Per qualcuno che la sa lunga, è molto prossima
di Silvio Foini
Cammina, cammina… le favole una volta cominciavano sempre così e alla fine si concludevano tutte con un lieto fine. Quella dell’Euro invece pare si concluderà con un disastro del resto annunciato. Gli inglesi del Guardian prevedono che entro un biennio al massimo la nostra Italia tornerà alla vecchia liretta ed il noto economista francese, Jaques Sapir ci manda a dire che gli inglesi sbagliano per troppo ottimismo: usciremo dall’Euro nella prossima primavera! Se ascoltiamo poi il nostro ministro dell’economia Pier Paolo Padoan senza un miglioramento visibile del PIL nei prossimi mesi, con una disoccupazione ai massimi storici e con quasi la metà dei giovani senza un lavoro, con un debito pubblico che punta dritto al 140% del PIL, con buona pace del ricalcolo statistico del prodotto interno lordo, la situazione economica, sociale e politica del nostro paese non sarebbe più sostenibile.
Sapir ha parlato chiaramente di “uscita dell'Italia dall'Euro nella primavera 2015” e da alcuni colloqui tenuti con i consiglieri economici del governo Renzi emergerebbe il loro pessimismo sul futuro dell’economia italiana, tanto da avvertire che l’uscita dall’euro sarebbe inevitabile tra pochi mesi, senza un drastico cambiamento di impostazione della politica tedesca.
Insomma, siamo alla frutta. Grillo e Matteo Salvini incalzano e incombono: euro addio. Forse. Lo Spiegel, settimanale tedesco vede così la situazione politica italiana per quanto riguarda la permanenza nella zona euro: “Prima delle elezioni europee il Movimento 5 Stelle, il più grande partito all'opposizione, si era detto favorevole ad un referendum sull'euro. Fino a quel momento il Movimento era si euroscettico, ma la sua posizione non era drastica come lo è oggi. Di recente il suo leader, Beppe Grillo, si è schierato, dichiarando che i 5 Stelle vogliono lasciare l'eurozona il prima possibile. Alle elezioni regionali in Emilia Romagna poi, il Partito democratico di Renzi ha vinto, ma la Lega Nord ha ottenuto un successo grande e imprevisto. La Lega Nord ha abbandonato le velleità di secessione del Nord Italia, per avviare invece una crociata contro l'euro: una posizione che è stata premiata dagli elettori. Per quanto concerne Silvio Berlusconi che non è mai stato un convinto europeista, ora, opportunamente per se e per il suo partito, mette in dubbio la vita dell’euro proponendo l’introduzione di una moneta parallela interna per riconquistarci la sovranità monetaria.
Der Spiegel poi conclude che : “… dall'entrata nell'euro l'Italia non è più cresciuta: la disoccupazione è alta, quella giovanile spaventosa, e quindi l'uscita dall'euro è ampiamente giustificata.”
Se lo dicono anche loro…
di Silvio Foini
Cammina, cammina… le favole una volta cominciavano sempre così e alla fine si concludevano tutte con un lieto fine. Quella dell’Euro invece pare si concluderà con un disastro del resto annunciato. Gli inglesi del Guardian prevedono che entro un biennio al massimo la nostra Italia tornerà alla vecchia liretta ed il noto economista francese, Jaques Sapir ci manda a dire che gli inglesi sbagliano per troppo ottimismo: usciremo dall’Euro nella prossima primavera! Se ascoltiamo poi il nostro ministro dell’economia Pier Paolo Padoan senza un miglioramento visibile del PIL nei prossimi mesi, con una disoccupazione ai massimi storici e con quasi la metà dei giovani senza un lavoro, con un debito pubblico che punta dritto al 140% del PIL, con buona pace del ricalcolo statistico del prodotto interno lordo, la situazione economica, sociale e politica del nostro paese non sarebbe più sostenibile.
Sapir ha parlato chiaramente di “uscita dell'Italia dall'Euro nella primavera 2015” e da alcuni colloqui tenuti con i consiglieri economici del governo Renzi emergerebbe il loro pessimismo sul futuro dell’economia italiana, tanto da avvertire che l’uscita dall’euro sarebbe inevitabile tra pochi mesi, senza un drastico cambiamento di impostazione della politica tedesca.
Insomma, siamo alla frutta. Grillo e Matteo Salvini incalzano e incombono: euro addio. Forse. Lo Spiegel, settimanale tedesco vede così la situazione politica italiana per quanto riguarda la permanenza nella zona euro: “Prima delle elezioni europee il Movimento 5 Stelle, il più grande partito all'opposizione, si era detto favorevole ad un referendum sull'euro. Fino a quel momento il Movimento era si euroscettico, ma la sua posizione non era drastica come lo è oggi. Di recente il suo leader, Beppe Grillo, si è schierato, dichiarando che i 5 Stelle vogliono lasciare l'eurozona il prima possibile. Alle elezioni regionali in Emilia Romagna poi, il Partito democratico di Renzi ha vinto, ma la Lega Nord ha ottenuto un successo grande e imprevisto. La Lega Nord ha abbandonato le velleità di secessione del Nord Italia, per avviare invece una crociata contro l'euro: una posizione che è stata premiata dagli elettori. Per quanto concerne Silvio Berlusconi che non è mai stato un convinto europeista, ora, opportunamente per se e per il suo partito, mette in dubbio la vita dell’euro proponendo l’introduzione di una moneta parallela interna per riconquistarci la sovranità monetaria.
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È presente 1 commento
Meno male che qualcuno la sapeva lunga....Invece hanno sbagliato tutti! Der spiegel dice che l'Italia non è mai cresciuta dall'entrata dell'euro?? Strano perchè le percentuali di crescita del pil fino al 2008 sono tutte positive..... Il problema è che chi scrive dovrebbe verificare invece di dare ascolto solo a quello che vuol sentirsi dire...
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