere la strada. “Il progetto ha preso il via lo scorso Settembre – ha detto Gaia Parrini, responsabile dell’iniziativa – con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della condizione giovanile nel mondo arabo e in Libano in particolare, attraverso il coinvolgimento di 450 studenti e 32 docenti italiani”. A Roma, a presentare ‘Yalla Shebab’ e a prendere parte attiva al Festival, sono venuti anche Hicham Kayed, direttore artistico del Jana film festival, e Zeina Sfeir, esponente di Beirut Dc, organizzazione libanese che sostiene il cinema indipendente arabo. “Lavorando con i più giovani - ha detto Kayed che è palestinese - cerchiamo di mantenere viva quella memoria spesso dimenticata dai libri di storia. Essere palestinese, per noi, significa non abbandonare il diritto al ritorno in quella che era la Palestina e che oggi è Israele”.

... (continua)
lunedì, maggio 24, 2010

Biodiversità protagonista anche alla 13° edizione del Festival CinemAmbiente

Il tema della biodiversità è protagonista anche alla 13° edizione del Festival CinemAmbiente di Torino (1-6 giugno), realizzato con la speciale partnership del Wwf.

GreenReport - L'associazione ambientalista intende valorizzare e sostenere l'impegno di tutte le arti che lavorano per la diffusione e sensibilizzazione sul tema della biodiversità, per renderla visibile e condivisibile come patrimonio comune. Il Wwf tra l'altro nella prossima edizione di CinemaAmbiente sarà presente in vari momenti e con modalità diverse durante la rassegna. In primis dedicando una "Menzione speciale" ai cortometraggi internazionali che partecipano al Festival per individuare quello che meglio rappresenta le tematiche di denuncia dei problemi ambientali o dello sviluppo sostenibile o più in generale del rapporto tra uomo e ambiente.

La giuria Wwf che valuterà i lavori sarà composta da Riccardo Fortina, presidente del Wwf Piemonte, Isabella Pratesi responsabile conservazione del Wwf italia e Alessandra Vivarelli, responsabile Progetti speciali media. L'associazione del panda sarà poi presente in concorso, insieme a Legambiente di Parma, con il film "Il suolo minacciato" (2009, 46 minuti) del regista Nicola Dall'Olio. Il documentario tratta il tema attuale del consumo del suolo partendo dall'esempio della pianura padana. Il film verrà proiettato il 2 giugno alla presenza di Luca Mercalli di "Che tempo che fa" la trasmissione di Rai 3. Infine l'evento speciale organizzato dal Wwf per il 5 giugno, cioè la riproposizione del celebre lungometraggio "Anima Mundi" di Godfrey Reggio, che fu realizzato nel 1991 per la prima campagna sulla biodiversità del Wwf internazionale. «Il Wwf ha voluto partecipare attivamente alla tredicesima edizione di CinemAmbiente per sottolineare, nell'anno dedicato dall'Onu alla biodiversità, come questa non sia solo una bellezza del nostro paese ma anche una straordinaria ricchezza che è insensato erodere» ha dichiarato Isabella Pratesi responsabile conservazione del Wwf Italia.

Un' altra menzione speciale verrà assegnata dall'associazione ambientalista Green Cross al film che meglio comunicherà lo stato dell'ambiente e il nostro ruolo di attori per la sua salvaguardia o distruzione. «La collaborazione con Gaetano Capizzi, direttore di questa bellissima manifestazione, ci offre ogni anno la possibilità di confrontarci con un segmento creativo e molto sensibile alle tematiche ambientali- ha sottolineato Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia- Abbiamo il privilegio ma anche l'arduo compito di valutare e promuovere quei documentari che meglio rappresentano i temi legati allo sviluppo sostenibile o, più in generale, il rapporto tra uomo e ambiente. Considerando che, oggi, il settore audio-visivo funge da catalizzatore per veicolare qualsiasi tipo di messaggio, è importante dare a manifestazioni come CinemAmbiente il massimo supporto».Presidente della giuria di Green Cross sarà Claudio Bonivento, produttore cinematografico e regista, tra i soci fondatori di Green Cross e animatore di questa iniziativa. «Sono contento di far parte anche quest'anno della giuria Green Cross in quanto ritengo importante valorizzare la tematica ambientale e l'impegno di quanti vogliono comunicare informazioni, idee o progetti, al di là del puro interesse economico, oggi preponderante» ha concluso Bonivento.

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